Cronaca

“Disorganizzazione e confusione, manca una cabina di regia”

 

“Tentativi di cura con il plasma iperimmune di soggetti guariti dal Covid erano stati già effettuati in alcune ospedali italiani”

 

Disorganizzazione e confusione a livello sanitario e mancanza di una cabina di regia.  Ecco gli affondo in questa intervista al Quotidiano, della nota virologa e docente di igiene al Policlinico di Bari Professoressa Danila De Vito.

Parliamo di anticorpi monoclonali. Bisogna essere contenti?

“Agli inizi di ottobre 2020 la rapida ripresa del Presidente degli Stati Uniti Trump espose alla attenzione del mondo intero la efficacia manifestata dal cocktail di anticorpi monoclonali della azienda biotecnologica Regeneron nel ridurre la carica virale nei pazienti Covid.

Tentativi di cura con il plasma iperimmune di soggetti guariti dal Covid erano stati già effettuati in alcune ospedali italiani nelle regioni più colpite durante la prima ondata pandemica ed i risultati erano stati molto soddisfacenti: infatti la terapia delle malattie infettive verso cui non esiste un farmaco efficace è da sempre basata sull’utilizzo del plasma dei soggetti guariti.

In base ai risultati ottenuti alcune aziende farmaceutiche, presenti anche sul territorio italiano, hanno iniziato a produrre anticorpi monoclonali e ad oggi sono disponibili altre sei formulazioni di anticorpi monoclonali oltre il famoso REGEN-COV-2.

Pochi giorni fa  il ministro della salute ha autorizzato su indicazione dell’ AIFA l’utilizzo dei monoclonali della Regeneron e della Eli Lilly.

La autorizzazione della terapia con monoclonali si è resa necessaria per la attuale situazione epidemica e per una campagna vaccinale che non potrà certamente portare alla immunità di gregge in pochi mesi; inoltre la situazione epidemiologica si complica per l’arrivo di nuove varianti come quella sudafricana e brasiliana verso cui gli attuali vaccini non garantirebbero una efficacia immunitaria.

Relativamente agli anticorpi monoclonali autorizzati occorre, però, precisare che ci sono numerose limitazioni al loro utilizzo :entrambi i farmaci sono stati autorizzati per l’uso in emergenza su pazienti con Covid lieve –moderato non ospedalizzati e che presentino i sintomi della malattia da non più di 72 ore. Inoltre il vantaggio evidenziato nei trials è nei termini di una riduzione del rischio di ospedalizzazione e di morte di soggetti che hanno un alto rischio di manifestare una forma grave per la presenza di patologie concomitanti.”

 

Situazione Puglia sulla pandemia: ci sono stati ritardi o confusione?

“La disorganizzazione e la confusione in ambito sanitario nella regione Puglia è stata già evidenziata da diversi mesi ; manca una cabina di regia che dia certezze alla popolazione e le informazioni rilasciate sono confuse, frammentarie e discordanti. Di certo l’indice RT non è ancora stabilmente sotto l’unità e la percentuale di occupazione dei letti in Medicina Covid e in Unità di Terapia Intensiva supera i dati medi nazionali e le soglie di sicurezza stabilite dall’Istituto Superiore di Sanità. L’ospedale Covid in Fiera che garantirà un numero aggiuntivo di posti letto in terapia intensiva potrà sicuramente abbassare questa soglia. Ci si chiede, però, perché questo ampliamento non sia stato effettuato con il potenziamento della rete ospedaliera preesistente già al rialzo della curva pandemica nell’ottobre 2020”.

Quanto tempo sopravvive il SARS-CoV-2 sulle superfici?

“Secondo alcuni ricercatori I tempi di sopravvivenza del virus variano in rapporto alle condizioni di temperatura ed umidità: a 20 °C la sopravvivenza su superfici lisce di acciaio, vetro, carta e materiali plastici è di 28 giorni e si dimezza a 14 su superfici porose; aumentando la temperatura a 30°C la resistenza si riduce a 7 gg su superfici lisce e a 3 gg su superfici porose. Il virus è certamente più resistente di altri virus respiratori sulle superfici, ma particolarmente sensibile ai raggi ultravioletti e disinfettanti. Ad oggi  le più accreditate evidenze scientifiche danno particolare rilievo al contagio attraverso droplets ed areosol, quest’ultimi permettono una sopravvivenza del virus nell’aria fino a tre ore. Per evitare la contaminazione delle mani risulta quindi importante il loro frequente lavaggio  e l’utilizzo dei gel alcolici al 70%.”

Bruno Volpe

 

 

 

 

 

 

 


Pubblicato il 16 Febbraio 2021

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