Cronaca

Discarica Martucci: i sindaci informano daccapo la Procura

Non passa giorno senza che la sicurezza ambientale non sia rimessa a rischio, dalle parti della discarica Martucci, in territorio che tocca i maggiori comuni costieri in provincia di Bari. Infatti, durante lo svolgimento degli interventi di monitoraggio ambientale che il Comune di Mola di Bari ha appaltato e sta svolgendo all’interno del terzo lotto della discarica di Contrada Martucci, alla profondità di circa 4 metri dal piano di campagna, l’altro giorno sono stati rinvenuti presumibilmente rifiuti solidi urbani, oltre che la presenza di un telo impermeabilizzante in materiale polimerico. Il punto dove è stato effettuato il ritrovamento -fanno sapere ancora dal Municipio di Mola – è stato uno dei tre punti individuati dal Comune di Mola (autorizzato da ARPA Puglia e Regione Puglia) in corrispondenza dei quali avrebbe dovuto esserci roccia o suolo esterno ad abbancamenti di rifiuti. In ogni caso il rinvenimento dei rifiuti è avvenuto mentre la Sime srl, in qualità di ditta subappaltatrice come da contratto di subappalto con la ditta Barone Costruzioni s.r.l., stava effettuando i lavori di escavazione del pozzo n. 3 (in ordine crescente, dopo aver realizzato i pozzi n. 1 e n. 2) al fine di poter raggiungere le acque di falda che saranno oggetto di prelievo, analisi e monitoraggio. Dunque, ne hanno dato notizia i sindaci di Mola, Giuseppe Colonna e di Conversano, Giuseppe Lovascio, che ne hanno dato immediatamente comunicazione al sostituito procuratore della Repubblica del Tribunale d Bari, Baldo Pisani e alla gip, Ilaria Casu ai quali è stato richiesto di provvedere con estrema urgenza alla verifica di quanto rinvenuto, al fine di poter prevenire danni ambientali e rischi da potenziale inquinamento. Il direttore dei lavori, incaricato dalla stazione appaltante, Francesco Pezzati, ha ordinato l’immediata sospensione dei lavori e ne ha dato relativa comunicazione informale all’Arpa Puglia e, successivamente, comunicazione ufficiale agli enti interessati. Dunque, ancora riflettori puntati sulla discarica da parte di ambientalisti e componenti dei comitati impegnati da anni contro i veleni di un’area che non allontana mai gli spettri di veleni e possibili riaperture. Del resto non sic ontano più ‘sit/in’, proteste e manifestazioni per respingere ogni congettura per la riapertura delle vasche di servizio e soccorso per conferimento di rifiuti in contrada Martucci. I comuni di Monopoli, Conversano, Mola di Bari e Polignano a Mare e Rutigliano da tempo si sono schierati contro ogni ipotesi di riutilizzare quelle vasche già sotto sequestro per svariate manchevolezze, inidoneità e imperfezioni nell’esecuzione di realizzazione. Un’area storicamente portatrice di miasmi e veleni, sottoposta per diverso tempo a sequestri e dissequestri, con il codazzo di processi e imputazione per vari reati. E non si sontano nemmeno più gli atti amministrativi licenziati dagli enti locali di rifiuto di ogni possibile riapertura della discarica, mentre l’appello rivolto ‘on line’ a Regione Puglia e Città Metropolitana di Bari ha fatto il suo corso per convincere gli amministratori regionali e metropolitani (Emiliano e Decaro in primis) ad adoperarsi per sventare eventualità nefaste. Come pare, invece, filtrare nelle ultime settimane da alcuni provvedimenti adottati dall’ente regionale pugliese. Eppure l’ultima petizione con le firme raccolte dall’associazione “Chiudiamo la discarica Martucci” ha superato, in pochi giorni, il migliaio di sottoscrizioni. (fradema)


Pubblicato il 8 Aprile 2022

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