Discarica ‘Martucci’: che fine ha fatto l’indagine dell’ex Provincia?
Continuano procedimenti penali e amministrativi, ma i comitati chiedono di cercare siti diversi
Non si rassegnano a vederla riaperta e funzionante, la discarica in contrada ‘Martucci’ a Conversano, eppure gli attacchi puntuali e spesso anche feroci di comitati civici e associazioni sembrano proprio non bastare a far desistere gli uffici regionali dall’utilizzo di quel sito altamente inquinato. L’annuncio in tal senso, purtroppo, parrebbe emergere ancora più chiaro dopo l’ultima audizione in V Commissione Regionale risalente a venti giorni fa, col rinvio chiesto al Consiglio di Stato dai gestori, ricorrenti in appello dopo la sentenza del Tar/Puglia, con una decisione che aveva rigettato le richieste della Progetto Gestione/Bacino Ba 5 sulla procedura “semplificata” per la rifunzionalizzazione della vasca A. <<Quanto accaduto ci aveva insospettito circa gli accordi tra Regione e gestore degli impianti. Per questo siamo intervenuti in Commissione, per capire se i lavori previsti stessero procedendo secondo i tempi previsti e con la regolare attività di monitoraggio>>, precisa oggi Vittorio Farella, presidente del Comitato che da sempre chiede la chiusura della discarica in agro conversanese. Il destino del sito e di quella vasca, invece, sembrerebbe proprio deciso dal Consiglio Regionale e cioè chiusura, ma a fine 2025, facendo venir meno la convenienza economica ad aprirla. Proprio per questo il comitato di Farella ha chiesto alla Regione di individuare un sito alternativo …e senza perdere altro tempo – pena un’altra emergenza rifiuti, facendola finita col rimpallo di competenze tra comuni, Città Metropolitana e Regione Puglia, soprattutto tenendo conto della norma negli articoli nn.196 e 197 del T.U.A. Ma torniamo alla Commissione del 2 marzo scorso, quando il Direttore di Dipartimento Garofoli ha elencato le difficoltà per rispettare i tempi di analisi e monitoraggio, mentre il responsabile Ager/Puglia, avvocato Grandaliano, ha svelato che a gennaio i gestori dell’impianto avevano chiesto un incontro nel quale si erano dichiarati disponibili ad accettare una delle tre soluzioni proposte dal Ctu Boeri nel corso del processo penale davanti al Gip del Tribunale di Bari per ripristinare quella vasca, senza aggiungere altro. Ma Grandaliano ha pure affermato che bisognava rivedere i tempi di chiusura degli impianti di Martucci, per rendere realizzabili gli accordi poiché, “…neanche se facessimo confluire tutti i rifiuti di Puglia, riusciremmo a riempire la metà di quella vasca in poco più di un anno di attività”, ragion per cui l’operazione sarebbe stata antieconomica. Intanto, il 23 maggio prossimo, dinanzi al Tar/Puglia si discute un altro ricorso del Comune di Conversano, ma tra udienze, ricorsi e processi, di mezzo ci sono le associazioni ambientaliste che invitano a <<stare all’erta>> per tutelare la salute, chiedendo a gran voce di trovare un altro sito. Magari lontano da quell’area martoriata tra Conversano, Polignano a Mare, Mola di Bari e Monopoli. E qui c’è da svelare un altro mistero, riguardante un’indagine risalente al 2014 dell’allora Provincia di Bari a guida Francesco Schittulli che identificava ben 28 (ventotto!) siti di possibili discariche per rifiuti urbani che oggi permetterebbe – …almeno potenzialmente – la risoluzione della mancanza di altri siti. Insomma, bisognerebbe convocare una seduta di Consiglio della Città Metropolitana proprio per effettuare una ricognizione sull’utilizzabilità di tale indagine, quindi procedere all’individuazione del sito prescelto – a norma di legge – da parte della Regione (se trattasi di sito pubblico) o dei diretti interessati (se trattasi di privati). Bisogna pure ricordare che l’area Martucci è stata classificata potenzialmente a rischio dallo stesso Consiglio Regionale, fin dal 1997 e inserita tra i siti da bonificare. Tuttavia fino a oggi, nonostante si sia scoperto nel corso dei processi penali celebrati per quel martoriato sito che il lotto 1 ha ricominciato a produrre percolato (ricordiamolo, completamente senza protezione) e che il lotto 3 non vede estratto percolato ormai da una dozzina d’anni, ancora non s’interviene per mettere in sicurezza l’intera area…e men che mai si parla di inizio post-gestione del lotto 3, fermo dalla chiusura definitiva a marzo 2011. E cosa dire della vasca B, semipiena e lasciata incustodita e in abbandono, mai bonificata, da circa undici anni? E del direttore Ager/Puglia Grandaliano, che in commissione ha tranquillamente affermato che le vasche di discarica “non possono essere lasciate a metà” in quanto pericolose? Per concludere, sembra essercene abbastanza per dimostrare in udienza, proprio oggi, “”…l’ineluttabilità della chiusura definitiva d’un triste capitolo di storia travagliata del nostro territorio””, firmato: associazione ‘Chiudiamo la discarica Martucci’.
Antonio De Luigi
Pubblicato il 23 Marzo 2023