Don Terenzio Pastore è il nuovo parroco della comunità Preziosissimo Sangue in San Rocco
Bari. Succede a don Enzo Giannuzzi
Dallo scorso sei ottobre, con la tradizionale liturgia della presa di possesso canonico celebrata dall’ arcivescovo di Bari- Bitonto Monsignor Giuseppe Satriano, don Terenzio Pastore è il nuovo parroco della comunità Preziosissimo Sangue in San Rocco di Bari (per i baresi…. San Rocco). Succede a don Enzo Giannuzzi che lascia un ottimo ricordo come parroco e soprattutto persona. Don Terenzio Pastore è ovviamente Missionario del Preziosissimo Sangue, lo abbiamo intervistato.
Don Terenzio, come ha accolto questo suo nuovo incarico e con che spirito?
“Lo spirito è quello di obbedienza alla Chiesa e di servizio, come deve essere. Noi andiamo dove ci mandano e sono lieto di essere qui a Bari, città che amo e dove sono già stato. Per me questa non è una novità. A Bari e nella stessa chiesa, ho ricoperto l’incarico di parroco vicario dal 2001 al 2005 e dunque è una specie di ritorno a casa gradito, ma con una veste diversa”.
Che cosa ha pensato?
“Quando il direttore provinciale della nostra Congregazione mi ha comunicato vai a Bari, ho detto va bene, mi metto volentieri e con il solito entusiasmo nel solco del Signore. Del resto noi uomini di Chiesa siamo tenuti prima di tutto alla obbedienza, poi ad accettare qualunque destinazione nel solco della libertà e responsabilità”.
Su quali linee imposterà, almeno in avvio, il suo lavoro?
“Voglio mettere in evidenza due aspetti che reputo molto importanti. Il primo, che mi sembra basilare, è il rafforzamento del e nel cammino nella fede e dovrò essere attento, il secondo connesso strettamente al primo, è l’attenzione ai bisogni della comunità che sono tenuto a guidare. Parlo ai bisogni e alle situazioni del territorio e questo è un lato del mio modo di interpretare la missione di parroco particolarmente presente. Lo ho fatto nella mia precedente destinazione, cioè da dove vengo. Oggi abbiamo tante povertà, non solo materiali, ma anche spirituali, persone sole, abbandonate, in difficoltà”.
Lei è stato a Messina…
“Infatti, città bella e gente cordiale, ottimi ricordi. Ma a Messina, come dovunque vado, tengo a far rispettare il senso della legalità, l’amore verso l’onestà e la legge. Non a caso a Messina ho dato corso al progetto Addio Pizzo, per contrastare, in un territorio segnato purtroppo da questo aspetto, l’odioso fenomeno del pizzo, una estorsione ai danni dei commercianti e delle imprese. La Chiesa è certamente predicazione della parola ed amministrazione dei sacramenti, ma è anche invito e incoraggiamento ad essere buoni cittadini in tutti i sensi e tali si è quando si rispetta la legge, ci si comporta onestamente e senza scendere nella violenza o nella sopraffazione”.
A Bari abbiamo come vescovo monsignor Giuseppe Satriano, uno che viene dalla realtà calabrese e che si è trovato in trincea nel contrasto alla malavita con energia e coraggio…
“Infatti è così. Mi trovo perfettamente in sintonia con lui e con la sua bella espressione che mi ha segnato. Noi non dobbiamo solo usare il Vangelo, ma osare il Vangelo. Voglio dire che siamo chiamati a dare tutto, a fare il possibile per mettere in pratica la Parola di Dio e non è semplice, mi creda. Rispettare e far rispettare il Vangelo è impegnativo, per tutti”.
Si trova in una parrocchia del rione libertà, un tantino problematico…
“Lo so. Qualche parrocchiano mi ha detto che tutto sommato noi siamo ai margini geograficamente del Libertà e non nella zona più interessata. A me questo non interessa, perchè noi, con il nostro esempio, in primo luogo dobbiamo dimostrarci persone degne del nome di cristiani, ma poi dobbiamo essere di esempio agli altri. Prendendo don Tonino Bello, quale comunità cristiana dobbiamo avere la capacità non di usare i segni del potere, ma il potere dei segni e non esiste medicina più potente e valida della Parola di Dio e del Vangelo da mettere in pratica. Un cristiano coerente e rispettoso contagia gli altri col suo esempio positivo. Se invece fa esattamente l’opposto di quanto ci dice Gesù diventiamo motivo di scandalo nel senso biblico, di caduta e di cattivo esempio, di falsa testimonianza”.
Come si sente a Bari?
“Bari è una città accogliente alla pari di questa comunità. Lo ripeto, per me è come un ritorno a casa”.
Lei ha scritto due ottimi libri Deserto da far fiorire e Questa è sempre casa tua, il cui ricavato è servito per realizzare 11 pozzi di acqua in Tanzania…
“I diritti di autore almeno in parte sono serviti a quello. E’ incredibile che in tante parti del mondo manchi un bene primario come l’acqua e questo sta diventando un problema diffuso per i cambiamenti climatici non solo in Africa. Dobbiamo stare attenti e rispettare il Creato e concordo con la saggezza del Papa che ci invita dal suo Magistero a rispettare i beni che Dio ci ha messo a disposizione che sono di tutti e per tutti, gratuitamente”.
Buon lavoro e benvenuto a don Terenzio Pastore.
Bruno Volpe
Pubblicato il 31 Dicembre 2024