Cultura e Spettacoli

Discografia…a ‘Casa’ ci si ritrova

Immersi come siamo nel cuore del Mediterraneo, noi del Mezzogiorno non potevamo non sviluppare una cultura composita e contraddittoria. Già ampiamente dibattuto, il tema ha trovato rilancio con l’uscita, recentissima, di ‘Casa’, un disco che vede insieme Raiz (ex Almalegretta) e i nostri Radicanto. ‘Casa’ conferma l’inesauribile fascinazione di questo nostro essere strutturalmente contaminati. Il contrasto dei rochi vocalizzi del cantante partenopeo con la limpidezza del disegno musicale dà vita a un prodotto discografico ben costruito, dove le parti sono distribuite con armonia, sì che l’insieme dà di personale e definito. Non si cerchi però di definire ‘Casa’. Adattargli (magari forzando le cose) i panni di questo o quell’altro genere vorrebbe dire rendere un cattivo servigio a tutti e tutto. Limitiamoci a immaginare questa ‘casa’ posta idealmente al centro del più glorioso mare e sulla quale da sponde anche lontane convergono echi opposti, sulla carta incompatibili, non di meno inclini a una integrazione spontanea che non nega né massifica alcuno o alcunché. ‘Casa’ sa di viaggio e per mare, di non traumatica Odissea consumata senza seguire la rotta più breve. Questa idea di geografia musicale è percepibile già nel brano d’apertura (Gramigna).  Il ficcante ‘A rosa int’o ciardino mio’ e il raccolto ‘Aremi rindineddha’ sono logica discendenza dell’incipit. Interessante il successivo ‘Respiro’ che seduce per la dimensione paleo-melodica che qui viene proposta della canzone napoletana. Una bella ritmica sostiene ‘Rev-rav’ e ‘Pe dint’e viche addò’ nun trase ‘o mare’, quest’ultimo un brano anche arioso e ciò non ostante venato di un sottile magone ; intimismo nostalgico rintracciabile pure in ‘Nun te scrudà’ e ‘Rinasco più in là’. Intenso il confronto vocale ruvido/tenero, quasi un dialogo d’amore, che innerva ‘La rosa enflorese’. L’ottavo brano in scaletta (‘Scegli me’) è punta d’ideale parentesi graffa in cui convergono un po’ tutte le principali suggestioni dell’opera. Chiusura affidata al corale-tribale ‘Shabechi Yershalaim’. Applausi martedì sera alla Feltrinelli, dove il disco è stato presentato, per Raiz, Fabrizio Piepoli, Giuseppe De Trizio, Adolfo La Volpe, Francesco De Palma e Giovanni Chiapparino. Un piccolo successo nonostante acustica e strumentazione approssimative (ma ‘Casa’ in cuffia morde anche per effetto di una brillante incisione). Infine il libretto d’accompagnamento del disco : pensato da Roberta Della Volpe, è illustrato dalle foto di Luca Anzani. Gli scatti ritraggono l’interno del Piccolo Teatro Eugenio D’Attoma, quest’altra… ‘casa’ della cultura scippata ai baresi nel nome di leggi nemiche del buon senso e di manfrine oscure. Un gesto sottile, un omaggio opportuno.

Italo Interesse

 


Pubblicato il 8 Giugno 2012

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