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Dopo caterve di assunzioni a ruota libera, la magistratura contabile ha chiesto chiarimenti

 

C’è voluta la relazione al bilancio di previsione 2012/2013 e una visita più attenta del sito web della Regione, per convincere la Corte dei Conti a presentare finalmente una lunga serie di osservazioni sui “….numerosi contratti di collaborazione coordinata e continuativa e di incarichi di consulenza”. Rapporti di lavoro che, a detta degli stessi giudici contabili pugliesi, dovrebbero “essere destinati ad avere decorrenza prevalentemente dalla fine del mese di dicembre 2012 o dall’esercizio 2013”, pur essendo stati sottoscritti in tantissimi casi negli anni precedenti. Osservazioni che hanno già provocato un mezzo terremoto in quegli uffici regionali al Personale che, senza pensarci su due volte, hanno immediatamente chiesto chiarimenti nero su bianco a tutti i servizi e assessorati per ‘monitorare’, appunto, il personale in servizio nell’Ente governato ormai da ben otto anni dalla coalizione di centrosinistra. Un Ente che annaspa in un mare di assunzioni tra consulenze, collaborazioni e contratti co.co.co. a tutti i livelli per centinaia e centinaia di unità delle quali, come abbiamo scritto e ripetuto tante volte su queste colonne, neppure al Servizio Personale di via Celso Ulpiani hanno contezza. Una resa senza condizioni, specie dopo che dalla Sezione contabile di via Matteotti sono arrivate osservazioni e richieste di chiarimenti a catena, per cui dirigenti e capiarea dovranno sudare le proverbiali sette camicie e andare a scavare le tipologie contrattuali applicate. Ricavabili, come si leggeva nelle missive che ancora girano tra le mani di funzionari e dirigenti regionali, dal d.lgs n. 276/2003 (cd, Legge Biagi) ai vari “…rapporti occasionali e non superiore a 30 giorni nell’anno solare, a fronte di una durata fino a due anni prevista nei contratti evidenziati – e all’importo del corrispettivo previsto – limitato a 5.000 euro rispetto a compensi finanche di 36mila euro previsti per alcuni contratti evidenziati dalla Corte”.  Il problema è che dopo aver compilato tabelle e report inviate a via Matteotti, appare ancora piuttosto strano che solo da fine 2012 o inizio 2013 siano finiti sotto la lente egli esperti contabili questa infinità di contratti stipulati attraverso selezioni ‘ad personam’, durante la gestione illuminata d’un Vendola che ha creato -all’interno della sua Regione illuminata- un precariato sconfinato. Una montagna di ‘short list’ create proprio da chi, come lui, da palchi, comizi e salotti televisivi, il precariato ha sempre urlato, detto e ripetuto fino alla noia, di volerlo combattere e sconfiggere. Assunzioni di comodo e senza controllo, invece, che hanno gravato la Regione Puglia di costi spropositati per dipendenti ‘precari’ e dal futuro ora più che mai incerto. E che il buon Nichita ha cercato disperatamente di stabilizzare in tutti i modi, riuscendovi solo alla chetichella, com’è capitato qualche anno fa in qualche agenzia periferica collegata. Eppure, come detto, fino a oggi – e senza nemmeno allargare il discorso alle varie agenzie regionali pugliesi- non c’è nessuna notizia ufficiale alla Corte dei Conti degli altri casi più eclatanti. Come ad esempio i contratti stipulati presso la Agenzia alla Mobilità, diventati a tempo indeterminato con una semplice determinazione dirigenziale. cosi’ come risulta ancora fumoso lo scoperto di circa 600mila euro provocato dal personale in servizio in quel Corecom del Consiglio Regionale che continua a tenersi stretti dipendenti che prima si sono messi in aspettativa e subito promossi dirigenti. O, come si firmano loro nei loro atti molto probabilmente illegittimi, posizioni professionali….

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 12 Luglio 2014

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