Dialogo tra un albero e un umano
I versi di Maria Pia Latorre si fanno denuncia, proprio come in un “pezzo” di cronaca. Raccontare in poesia il difficile rapporto uomo-natura acquista il dono dell’essenzialità e accende una luce di speranza. (Ezia Di Monte)
DIALOGO TRA UN ALBERO E UN UMANO
Ho perso il sonno
ed ho paura di voi
di voi che rinnegate
che ignavi state
che confabulate e vi accapigliate
Ho perso il sonno
e scruto il cielo-meteo
l’anatomia di una supercella,
tre indizi una prova
SIAMO COLPEVOLI ma
in-pro-por-zio-ne
Appesa al mio ramo la cetra
è bruciata nel rogo
e il lamantino è spiaggiato
C’è solo un albatro a piangerlo
ma è tornata la corrente
fino al prossimo blackout
…
Non so il tuo nome
ma quando siamo insieme ti riconosco
dall’abbraccio di ruvida corteccia
E vorrei di più e di meglio per
te fratello albero
Correre con il fiume è
preghiera d’acqua
che ci scorre nei sensi
così incatena il senso la corrente
che trasporta le ultime foglie ceramiche
Siamo ancora in tempo per
risalire il corso
Questa bellezza so solo gridarla
come un bambino
…
Nella mia fissità s’adagiano
le sfere che hai percorso
Ho imparato a distendere le mie geometrie
Ad argentarmi di pleniluni
A pensarmi vento nella rada fogliare
A bruciare perennemente respiro
per una consegna d’aria
nell’attesa di te, amico mio
…
Siamo ancora in tempo per
risalire il corso
Questa bellezza so solo gridarla
come un bambino
(Maria Pia Latorre)
Pubblicato il 31 Agosto 2023