Cronaca

Di Rella: “Polo della Giustizia dal Libertà a Carrassi? Bisogna prima parlarne in aula”

E’ di ieri la deliberazione della giunta comunale con cui si conferma l’intenzione di trasferire il ‘Polo della Giustizia’ dal rione Libertà a Carrassi, all’interno dell ex casermette di via Alberotanza. <<Una decisione che offende i millenovecento cittadini baresi promotori e firmatari della petizione popolare formulata dal comitato ‘Giustizia e Libertà’>>, sbotta il consigliere ed ex presidente dell’aula Pasquale Di Rella. Pronto a raggomitolare, velocemente, il filo della storia infinita riguardante la sede unica della giustizia a B ari. Dunque, il 22 giugno dell’anno scorso il Comitato “Giustizia al Libertà” ha depositato presso l’Ufficio di Gabinetto del Sindaco Antonio De Caro una petizione popolare firmata da ben millenovecento e uno, per essere precisi, cittadini baresi. Una petizione con la quale al Comune di Bai era stato chiesto di non trasferire il “Polo della Giustizia” dal quartiere Libertà al quartiere Carrassi. Una petizione, per essere ancor più chiara, che tanto per dimostrare il rispetto che ha l’amministrazione civica per i suoi concittadini, <<…giace all’ordine del giorno dei lavori del Consiglio Comunale dal 28 agosto 2017. E fino alla seduta del 22 gennaio scorso non si è registrata la volontà politica della maggioranza di centrosinistra di permetterne la discussione>>, incalza Di Rella. Che non le manda a dire: <<Appare, pertanto, offensiva – nei confronti dei 1901 firmatari della petizione popolare e del Consiglio Comunale – la deliberazione n. 14/2018 con la quale, in data odierna, la Giunta Comunale ha approvato lo schema di Protocollo di Intesa tra Ministero della Giustizia, Agenzia del Demanio, Città Metropolitana di Bari, Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche per Campania, Molise, Puglia e Basilicata, Presidente della Corte di Appello di Bari, Procuratore Generale presso la Corte di Appello di Bari e Comune di Bari, ai sensi della Legge n. 241/90, per l’avvio delle attività da sviluppare ai fini della realizzazione dell’intervento “Polo della Giustizia di Bari>>. È, dunque, oggi ancora più urgente la discussione della petizione popolare in Consiglio Comunale per verificare quale sia l’attuale indirizzo dell’Organo in merito alla risoluzione del problema “Polo della Giustizia” nella Città di Bari, piuttosto che approvare frettolosamente schemi e protocolli dopo aver dato già via libera a progettazioni e incarichi. Del resto la petizione sventolata dal consigliere Pasquale Di Rella non è l’unica sullo spinoso argomento sede unica dei tribunali e palagiustizia sparpagliati per la Città di Bari. Anche l’ex presidente circoscrizionale Leonardo Scorza l’anno scorso ha raccolto le firme di tantissimi cittadini baresi – spiegando loro le ragioni contro la sede unica della giustizia in un’area strozzata da traffico e smog – coi tavolini davanti agli ingressi di parchi e giardini, come si faceva una volta, a fianco di “Arca Centro d’iniziativa Democratica”, “Associazione Sviluppo Sostenibile”, “Comitato dei Commercianti del Libertà”, “Comitato di Quartiere di Carrassi” e “ConvochiamociperBari”. <<Le ragioni perché la funzione “Giustizia” non venga trasferita sono tutt’altro che ideali, campanilistiche o di parte>>, ripete Scorza. Che ha già consegnato formalmente la petizione al primo piano di Palazzo di Città. Certo, ci sarà ancora molto da fare sul fronte sede unica dei tribunali a Bari, questione mai risolta che si trascina da quasi trent’anni, specie adesso che l’Amministrazione retta da Antonio Decaro va avanti come un treno per collocare nelle ex Casermette di Carrassi/Mungivacca il Polo della Giustizia, avendo già avviato per questo uno studio di fattibilità. Come se negli uffici tecnici del Comune di Bari non sapessero che in quella zona gravitano gli Uffici del Ministero delle Finanze, Equitalia, l’istituto professionale Gorjux (ben duecento alunni), senza contare altre scuole ed ospedali. <<In questa cornice – ci tiene a precisare ancora Scorza – ancora senza alcuno studio sui flussi di traffico, sulle necessarie aree di parcheggio e un dettagliato piano particolareggiato, Decaro decide di insediare il Polo della Giustizia. Considerata la dimensione sovra-comunale dei servizi giudiziari, in questa situazione e senza uno svincolo diretto di entrata e uscita in tangenziale, l’intera area collasserà con un degrado della qualità della vita dei residenti, oltre che l’aumento dell’inquinamento acustico ed atmosferico che raggiungerà livelli assai pericolosi per la salute>>. Cosa si aspetta per parlarne in Aula Comunale, nel rispetto dei tanto decantati forum, invece di decidere sulla testa dei poveri baresi?

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 25 Gennaio 2018

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