Cronaca

Don Nicola Bux: “Bari vecchia in ostaggio di manifestazioni sportive”

 

La verità è sempre rivoluzionaria, sostenevano i saggi. E Don Nicola Bux, noto teologo barese e padre spirituale della Confraternita San Giuseppe di Bari, luogo di culto dov’egli celebra la Messa in latino, ha voluto dirci la sua per quanto concerne la problematica legata agli eventi sportivi che sono soliti svolgersi nel centro della città, paralizzando, come nel caso che ci accingiamo a narrare, l’intera area di Barivecchia. Prima di incontrarci, Don Nicola, avantieri pomeriggio intorno alle 17, ha incrociato casualmente il Sindaco di Bari nei pressi della Prefettura e, al Primo Cittadino barese, ha manifestato tutte le sue perplessità circa la recente manifestazione sportiva “Deejay ten” che si è svolta nel capoluogo la scorsa domenica 5 marzo e che, a suo dire, ha creato non pochi problemi ai tanti cittadini che sono stati impossibilitati persino a seguire la santa Messa.

–       Don Bux, Lei ha appena incontrato Decaro, a cui ha rivolto una Sua lamentela. Di cosa si tratta e cosa vi siete detti nello specifico?

<< Ho fatto presente al Primo Cittadino alcuni fatti che mi sono stati raccontati proprio in questi giorni dopo la manifestazione di domenica scorsa. Mi è stato raccontato di un sacerdote che doveva arrivare per celebrare la Messa, e a cui è stato impedito l’accesso perché la Città vecchia era bloccata. I tanti fedeli che, notoriamente, la domenica vengono a Messa a Barivecchia, presso la Cattedrale o la Basilica di San Nicola o altre chiese minori (e parliamo anche di disabili) hanno contattato la Centrale operativa dei Vigili urbani, chiedendo quali varchi fossero praticabili. La risposta è stata sardonica, in quanto gli agenti hanno laconicamente affermato che, per tutta durata della gara sino alle ore 13,00, non era possibile accedere. Alle giuste rimostranze dei cittadini, che facevano presente al centralinista i possibili rischi in caso di emergenze, l’incredibile risposta è stata quella di non essere a conoscenza di nulla>>.

–       Di fronte a queste Sue rimostranze, cosa Le ha risposto e come ha reagito il Sindaco Decaro?

<ndr), sostenendo che il disagio che gli stavo prospettando era semplicemente limitato a circa mezz’ora, giusto il tempo dello svolgimento della gara. Purtroppo ho dovuto contraddirlo, affermando che, a detta di tanti cittadini che a me si sono rivolti per segnalarmi la cosa, si è trattato invece dell’intera mattinata, la qual cosa ha creato molti disagi ai residenti di Barivecchia, che sono potuti ritornare alle loro abitazioni solo verso l’ora di pranzo. Decaro, nell’ambito di un colloquio sereno ed amichevole, mi ha replicato garantendomi che avrebbe approfondito la vicenda. Al Primo Cittadino ho ribadito che la prossima volta sarebbe opportuno creare almeno un paio di varchi, sempre aperti e praticabili, per consentire il passaggio della gente, anche perchè, a mio avviso, non si può del tutto chiudere una città>>.

Ma a lasciare ancor più basito il noto teologo è stato il racconto di un suo parrocchiano, un finanziere, che in borghese ha avuto un acceso colloquio con un vigile urbano che presidiava un accesso: a una specifica domanda dell’esponente della Fiamme Gialle circa un’immediata emergenza, il poliziotto municipale gli ha riso praticamente in faccia. Il finanziere, per quanto ci ha raccontato Don Bux, ha inoltre incalzato il predetto vigile facendogli presente che con l’allerta terrorismo con l’attuale allarme 4, anche in queste manifestazioni sportive devono essere garantite le vie di fuga e almeno le condizioni minime di sicurezza. In conclusione, il sacerdote ha voluto ulteriormente stigmatizzare i limiti dell’organizzazione delle varie manifestazioni e tutte le problematiche connesse al fatto di “tenere in ostaggio” la Città vecchia da marzo fino a giugno. <>, ha ulteriormente sottolineato Don Nicola, <>, ha concluso così il sacerdote.

 

Piero Ferrarese

 

 

 


Pubblicato il 10 Marzo 2017

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