Cultura e Spettacoli

Dietro le quinte: la pandemia nello spettacolo

Quasi 330mila operatori dello spettacolo (un sesto dei quali hanno meno di trent’anni) sono fermi da marzo dello scorso anno. In questi tredici mesi il 70% degli eventi in cartellone è stato cancellato. Le strutture teatrali più piccole e le compagnie senza Santi in paradiso scompariranno, ove già non si siano estinte. Sono i numeri-Covid relativi ad un comparto di lavoro, quello dello spettacolo, che nessun ‘ristorino’ può risollevare. Ma la categoria degli operatori dello spettacolo è come l’erba cattiva. Anche a ranghi ridotti essa si tiene pronta a ricominciare. Nel frattempo non è rimasta inattiva. Al chiuso dei contenitori culturali, interpreti e tecnici si sono prodigati per migliorare la futura fruizione, concentrandosi sulle manutenzioni, sui controlli, sul riordino, sulle prove degli spettacoli lasciati a metà, sulla riorganizzazione dei prossimi eventi. A questo lavoro oscuro ed eroico Emilio Badolati e Pino Di Cillo, hanno dedicato una serie di scatti fotografici intitolata “Dietro le quinte – La pandemia nello spettacolo” in cui si racconta questo dramma coniugato all’esercizio ostinato della speranza. In attesa di diventare una mostra fotografica in presenza non appena le norme sanitarie lo permetteranno, il progetto è online sul sito Galleria Mezzitoni. La breve anteprima consente di apprezzare sette fotogrammi in bianco nero, corrispondenti ai contributi delle sette realtà coinvolte nel progetto : AncheCinema, Casa di Pulcinella, Kismet/Teatri di Bari, Il Pentagramma, MultiCinema Galleria, Nuovo Teatro Abeliano e Teatro Palazzo. Il primo fotogramma ha per oggetto il bancone del punto di ristoro dell’AncheCinema, ma non si vede nessuno : è come se il barista da marzo scorso avesse chiuso il locale dimenticando la luce accesa… Casa di Pulcinella invece propone uno dei suoi pupazzi in veste di unico spettatore tra poltrone vuote : sembra sia lì in attesa che questa volta in scena andiamo noi… Col terzo fotogramma, che viene da Kismet/Teatri di Bari, (nell’immagine), la mente corre al Tenente Drogo, il protagonista de Il deserto dei Tartari di Buzzati… Il Pentagramma propone il faccione di Armstrong enfiato dalla vertigine del suono ; l’espressione buffa e stralunata fa pensare al Maestro incredulo dall’Altrove su quanto sta accadendo sulla Terra… Lo spiraglio che tendaggi aprono su una delle sale del Galleria è manifesto bipolare di desolazione e fiducia…  Il Nuovo Abeliano propone una danzatrice in livrea operatore-Covid cristallizzata nel momento di muovere il primo passo di un movimento che si annuncia intenso… Sulla stessa onda coreutica si pone il Teatro Palazzo che suggerisce un’altra danzatrice, questa volta fermata dall’obiettivo mentre spicca si libra in un gesto di rabbiosa volontà di risalita.

Italo Interesse

 


Pubblicato il 23 Aprile 2021

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