Cultura e Spettacoli

Donna Giulietta, il cuore è impegnato

In una ben riprodotta locanda di campagna e che sembra collocata in capo al mondo accadono cose strane : sembra di essere nel Settecento e invece trillano telefoni, giradischi diffondono musica, si citano cose e persone di là da venire… Tanto però non scompone alcuno dei frequentatori di questo ameno posto, a cominciare dalla padrona di casa, donna Giulietta, la locandiera, una donna ruvida, bislacca e involontariamente spassosa, piuttosto avanti negli anni e affatto bella, tuttavia capace di fare breccia nel cuore del più bisbetico dei suoi ospiti, il Cavaliere di Trinitapoli, un  misogino che non fa mistero della propria avversione verso le donne. Una vera impresa, quella di Giulietta, se si considera che il Cavaliere è uscito indenne dagli attacchi pilotati per interesse da un altro ospite della locanda, il Conte di Montecristo, e portati da una coppia di avvenentissime attricette, clienti fisse della signora Giulietta. Ma, povero Cavaliere, il cuore di donna Giulietta è impegnato…La faccenda s’ingarbuglia sino al risolutivo colpo di scena finale. Il tutto in mezzo a una quantità di spunti comici che qua e là offrono il destro a Gianni Ciardo di ritagliarsi siparietti esilaranti (la lettera, la telefonata….). Tra un numero e l’altro il mattatore non perde occasione per infliggere stoccate ‘sotto traccia’ facendo il verso ora  ad alcuni divi del grande schermo, ora ad attori accademici e ad altri animali da palcoscenico. Rilevante, poi, in questa Locandiera l’attenzione posta all’aspetto musicale. Una colonna sonora addirittura debordante, variegata oltre ogni immaginazione. Nel clima di vaga follia che serpeggia nella locanda di donna Giulietta non fa meraviglia che musiche degli anni cinquanta contendano lo spazio al genere neomelodico e che i valzer di Strauss, coesistano con arie della Traviata e il can-can di Offenbach. La voglia di stupire, di sorprendere la platea mescolando le carte ad ogni costo – e che si fa esemplare nel festoso e un po’ anarchico finale – è la costante di un lavoro che sta incontrando il favore della platea del Duse. Intorno a Ciardo si muove una buona formazione : Alfredo Vasco dà fondo al suo vasto mestiere per disegnare un rigoroso Cavaliere di Trinitapoli, Marilù Quercia e Tiziana Gerbino compongono una coppia frizzante e affiata, Mauro Milano conferma il suo aplomb elegante. Completa il cast Bruno Verdegiglio nel breve spazio che il conclusivo coup de théâtre gli concede. Lo spettacolo si replica da giovedì a domenica 11 dicembre. – Domani e dopodomani, invece, è in cartellone al Duse ‘Erodiade’, un lavoro di e con Elisa Baruchieri,  che prende spunto dalla Erodiade di Giovanni Testori. Supervisione di Danio Manfredini e Susanne Linke.

Italo Interesse

 


Pubblicato il 7 Dicembre 2016

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