Cultura e Spettacoli

Dietro le stele, echi di grandezza e miseria umana

Da qualche settimana UT Orpheus ha dato alle stampe un romanzo breve a firma di Antonello Lombardi, scrittore, libraio ed editore nativo di Foggia

Scrittore, libraio e tra i fondatori delle Ut Orpheus Edizioni, per la quale dirige la collana ‘I tascabili’, Antonello Lombardi, classe’68, è uno dei nostri. E’ nato infatti a Foggia, ma dall’età di diciotto anni vive a Bologna. La lontananza non gli ha fatto smarrire la memoria delle radici. La conferma viene dalla sua ultima pubblicazione, ‘Mistero Dauno’, edito ovviamente da Ut Orpheus qualche settimana fa. Sullo sfondo di una Daunia rimasta grezza e poco empatica si intrecciano un fattaccio occorso nel 1934, i rovinosi bombardamenti patiti da Foggia nel ’43 e le vicissitudini di un collezionista e studioso delle celebri stele daune e della setta di cui egli fece parte. L’intreccio, che oscilla lungo un intervallo temporale di trent’anni, mette un poco in difficoltà il lettore. ‘Mistero dauno’ va riletto. Diversamente non si può apprezzare questo affresco sociale impietoso, che salva poco e pochi e sembra dare ragione ai sostenitori di un detto famoso che torna a disdoro del capoluogo dauno. Il libro di Lombardi va riletto anche perché la sua scorrevolezza imprime una velocità di fruizione che, almeno inizialmente, gli torna nemica. Classico romanzo breve e a carattere storico, ‘Mistero dauno’ racconta un territorio e la sua gente con una formula moderna, ma che dà l’impressione d’aver messo a frutto la lezione che viene dalla grande letteratura del Novecento ambientata nel nostro Mezzogiorno. L’Autore vi aggiunge un’ironia pungente e ‘fuggitiva’ : messo a segno la stoccata, Lombardi non si sofferma ad infierire, va oltre, ancora con la stessa beffarda, celere leggerezza. Il registro linguistico è generalmente felice, piuttosto preciso (talora anche troppo) e un poco si specchia in sé stesso. Pertinenti le aperture storiche, tuttavia troppo lunghe. Alcune di queste, come già detto, afferiscono alle stele. Rinvenute nei più importanti insediamenti dauni del Tavoliere pugliese, queste tipiche lastre in pietra variamente decorate trovano gli studiosi divisi circa la loro funzione. Insondabili, esse sono rappresentazione fedele del colore silenzioso, enigmatico e statico delle genti distribuite tra Subappennino, Capitanata e Gargano, popoli e terre che esse sembrano irrorare d’una luce metafisica. Messe così le cose, il ‘mistero dauno’ di cui scrive Antonello Lombardi attiene più alle origini gloriose di un popolo nato dall’ibridazione di indigeni italici con conquistadores o profughi di provenienza balcanica, che alle minuzie micro borghesi dei loro grigi discendenti dell’era industriale. Nel complesso un romanzo piacevole, che manda l’odore di una moderna   Capitanata, fotografata con nitore apprezzabile. – Lombardi si occupa anche dell’opera di Elias Canetti, cui ha dedicato quattro opere. Per l’editore ‘Ogni uomo è tutti gli uomini’ ha pubblicato una raccolta di racconti brevi. Altri suoi scritti sono apparsi su riviste.

Italo Interesse


Pubblicato il 8 Aprile 2023

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