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Di Cesare: “Penalizzati dalle decisioni arbitrali, il presidente ha chiesto chiarimenti”

Quest’oggi il Bari rientrerà al lavoro sul campo sportivo ‘Palmiotta’ di Modugno in vista della settimana di pausa per le nazionali ed in preparazione della 9a giornata di campionato che si disputerà al San Nicola il 18 ottobre alle 20.30 contro il Catanzaro.

Intanto ancora molte le polemiche sulle scelte arbitrali che hanno condizionato la trasferta dei baresi allo ‘Zini’, terminata per 1-1, ma con un fallo in area su Favilli di Ceccherini non segnalato né da Manganiello, né dal VAR. Anche su questo argomento si è pronunciato il vice-direttore sportivo, Valerio Di Cesare, intervenuto nel serale del TB Sport dell’emittente Telebari.

A tal riguardo, è stato chiesto a Di Cesare che sapore abbia il pareggio maturato a Cremona: “È stata una beffa; la Cremonese è una delle squadre accreditate a vincere il campionato e noi siamo andati lì ad imporre il nostro gioco. Dispiace perché l’episodio a fine partita ci ha penalizzati, altrimenti avremmo potuto portare a casa i tre punti. In ogni caso, sono molto contento della prestazione dei ragazzi, dimostrazione che questa squadra ha un’identità e sta migliorando giorno dopo giorno. Secondo me abbiamo le potenzialità per potercela giocare fino alla fine con tutti”.

L’episodio che sta destando molte polemiche è stato ripreso anche da Graziano Cesari, opinionista tv di Mediaset ed ex arbitro internazionale, sulle pagine de ‘La Gazzetta del Mezzogiorno’ che ha insindacabilmente giudicato come un errore non aver fischiato il rigore al Bari per due motivazioni: il pallone era fermo sul terreno di gioco e Favilli proteggeva il pallone con entrambi i piedi, tanto che è stato evidente il colpo che ha subito sul tallone. Inoltre, sul proprio sito, CalVar.it, anche l’ex arbitro Calvarese si è espresso sulla questione, segnalando la poca esperienza, di soli due mesi, di Gariglio al Var, situazione che giustificherebbe il mancato richiamato di Manganiello a rivedere l’azione. A tal proposito, a Valerio Di Cesare è stato chiesto se le dinamiche dell’azione e le relative reazioni fossero sembrate più nitide dal campo che dagli schermi: “Non abbiamo ancora capito la dinamica precisa dell’accaduto.  Fatto sta che con il Cosenza il Var è stato chiamato e l’arbitro ha fischiato il rigore. Anche a Modena il rigore su Vicari mi è sembrato eccessivo. Gli errori arbitrali possono capitare, ma il ruolo del Var è proprio quello di ridurre le incertezze dei direttori di gara su episodi dubbi o particolari. Dal campo mi sono accorto subito che era rigore. Ci chiediamo come mai il Var non sia intervenuto. Il presidente, appena terminata la partita, ha chiesto subito chiarimenti e ha chiamato gli organi competenti. Ci faranno sapere. Speriamo che ci diano delle spiegazioni perché questi sono punti importanti che alla fine del campionato potrebbero pesare”.

Problemi con gli arbitri e il Var a parte, la squadra biancorossa in campo sta dimostrando personalità e concretezza. Sui meriti nella costruzione della rosa, con un budget limitato, indiscutibilmente ci sono le mani del direttore sportivo Magalini e del suo vice Di Cesare, ma anche della maniera in cui le risorse umane vengono impiegate e sfruttate al meglio dal tecnico Moreno Longo: “A Roccaraso dissi che questa squadra, con altri 4 /5 elementi, ci avrebbe dato delle soddisfazioni. I ragazzi hanno delle ottime potenzialità tecniche e mentali. Per me è una squadra che può competere con tutti e lo abbiamo dimostrato domenica. Perché non sognare? I ragazzi si allenano ogni giorno con grande intensità tutti e 25, vanno a 2000/h, e mi dispiace che qualcuno di loro, pur meritandolo, non stia riuscendo a trovare spazio in questa fase di stagione. Tra questi mi riferisco anche ad Obaretin di cui ho grandissima stima. Sulla questione del budget, penso che non sia necessario spendere tanti soldi per vincere il campionato. Serve avere un’identità e delle idee. Stiamo già lavorando per il mercato di gennaio. La programmazione è importante. Il mister è un grande allenatore; è un top della categoria ed è stato scelto per competere. Lo conoscevo già dalle giovanili del Torino. Ha un grande staff; Caccarelli e Migliaccio sono persone competenti”.

Analizzate le problematiche attuali della nuova professione di Valerio Di Cesare, si è passati al momento amarcord, della difficoltà di un ex calciatore, divenuto simbolo di una città in un momento difficile, nel reinventarsi in un nuovo ruolo di responsabilità, quale sia quello del vice-direttore sportivo: “Ripensando alla mia carriera, in quanto difensore, non sono mai stato abituato a segnare in quantità, quindi quando mi è capitato di andare in rete ho provato delle emozioni uniche. Nell’ultima stagione ho fatto dei gol davvero belli, solo che, date le circostanze, non sono riuscito neanche a godermi quei momenti per la sofferenza con cui sono stati maturati. Mi manca molto giocare perché il calcio per me è stata pura passione. Quando ho deciso di smettere, mi sono da subito impegnato ad apprendere le dinamiche del nuovo lavoro, d’altronde eravamo in pieno calciomercato. Adesso che mi sono assestato, non posso nascondere che faccia male pensare che certe emozioni non potrò più riviverle. Spero che questa voglia di giocare termini quanto prima. In ogni caso, mi reputo fortunato perché ho fatto il calciatore fino a 41 anni e non capita a tutti, inoltre ho iniziato subito un altro lavoro a differenza di molti altri giocatori che, terminata la carriera, si ritrovano a casa senza far nulla”.

La nuova esperienza di Valerio Di Cesare è nata all’ombra del direttore sportivo Magalini, un professionista schivo, riservato, molto distante dal suo predecessore Ciro Polito: “Il direttore ha una grande carriera alle spalle; è una persona piacevole che ha sempre la battuta pronta. Con i ragazzi ha creato un buon rapporto. È sempre sui campi a vedere le partite. Ero andato a vedere una partita di Mirco Antenucci e lui era lì perché faceva il direttore sportivo a Catanzaro. Se un giorno dovessi diventare un grande direttore, sarà per merito suo”.

Infine, Valerio Di Cesare ha voluto dedicare un pensiero al suo amico ed ex collega Raffaele Pucino, spesso bersaglio di critiche per le sue prestazioni, ma titolare indiscusso in difesa e anche in gol nella gara casalinga con il Cosenza: “Mi sento di fare una menzione speciale nei confronti di Raffaele Pucino, che troppo spesso è stato oggetto di critiche. É un amico, abbiamo condiviso diverse stagioni insieme, ma prima di tutto è un professionista che, come me, ha fatto oltre 330 partite in B. Il suo valore è dimostrato dal fatto che qualunque allenatore sia venuto a Bari, lo abbia fatto giocare. Questo sottolinea il grande apporto che Raffaele sa dare alla squadra”. (ph. Tess Lapedota)

T.L.


Pubblicato il 9 Ottobre 2024

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