Cronaca

“Direttori generali: premiati per scarsi risultati e incapacità, ma grandi proclami….”

 

“Per noi non è una novità, la sanità pugliese è allo sbando e la Giunta Regionale ha ritenuto opportuno, due giorni fa, premiare i direttori delle Asl per questi pessimi risultati”, attacca senza troppi peli sulla lingua il Consigliere Regionale Pdl-Fi, Aldo Aloisi. “I direttori generali di aziende sanitarie e ospedali pugliesi non hanno superato le valutazioni sugli obiettivi raggiunti –prosegue Alòoisi nella sua disamina – ma quelli sul riconoscimento economico, si! Sembra una barzelletta, eppure in Puglia funziona così. Sei stato incapace nel tuo lavoro? Bene, in Puglia ti premiamo. È questa la logica. Con l’aggiunta, nel caso di specie, del peccato originale dei dg nominati e non valutati sulla base di criteri seri e condivisi. Che meriti hanno, carte alla mano? Le liste d’attesa sempre più lunghe, aumento della spesa farmaceutica, ricoveri inutili, pessima organizzazione –escluso lo spirito di sacrificio degli operatori- volta solo a tamponare le emergenze… potremmo continuare per molto ancora. Il mancato superamento degli obiettivi da parte dei direttori generali certifica il fallimento di Vendola nella gestione della sanità pugliese. Errori imperdonabili che, ovviamente, ricadono sui cittadini costretti a esborsi sempre più onerosi per curarsi a fronte di una risposta inefficiente in termini di qualità del servizio offerto. Anche oggi –conclude Aloisi- da Vendola grandi proclami e scarsissimi risultati”.  Una decisione che lascia sconcertarti, lasciando senza spiegazioni quali elementi e criteri, previamente determinati dalla pubblica amministrazione, possano fondare il provvedimento regionale di risoluzione del rapporto di lavoro con un direttore generale di un’AUSL. Eppure le norme in vigore (L. 590/94) prevedono una verifica annuale da parte della Regione in ordine ai risultati amministrativi e di gestione ottenuti dai direttori generali delle aziende unità sanitarie locali e delle aziende ospedaliere. La legge stabilisce che questa verifica debba essere compiuta secondo i criteri e i principi recati dalla normativa vigente. Sulla base di tali elementi, la Regione deve, pertanto, disporre con provvedimento motivato la conferma dell’incarico o la risoluzione del contratto. Secondo il Consiglio di Stato, i criteri sulla base dei quali condurre la verifica, pur non essendo espressamente enunciati dalle norme in esame, devono essere desunti, da parte degli stessi organi chiamati ad esprimere le valutazioni sull’operato dei direttori generali, dalla legge che ne stabilisce i poteri. Ma in Puglia nessuno le applica, queste leggi dello Stato. Secondo i Giudici, possono essere utilizzati elementi quali: i risultati di bilancio, i tempi medi di erogazione delle prestazioni sanitarie, i rapporti tra popolazione assistita e consistenza delle risorse umane e strumentali apprestate per fornire il servizio. Solo in tale maniera il giudizio espresso e gli elementi su cui tale giudizio si fonda possono esprimere valutazioni chiare, precise e immediatamente percepibili, fondate su dati pragmatici e fattori omogenei. E così  economicità, efficacia ed efficienza della gestione nella Regione Puglia del poeta gentile che governa restano puri miraggi…..

Antonio De Luigi

 


Pubblicato il 25 Giugno 2014

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