Cultura e Spettacoli

‘DiVenti’, nostalgia e gratitudine

Nel 1999 nascevano a Gioia del Colle i CFF e il Nomade Venerabile, una band che mescolando il rock d’autore alla new wave e all’elettroacustica ha saputo scavarsi una nicchia nel panorama italiano della musica indipendente. Inizialmente il progetto musicale si intrecciava con la video-arte e soprattutto col teatro-danza grazie agli ‘assalti teatrali’ di Pasquale Paradiso (il Nomade) e Filippo De Bellis (il Venerabile) e i contributi coreutici di Carmela Milano, prima, e di Anna Moscatelli, dopo. Poi nel 2013, esaurita questa fase, la band ha avvertito la necessità di una svolta. Nel radicale mutamento il nome si è accorciato (CFF) e la formazione si è ridotta a tre degli elementi storici : Vanni La Guardia, Anna Maria Stasi e Anna Surico, i quali ora rivisitano il passato repertorio con una voce, una chitarra acustica equipaggiata da una loop station, poche percussioni e un micro sintetizzatore con sequencer. I CFF hanno firmato un Ep (‘Al cuore’) e un album (‘Canti notturni’) e musicato uno spettacolo teatrale, ‘Il mio inv(f)erno… vita da zingaro”, scritto e diretto da Maurizio Vacca e che ha per oggetto la vita del pugile sinto Johann Trollmann. A vent’anni dall’esordio, dopo quattrocento concerti, sei dischi pubblicati, venti festival vinti, riconoscimenti e collaborazioni prestigiose, i tre si voltano indietro. Nasce dai morsi della nostalgia la voglia di celebrare il traguardo del ventennale con ‘DiVenti’, album-raccolta che mette assieme diciotto canzoni rappresentative dell’intera discografia  della band più due inediti (‘Ci fa tremare la sera’ e ‘DiVenti’). Dal 21 marzo l’opera sarà disponibile gratuitamente in formato digitale (la distribuzione è della label Joe Black Production), accompagnata da un booklet digitale nel quale si ripercorrono i venti anni della storia del gruppo. Le prime 40 copie conterranno, inoltre, 10 bonus tracks tra demo e brani live. Saranno richiedibili gratuitamente e soltanto nella giornata del 20 Marzo, scrivendo a ventunonervi@libero.itcon oggetto “DiVenti” e indicando  i dati personali. Non sappiamo quanti precedenti abbia questo gesto, che ci piace segnalare. Certo, esso è anche figlio della grande fatica che i musicisti, persino di grosso nome, oggi incontrano a vendere dischi, vista la facilità con cui qualunque novità può finire su YouTube, sicché l’unica strada per fare cassa resta l’esibirsi in concerto, anche al prezzo di sottoporsi a tour massacranti. Lo stesso gesto, però, segnala pure un sentire nobile :  Affetto verso indimenticati compagni di strada e soprattutto gratitudine verso un piccolo popolo di fans appassionati che poche band possono vantare. Non sono cose di tutti i giorni, queste.

 

Italo Interesse

 


Pubblicato il 13 Marzo 2019

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