Cronaca

Discrezionalità e zero trasparenza: così si nominano e si premiano i dirigenti pugliesi

Sono sempre le questioni riguardanti il personale, e in particolare i dirigenti che muovono le leve della burocrazia, a far discutere in Regione. Specie se, passati cinque anni e, nonostante anche i ripetuti solleciti da parte dei rappresentanti dei lavoratori, la Giunta regionale non ha ancora indicato “regole certe” per l’assegnazione di incarichi dirigenziali, così come imposto dalla normativa nazionale. <>, dice senza peli sulla lingua il Presidente del Gruppo di Forza Italia a via Capruzzi, Ignazio Zullo. “Così – aggiunge lo stesso consigliere regionale – in barba al decreto legislativo n.165/2001, che impone il recepimento dei principi per la nomina dirigenziale, la Giunta continua a formulare avvisi rifacendosi ad un verbale del 2010 della Conferenza di Direzione, dove sono inserite previsioni generiche che lasciano ampi spazi di discrezionalità. La Direr Puglia, vale a dire l’associazione sindacale che rappresenta i dirigenti regionali e le altre sigle sindacali rappresentative della dirigenza sono anni che chiedono il rispetto delle norme nazionali, così come avanzano un’altra importantissima proposta: quella di istituire una struttura per i procedimenti disciplinari a carico dei dirigenti>>. Inutile dire che anche questa istanza è stata cestinata nelle stanze che contano della Regione Puglia e nessuno continua a pagare per gli errori grossolani nell’amministrazione. <>. Nell’attesa bisognerebbe ricordare che il Nucleo di Valutazione dei dirigenti, per esempio, è formato da tre esperti di nomina e riconferma da parte della stessa Giunta e quindi di essa diretta espressione politica. E non è finita: questo pomposo e ben inquadrato nucleo non esprime giudizi di merito, ma si limita ad assegnare punteggi (come le vecchie pagelle a scuola!?) che si trasformano in compensi accessori a titolo di l’indennità di risultato dei dirigenti. Superando anche i 30mila Euro, in base a criteri sconosciuti, attraverso mezzi poco o per niente trasparenti. Perciò Zullo non è isolato nelle sue critiche alla gestione del personale da parte di Vendola e dell’assessore Caroli. Anche il consigliere Francesco Damone ha presentato un interrogazione con la quale chiede al presidente della Giunta regionale ed all’assessore al Personale: <<…se  l’amministrazione regionale si è dotata  di un sistema di criteri generali per l’affidamento, il mutamento e la revoca degli incarichi dirigenziali considerando  le attitudini e capacità professionali non  su valutazioni meramente soggettive, ma  ancorate  quanto più  possibile a circostanze oggettive, tra cui i risultati conseguiti in precedenza e parametri oggettivi e riscontrabili; se la  disponibilità dei soggetti interessati alla copertura di posizioni dirigenziali, sono valutate da un apposito organismo istituzionale, tenuto conto del curriculum posseduto e dell’esito di un eventuale colloquio in relazione ai requisiti richiesti, previa istruttoria della Direzione competente in materia di personale ed organizzazione; se   è  soddisfatta l’esigenza  di trasparenza e pubblicità nel conferimento degli incarichi, mediante la pubblicazione di un avviso sul sito istituzionale dell’amministrazione, rendendo  conoscibili le posizioni dirigenziali vacanti e disponibili presenti nell’organigramma e nella dotazione organica  in anticipo rispetto alla data di effettiva vacanza e disponibilità della posizione dirigenziale, per assicurare la necessaria continuità nell’espletamento dell’incarico>>. Chissà se l’assessore alle Risorse Umane Leo Caroli risponderà mai all’ interrogazione di Cecco damone: per farlo dovrebbe riconoscere che leggi e regolamenti riguardanti le nomine dirigenziali alla Regione Puglia sono sempre state ignorate, per far posto a ben altri criteri nelle scelte degli alti burocrati pugliesi L’attribuzione di incarichi di vertice ai dirigenti regionali viene decisa oramai da tempo, difatti, in base a metodi che hanno esposto al giudizio penale perfino lo stesso capo della giunta Nichi Vendola, condannato in primo grado per la nomina di un primario all’ospedale San Paolo di Bari. Ma non sarebbero pochi i vertici della burocrazia “sponsorizzati” da esponenti politici della Giunta Vendola, tramite avvisi di candidature rivolto a personale dirigenziale regionale, per la copertura di strutture dirigenziali di servizio che si rendono vacanti. Illudendo molti, troppi dirigenti che, nel presentare la loro candidatura, possano partecipare a selezioni regolari, e invece….

Antonio De Luigi


Pubblicato il 18 Febbraio 2015

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