Dio è dentro il tuo specchio
Dicono gli Orientali : Dove corri, a che ti affanni se tutto ciò di cui hai bisogno è dentro te? Per sintetizzare questa verità, Mantid al Din Attar, poeta e mistico persiano vissuto intorno al 1200, compose un celebre poema : Il verbo degli uccelli. E’ la storia del popolo degli uccelli, metafora del gregge umano, che parte alla ricerca del mitico Simurgh, un uccello fatato che sovrintende ai destini del mondo. Il viaggio altro non è che un percorso iniziatico che prevede un certo numero di tappe (sette, numero non casuale) a ciascuna delle quali corrisponde una prova fortemente selettiva. Al termine, sono soltanto trenta gli uccelli ammessi alla sacra dimora del Simurgh. E quando ad essi viene finalmente concesso di guardare il loro Signore, ecco i pochi eletti trovarsi dinanzi ad un enorme specchio : nel proprio riflesso, ciascuno scopre l’Infinito. Al poema di Farid Attar un paio d’anni fa i Radiodervish dedicarono quello che un volta sarebbe stato definito un album-concept. “In search of Simurgh” è racconto accorato e personale dell’epopea del popolo degli uccelli. Con delicatezza ‘mediterranea’, intrisa di malinconia nostalgica, la storica coppia Nabil-Lobaccaro confeziona un prodotto che prende al cuore e non si dimentica. Ma tanto, edificante lavoro non poteva restare limitato ai segni ottici impressi su un compact disc, per cui “In search of Simurgh” è evoluto in spettacolo teatrale. Con una formula molto semplice (voce recitante + Radiodervish live in concert) lo spettacolo è andato in scena al Kismet fra sabato e domenica scorsi. Folla delle grandi occasioni al teatro di Strada San Giorgio per uno show assai accattivante per quanto breve (solo 55’). Essenziale la scenografia : un semicerchio avvolto da un tendaggio entro cui erano posizionati i Radiodervish e Teresa Ludovico (la voce recitante), irrorato da un discreto disegno luci, un po’ fioco per la presenza di una nebbiolina artificiale di ottimo effetto fiabesco. Felice l’interazione tra la Ludovico (decisamente brava) e i soliti Radiodervish. Uno spettacolo giustamente applaudito per il ben pianificato alternarsi di recitato, canto e musica nel rispetto di tempi tipicamente teatrali, l’impiego di un’amplificazione adeguata e l’attento lavoro in cabina di regia (non è facile tarare bene il suono all’interno del Kismet). Archiviato il prevedibile successo di “In serch of Simurgh”, inizia l’attesa per il prossimo spettacolo in cartellone : “Gli alti e bassi di Biancaneve” per la regia di Emma Dante con Italia Carroccio, Davide Celona e Daniele Macaluso (una produzione della compagnia Sud Costa Occidentale).
italointeresse@alice.it
Pubblicato il 4 Novembre 2011