Sport

Di Cesare promette battaglia per raggiungere il massimo

Lacune difensive e nella costruzione, i biancorossi domenica devono assolutamente battere il Como

Prima o poi doveva arrivare la prima sconfitta, anche se forse quest’ultima per come è giunta contro la capolista è indolore, alla luce di una buona prestazione nella ripresa, ma resta l’amarezza di una classifica al di sotto delle aspettative della piazza. A campionato iniziato dopo la chiusura del calciomercato, il diesse ha ribadito un concetto per lui che questo Bari può essere più forte di quello della passata stagione, ma di fatto nei numeri, nel gioco e negli interpreti ad oggi non è così. Caprile, è stato rimpiazzato dal brasiliano Brenno che non ha ancora dimostrato grande affidabilità come fece il portiere degli azzurrini del primo giorno e titolare della porta dei toscani sebbene ora è infortunato. Ma anche in difesa il capitano Valerio Di Cesare, quando viene sostituito da Zuzek non lo è adeguatamente e spesso dalla mediana in su, nonostante non manchi la qualità dei giocatori, si vede Acampora, mercoledì sera subentrato in corso d’opera, o il greco Koutsoupias, autore di una doppietta domenica scorsa ma in ombra contro il Parma, o in attacco dove Aramu deve trovare la miglior condizione così come il francese di origini africane, Edjouma. Un Bari che contro il Parma ha avuto anche il possesso palla, il 59% contro il 41% dei ducali, oltre ad aver tirato maggiormente in porta, ma la sostanza che è quella che conta più di tutto che la squadra padrone di casa l’ha sputnata a nove minuti dal termine per una grave ingenuità difensiva, non appena era uscito il capitano. Dopo sette giornate ed una squadra che è stata costruita forse molto tardi, non si può avere la pretesa che si fosse al top, ma la società avrebbe potuto dare più budget al direttore sportivo e mettere delle priorità di acquistare buona parte dell’organico prima della scadenza del mercato e non all’ultimo giorno. Il Bari doveva migliorarsi dopo quel tragico 11 giugno scorso, i giocatori tutti, direttore sportivo e chiunque è di parte perché tesserato non può pensare che venga cancellata di colpo quella delusione o addirittura chiedere come ha fatto lo stesso Di Cesare, che non ci sia “negatività”. Verissimo, che la negatività non porta lontano, ma gli addetti ai lavori devono fare le analisi, dei numeri, delle statistiche, della stessa classifica che magari a chi gioca non piace guardare (dicono, però poi la guardano, ndr) ed il tifoso che paga il biglietto, in casa e o in trasferta e chi semplicemente magari non ha la possibilità di acquistare un tagliando, ma ascolta la gara in radio o tramite lettura di tabellini e momenti salienti in tv, ha diritto di esprimere il proprio pensiero in libertà compresa la delusione perché ci si aspettavamo risposte diverse, in primis dalla società sul mercato e poi dalla squadra che scende in campo che ha vinto soltanto una volta in sette gare. Un Bari non da buttare ma la classifica evidenzia che si è ad un punto dalla sestultima posizione e quattro dalla zona playout e quella playoff è lontana di due lunghezze, con la capolista Parma che ha nove punti di più rispetto ai Galletti. Questi numeri, per una piazza come Bari, riconoscente e calda come tifo, tra le prime in Italia anche in A e con una storia ultracentenaria dove ha fatto tanta A e campionati importanti in B, non può soddisfare e far essere del tutto sereni. Non c’è migliore medicina dopo la sconfitta che tornare in campo ed il Bari potrà farlo già domenica pomeriggio al San Nicola, alle 16.15 contro il Como, secondo a pari merito con il Palermo.   Riportiamo pertanto le dichiarazioni del capitano Valerio Di Cesare, rilasciate alle tv licenziatarie e TeleBari: “Secondo me abbiamo fatto la miglior partita dell’anno e abbiamo perso, il calcio è fatto di episodi. A Terni meritavano di prendere gol e non l’abbiamo subito, oggi che non lo meritavamo si. Bisogna accettare il risultato e ripartire. I nuovi arrivi hanno bisogno di più tempo. Dobbiamo fare di più anche se io sono contento della prestazione, nel secondo tempo siamo usciti alla grande palleggiandogli in faccia. Io voglio ripartire e ce la sto mettendo tutta, ci metto la faccia e mi dispiace vedere questa negatività, sembra che ci si aspetta solo la nostra caduta per darci addosso. Queste cose un po’ ci danno fastidio, perché io faccio ancora fatica a dimenticare l’11 giugno. Sono fiducioso” Sul fatto della sua sostituzione ed obiettivo il giocatore ha concluso: “Ho avvertito un fastidio alla gamba ed ho chiesto il cambio. Vogliamo fare un campionato importante  e farò di tutto per farlo. Sto giocando solo per un motivo: richiudere la cicatrice. Lavoriamo a testa bassa e vedrete che i risultati arriveranno”. Ecco, questo passaggio è già un messaggio migliore di quello che a mente stanca dopo una partita dura, aveva asserito il capitano. Quando si sta in ballo, le critiche fanno parte del gioco e sinora sono state anche molto soft, per i giocatori specie è l’ora di mostrare le loro qualità o altro a livello caratteriale che sono convinti di possedere ed uscire già da domenica pomeriggio con il miglior ed unico risultato possibile che strapperebbe applausi, la vittoria. Se poi malauguratamente e scongiuri facendo non si dovesse raggiungere l’obiettivo ambizioso ma legittimo e naturale per questa piazza, saranno comunque i primi ad essere applauditi, ma bisogna riportare entusiasmo figlio del gioco e di quelle vittorie che nella passata stagione sono arrivate. (Ph. Tess Lapedota).

M.I.

 

 

 


Pubblicato il 29 Settembre 2023

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio