Dieci giornate di squalifica a Vázquez della Cremonese per gli insulti razzisti a Dorval
João Paulo a Bari: “L’affetto dei baresi nei miei confronti è rimasto inalterato con gli anni”

Il pomeriggio di ieri si è aperto con le note riguardanti le decisioni del giudice sportivo relativamente alla 29ª giornata di campionato, secondo cui Costantino Favasuli resterà in diffida per la prossima gara, ma è stata anche emessa la sentenza in merito agli insulti razzisti che Franco Vázquez, trequartista della Cremonese, avrebbe rivolto a Medhi Dorval, a margine della gara con la squadra lombarda dello scorso 15 febbraio al San Nicola. Dopo settimane di indagini, il giudice ha sanzionato il giocatore argentino, come previsto dall’articolo 28 comma 1 e 2 del codice di giustizia sportiva, con una squalifica di 10 giornate. Di fatti, Vázquez avrebbe terminato la regular season e potrebbe tornare a disposizione dei grigiorossi solo in occasione di una eventuale seconda gara playoff.
Intanto, il Bari è tornato al lavoro, subito dopo il rientro dall’Emilia Romagna, per preparare la prossima sfida di campionato, la 30ª, contro la Salernitana di mister Breda che si terrà sul terreno del San Nicola a partire dalle ore 19:30 di sabato 15 marzo. Ieri, il gruppo ha svolto una seduta di lavoro mattutina, prima in palestra dove la squadra ha sostenuto un prologo dedicato al potenziamento muscolare e alla mobilità articolare; dopo il gruppo si è spostato sul terreno dell’Antistadio dove si è dedicato ad aspetti tecnico-tattici su una porzione di campo, effettuando una sfida a ranghi misti su 60 metri di campo. Alcuni elementi della rosa non hanno preso parte alla partitella, proseguendo con lavoro personalizzato. Per quest’oggi è nuovamente in programma una seduta di allenamento mattutina.
Riavvolgendo il nastro e analizzando la prestazione del Bari contro la capolista Sassuolo, la squadra ha dimostrato di avere potenzialità e carattere, tornando da Reggio Emilia con qualche rimpianto. Giulio Maggiore, intervenuto ai microfoni del TB Sport serale, format dell’emittente Telebari, condotto presso il Teatro Forma, ha ripercorso la sua carriera, ha poi analizzato il suo momento di forma e le sue aspettative future, con uno sguardo rivolto sia alla partita con la prima della classe che alla prossima gara contro la sua ex squadra: “Ho avuto la fortuna di cominciare a giocare a calcio nella primavera dello Spezia, senza allontanarmi da casa, dove successivamente sono passato in prima squadra e vi sono rimasto per 6 anni. Quando venni convocato ai mondiali under 20, decisi di rinunciare, perché quell’anno avrei dovuto sostenere gli esami di maturità. La convocazione avrebbe determinato la ripetizione dell’anno scolastico. In nazionale ci sono arrivato comunque negli anni successivi, in under 21. Successivamente ho deciso di continuare gli studi, iscrivendomi a Scienze della Comunicazione; mi piacerebbe scrivere, è un mondo differente da quello che vivo attualmente a livello lavorativo, ma che potrebbe diventare il mio futuro. Personalmente sto bene fisicamente, mi manca arrivare a fine gara performante come nei primi minuti. Ho voglia e determinazione, mi sento coinvolto ed importante in entrambe le fasi in questa squadra. Maita e Benali mi danno una grossa mano. Normalmente sono una mezzala, quindi sono abituato sia ad abbassarmi che ad attaccare maggiormente la profondità. Quando giochiamo con le due punte, ho maggiori compiti anche difensivi; quando, invece, ricopro una posizione più avanzata, il gioco diventa più dispendioso. Negli inserimenti è importante prevedere dove possa arrivare la palla, conscendo le caratteristiche dei compagni che crossano, se sono mancini o no. Da quando sono a Bari, la partita che ha lasciato più amaro in bocca è stata sicuramente quella con il Sassuolo, in cui siamo arrivati a un soffio da una vittoria importante, data la caratura dell’avversario. Mi farà piacere rivedere i miei ex compagni della Salernitana nella prossima gara; ovviamente ognuno giocherà per portare punti dal proprio lato. Tra i miei obiettivi c’è sicuramente quello di giocare in Serie A, sono nel pieno della mia carriera”.
Proiettandosi verso il prossimo impegno casalingo, il Bari ospiterà la Salernitana al San Nicola. Sarà la seconda gara casalinga consecutiva contro una tifoseria gemellata. I biglietti per il settore ospiti, messi in vendita nella giornata di lunedì, sono stati polverizzati in poche ore ma, come è consuetudine in queste situazioni, molti tifosi granata occuperanno anche altri settori dell’astronave. Festa sugli spalti, con un tifoso d’eccezione in tribuna, João Paulo, giunto a Bari lo scorso 6 marzo per iniziativa di Casa Bari e dei suoi fondatori, Giovanni Morisco e Gigi Franco. L’ex biancorosso di nazionalità brasiliana rinnoverà l’incontro con la tifoseria venerdì 14 marzo sempre presso la sede di Casa Bari all’interno del Centro Commerciale Mongolfiera di Japigia, a partire dalle 18:30, e sarà poi al San Nicola sabato sera per assistere a Bari-Salernitana.
João Paulo, sempre davanti alle telecamere del TB Sport di Telebari, in qualità di uno dei calciatori più iconici della storia biancorossa, ha ricordato la sua esperienza calcistica nel capoluogo pugliese e di come quella città tanto lontana dal suo paese natale sia diventata una seconda casa per l’affetto che i tifosi baresi hanno mantenuto inalterato nei suoi confronti: “Quando ho cominciato a giocare in Brasile, il mio punto di riferimento era Edu, un giocatore brasiliano che ha disputato i mondiali negli anni 70. Le mie migliori caratteristiche, quando giocavo, erano: il dribbling e la velocità, infatti i difensori facevano fatica a capire se andavo a destra o a sinistra. Inoltre, avevo un ottimo controllo di palla, doveva essere sempre attaccata ai piedi per non farla prendere dagli avversari. Oggi giorno è difficile trovare la qualità nei giocatori moderni, non solo in Italia, ma anche all’estero, c’è troppa tattica e poca spontaneità nel gesto tecnico. Se dovessi fare un nome, direi che Vinícius mi assomiglia. Quando arrivai a Bari, mia moglie era incinta, i miei figli sono nati qui e Bari è la mia seconda casa, ma all’inizio non è stato semplice: nella mia seconda partita a Bari, mister Salvemini mi sostituì al secondo tempo e io ero molto arrabbiato, volevo ritornare in Brasile, ma Maiellaro, Loseto e Terracenere mi consolarono e mi fecero capire che avrei scritto pagine importanti per la storia del Bari. Il momento più bello che ricordo della mia carriera da calciatore è il mio primo gol con la maglia biancorossa alla Roma; la doppietta contro il Milan fu importante per i baresi perché contribuì alla salvezza del Bari. I baresi mi hanno sempre dimostrato molto affetto, anche in occasione del mio grave infortunio. Lanna mi chiamò in ospedale per sapere come stessi e scusarsi, ma mia moglie non lo lasciò parlare con me. Sono tornato a Bari dopo 10 anni, ma l’affetto che mi dimostrano i baresi è sempre lo stesso e mi dà tanta emozione. Ora continuo a lavorare nel mondo del calcio nel mio paese, in una squadra di giovani nel Guaranì”.
Tess Lapedota
Pubblicato il 12 Marzo 2025