Donne nel mondo: EGYPT pixel society
EGYPT pixel society: la mostra fotografica del visual artist e designer José Carlos Bellantuono presenta un reportage sulle donne egiziane riprodotto con il tempi del giornalismo fotografico di guerra. La mostra, visitabile fino al 31 marzo nella sede della Soprintendenza Archivistica per la Puglia, è stata inaugurata in occasione della Giornata della Donna, per la rassegna “Pomeriggi a Palazzo Sagges tra memoria e storia”. Dopo l’introduzione della Soprintendente Maria C. Nardella, Giovanni Pistoia ha delineato la poetica sottesa all’installazione fotografica dell’artista pugliese di origini brasiliane Bellantuono (http://www.jcbarte.com). “Il progetto- ha spiegato l’artista- è stato portato avanti dal 2009, dopo un viaggio in Nord-Africa. Ricordo di aver percepito l’avanzarsi di un movimento molto evidente dilagante tra gli strati della borghesia e tra i ceti più colti. Ho pensato di riprodurre nelle immagini questa esigenza, traducendola in arte concettuale. Sono nati così questi frammenti che non rappresentano l’intera realtà, ma che presentano tuttavia dei segni che possono essere oggetto di interpretazione. Molte riprese fotografiche sono state realizzate nella città vecchia di El Quezer, in Egitto sul Mar Rosso. Per i supporti delle foto ho scelto materiali riciclati e un formato che richiamasse l’idea dei manifesti”. “Egypt”pixel society” rappresenta un frammento tecnologico che riproduce un’immagine globale dell’attuale società in divenire, ove convivono corpi dissolti dei fondamentalismi religiosi e di quello consumista, nonché corpi di moltitudini, la cui povertà reca il segno di soggettività al limite della pre-modernità contaminata dai feticci della modernizzazione consumista. Ma anche corpi della biopolitica, nella misura in cui, potenze della vita, esprimono l’aspirazione a un nuovo statuto fondante una società aperta, senza confini, non ipotecata da rigidità di status e di corporazione. Una umanità questa, magmatica, che produce percorsi nuovi del desiderare,dell’amare,del produrre, del creare, sconvolgenti appunto perché nuovi e senza pregressi confini e identità, ma che promettono orizzonti nuovi di vita e di libertà. Il riferimento va alle moltitudini aspiranti, desideranti, della Tunisia, dell’Algeria, dell’Egitto, del Libano, proiettati verso la globalità del processo di liberazione ad effetto domino molto temuto dall’occidente”. Durante l’inaugurazione della mostra sono stati proiettati i video, diretti da Elio Scarciglia: “Le piccole cose”, con l’attrice Carla Guido, e “Shakti”, con la danzatrice Luisa Spagna, musiche di Paolo Pacciolla. “Il primo video- ha spiegato il regista- è dedicato a un racconto di Stefano Benni sul possibile e ironico sviluppo di una storia d’amore, mentre “Shakti” è ispirato alla danza indiana, in particolare rappresenta un momento di una danza tradizionale dedicata alla madre cosmica, intitolata “Matrika” (in sanscrito) e propone una visione della donna in età matura, nel paradigma della “danza del tamburo”. Dello stesso ciclo di danze fa parte anche la danza del serpente o “Shekara”, dedicata alla vita della giovane donna”. La manifestazione è stata realizzata dalla Soprintendenza Archivistica in collaborazione con: C.P.O. Università degli Studi di Bari, Centro Teseo creatività tra arte e scienza, Associazione Sviluppo Sostenibile di Bari.
“Donne nel mondo: EGYPT pixel society”, dall’8 al 31 marzo, dai lunedì ai giovedì 09:00 – 17:30 – venerdì 09:00 – 13:00 | Palazzo Sagges, strada Sagges 3 – Bari (città vecchia) | Ingresso libero | Info: Soprintendenza Archivistica per la Puglia, tel.080 5789411.
Mariapina Mascolo
Pubblicato il 9 Marzo 2011