Cultura e Spettacoli

Dolci pasquali in esubero

Passata Pasqua si contano gli avanzi. Problema analogo ce lo siamo trascinato fin qui con i dolci di Natale sopravvissuti alle abbuffate di tradizione. Con pazienza, quasi con rassegnazione fra gennaio e febbraio abbiamo affondato nel latte panettoni e a tempo perso sgranocchiato cartellate, torroni. Terminato questo esercizio di pazienza domestica, ce ne tocca un altro. ‘Liberarsi’ anche un po’ alla volta di  colombe, scarcelle e uova in esubero non è semplice. La ripulsa da overdose può far sentire i suoi effetti anche a settimane di distanza. Nel frattempo c’è il rischio che cose si deteriorino e allora, come si dice in questi casi, è peccato. Ma siamo italiani e l’arte di arrangiarci, ovvero di coniugare colpo di genio e natura casereccia ci distingue anche in cucina. Esiste una branca – e di tutto rispetto – dell’arte culinaria che si occupa del riciclo degli avanzi. Detta anche ‘cucina dei poveri’, essa non aveva mai considerato i dolci, che una volta per il fatto d’essere consumati solo in occasione delle grandi festività non sopravvivevano alle stesse. Ma oggi è diverso. Per cui, se spiace cestinare il pandoro (malcostume contro cui per fortuna ora esistono cento rimedi), perché lo stesso scrupolo non dovrebbe riguardare uova, colombe e  scarcelle? Cominciamo dal più tipico dolce pasquale :  che si fa con gli avanzi dell’uovo? C’è chi li ricicla in ‘fondute’, mousse, snack ai cereali o materia prima per salami al cioccolato ; volendo, se ne può ricavare anche un ottimo liquore. Se invece l’uovo è rimasto intatto, lo si può dividere in due incidendolo con una taglierina lungo il bordo di congiunzione. A questo punto si ricavano preziosi contenitori per tiramisù (all’ananas, ai frutti di bosco…) dove i biscotti vengono sostituiti da sottili fettine di colomba. Se invece la colomba è rimasta intatta ed è di tipo tradizionale, si può provare a diversificarne il gusto (è la noia il vero problema) farcendole con una crema preparata in casa, oppure yogurth, frullati di frutta. Altra variante è renderla ‘estiva’ : tagliare la colomba a fettine e con queste rivestire uno stampo da budino, quindi versare gelato (meglio se alla nocciola o al torroncino) e ricoprire con altre fette sottili sino a chiudere del tutto lo stampo ; mettere in congelatore per qualche ora. Più difficili si fanno le cose con le scarcelle, le quali induriscono in fretta. L’uovo sodo si recupera senza problemi, la base di pasta frolla, no. Di forma irregolare e troppo asciutta, mal si presta a zuppe da prima colazione. Può tuttavia essere sbriciolata e spolverata su uno strato di panna o crema steso su una forma di pan di Spagna.

 

Italo Interesse


Pubblicato il 4 Aprile 2013

Articoli Correlati

Back to top button