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Di nuovo “acqua marrone” dal Pertusillo: faranno finta di niente anche stavolta?

L’ultimo in ordine di tempo a manifestare evidenti preoccupazioni è stato Cosimo Borraccino, Presidente della II Commissione (Affari Generali e Personale) alla Regione Puglia per le notizie che arrivano dalla Basilicata. Dove, tanto per capirci, è stata rilevata acqua marrone scuro nella diga del Pertusillo e adesso sono in corso le indagini su campionamenti effettuati dall’Agenzia lucana deputata alla tutela ambientale (Arpab) e dai carabinieri che accerteranno anche la causa della presenza di idrocarburi nei pozzetti della fogna sequestrati a Viggiano. <>, conferma il segretario del Movimento Duosiciliano. Al riguardo del Tribromometano si può asserire un  presenza pari a 2,46 μg/L  che ha un limite imposto  dal D.lgs 152 del 2006 pari a 0,3 μg/L. Il superamento, in rapporto a questa legge è superiore di 8,2 volte. Al riguardo, invece, del Dibromoclorometano possiamo asserire una  presenza pari a 3,9 μg/L  che ha un limite imposto  dal D.lgs 152 del 2006 pari a 0,13 μg/L. Il superamento, in rapporto a questa legge è superiore di 30 volte. Del Bromodiclorometano le analisi eseguite nelle settimane scorse hanno attestato una  presenza pari a 2,16 μg/L che ha un limite imposto  dal D.lgs 152 del 2006 pari a 0,17 μg/L. Il superamento, in rapporto a questa legge è superiore di 12,70 volte.

 

Ma che specie di acqua beviamo ogni giorno?

 

 

Ma Lillino Ladisa è sempre andato oltre: <>. Ebbene, dopo gli arresti del caso Eni e le dimissioni del ministro Guidi, normale che il Movimento Duosicialiano e non solo chiedano di far luce senza indugi alcuno sulle condizioni di potabilità dell’acqua erogata dall’Acquedotto Pugliese. E’ chiaro come la gravità complessiva della situazione che vede fortemente interessate le famiglie  dei pugliesi  per l’acqua proveniente dal Pertusillo e cioè dalla zona in cui insiste il Centro Oli ENI, acqua comunemente e normalmente utilizzata per ogni uso, ha convinto i meridionalisti locali ad approntare un esposto da presentare alla Magistratura affinchè venga avviata un’inchiesta atta a mettere a nudo  le condizioni di potabilità dell’acqua e colpire eventuali responsabilità di tutti gli organi di controllo e vigilanza pugliesi. Ripetiamo: con petrolio, elezioni e trivelle si può indire referendum e rimandare le risposte, ma con la salute e l’acqua che beviamo, non si dovrebbe scherzare…..

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 23 Febbraio 2017

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