Cronaca

Diritto allo studio negato: a Bari 600 posti letto in meno

Non è stato difficile, dopo la pubblicazione delle graduatorie definitive, constatare che circa seicento studenti e studentesse universitari del primo anno sono rimasti senza posto letto, a Bari. “Tutti questi studenti dovranno presentarsi entro il 10 Novembre all’Agenzia Regionale per il diritto allo studio (Adisu) per presentare un contratto di locazione – afferma Piercarlo Melchiorre, coordinatore di Link Bari – dopo che il 27 Ottobre hanno scoperto di non aver letto in cui dormire: una situazione di disagio che mette in crisi centinaia di famiglie. Per non parlare del caro prezzo delle case in una città come Bari e di come il rimborso di 1.800 euro per l’affitto non riesca -li dove ci sia la copertura totale- a coprire neanche tutte le spese degli studenti e delle studentesse fuorisede”. E non basta. “Molte matricole dello scorso anno non hanno ancora ricevuto la borsa di studio, quelle di quest’anno rischiano di non avere un posto letto, di non frequentare le lezioni e di vivere l’Università solo ed esclusivamente come un esamificio. Per tutte queste motivazioni lanciamo martedì 31 ottobre una giornata di mobilitazione: in occasione della proposta e discussione della Legge di Stabilità, saremo presenti nei Dipartimenti degli Atenei baresi con volantinaggi e speaker corner per confrontarci insieme a tutte le studentesse e tutti gli studenti su quelli che sono i nostri bisogni e portare presso gli Organi competenti le richieste di tutte e tutti, a partire dalla copertura totale delle borse di studio e dalla grave mancanze di posti letto”. Insomma, Bari città degli studi dai due volti: da un lato, numerosi studenti stanno dunque aspettando la borsa di studio dello scorso anno accademico, dall’altro all’uscita delle graduatorie definitive per il primo sono centinaia –come detto – studenti e studentesse sono rimasti senza posto letto. Rischiando, loro malgrado, di non frequentare più le lezioni, di non vivere l’Università, se non di lasciare gli studi. A metà ottobre è stata pubblicata la bozza di Legge di Stabilità che per il diritto allo studio prevede le briciole lasciando ancora tutti gli studenti e le studentesse in una condizione di estrema precarietà ed incertezza rispetto a quello che può essere il proprio futuro. “Siamo stanchi dei continui definanziamenti che ogni anno colpiscono l’Università pubblica che diventa sempre più inaccessibile ed escludente. Siamo stanchi di vedere i nostri diritti calpestati. Il nostro Paese e il nostro territorio può ripartire solo dalla Conoscenza”, le parole che passano di bocca in bocca dei giovani diplomati che hanno puntato le loro speranze per un percorso universitario in Puglia, nel capoluogo. Speranze che rischiano di bruciarsi al primo impatto, nonostante impegni e promesse dei vertici accademici. Per questo motivo quest’oggi, in occasione della proposta e discussione della Legge di Stabilità, gli studenti universitari hanno deciso di far sentire la loro voce: come in tutta Italia, saranno presenti nei Dipartimenti degli Atenei baresi con volantinaggi, “speacker corner” e per confrontarci insieme a tutte le studentesse e tutti gli studenti su quelli che sono i bisogni da portare senza indugio presso gli Organi competenti. Insomma, le richieste a partire dalla copertura totale delle borse di studio e dalla grave mancanze di posti letto.

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 31 Ottobre 2017

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio