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Dopo Elena Gentile, anche Amati e Stefano potrebbero essere in partita contro Emiliano

Se nel centrodestra pugliese c’è penuria di candidature per la guida della coalizione alle regionali del prossimo anno, nel Pd pugliese, dopo l’improvviso annuncio della scorsa settimana dell’ex eurodeputata foggiana Elena Gentile a voler sfidare alle primarie il governatore uscente, Michele Emiliano, più di un esponente del partito di Zingaretti potrebbe rompere gli indugi e candidarsi per una conta ai gazebo. Infatti, come è noto, fino alla scorsa settimana Emiliano era stato praticamente l’unico (tranne la fugace ipotesi, poi rientrata, del sociologo di sinistra Leo Palmisano) disponibile a cimentarsi con le primarie, ora invece nel centrosinistra i nomi in procinto di scendere nell’agone di sfida al governatore per la guida della coalizione potrebbero essere più di uno, oltre alla ex europarlamentare di Cerignola. Un terzo contendente di Emiliano potrebbe essere il consigliere regionale fasanese del Pd, Fabiano Amati (fondatore insieme ad altri cinque suoi colleghi di consiglio, Napoleone Cera, Gianni Liviano, Sergio Blasi, Donato Pentassuglia e Ruggiero Mennea, di cui gli ultimi tre del suo stesso partito, dell’associazione “C-entra il futuro”), che – secondo qualche bene informato – starebbe già riscaldando i “motori” elettorali del suo gruppo per una corsa alle primarie. Il termine ultimo per ufficializzare tale sua candidatura, secondo l’ultimatum lanciato dal segretario del Pd pugliese, Marco Lacarra, agli inizi di Settembre, dovrebbe essere quello del 27 Ottobre prossimo, quando si terrà un tavolo del centrosinistra per definire nei dettagli programmi e data delle primarie. Ma non si esclude che la decisione di Amati possa essere resa nota anche prima di tale scadenza. Ad incoraggiare Amati nella scelta di correre alle primarie – a detta dello stesso bene informato – dovrebbe essere stata la neo-ministra pugliese alle Politiche agricole, Teresa Bellanova,  che – come è noto –  oltre ad essere capo-delegazione del nuovo partito di Matteo Renzi nel governo Conte, in Puglia è anche l’esponente di punta dell’area politica che fa capo all’ex premier. Infatti, l’ex segretario premier del Pd, avendo chiarito che il neo-nato partito-movimento di “Italia Viva” non parteciperà ad alcuna competizione elettorale locale almeno fino alle prossime elezioni politiche, ha comunque deciso che la sua “tribù” politica non deve rimanere alla finestra in Puglia alle prossime elezioni regionali, come in quelle di tutte le altre regioni italiane e dei grandi centri chiamati medio tempore al voto. Per cui “Italia Viva” anche nella nostra regione sarà quasi sicuramente parte attiva nel centrosinistra locale alle regionali del prossimo anno ed Amati, che è uno dei consiglieri regionali pugliesi ritenuti più vicini al leader di “Italia Viva”, sarebbe stato sollecitato – sempre secondo lo stesso bene informato – a rendersi protagonista del dinamismo politico renziano, che – come detto – nella nostra regione si identificherebbe nello specifico con quello della neo-ministra salentina all’Agricoltura. Quindi, il consigliere regionale di Fasano nella sfida contro Emiliano ai gazebo dovrebbe puntare a far convergere su di lui i voti dell’area renziana pugliese. Però, a voler intercettare quegli stessi consensi, ma anche altri più consolidati nel Pd, è anche la l’ex eurodeputata Gentile che proprio per le sue pregresse esperienze istituzionali ed amministrative (è stata – come si ricorderà – consigliere regionale ed anche assessore alla Sanità ai tempi del “governatore rosso”, Nichi Vendola) pensa sicuramente di avere una marcia in più di Amati nella corsa delle primarie. Ma, oltre a Gentile già candidatasi per le primarie contro il governatore Emiliano e ad Amati in procinto di farlo, potrebbe esserci nel Pd pugliese anche un quarto “incomodo”, il senatore salentino Dario Stefano. Anch’egli renziano “doc” fino a prima dell’uscita di Renzi dal partito, ma sicuramente tra quelli ancora in ottimo rapporti con l’ex premier. Stefano, a differenza di Amati e Gentile, già nel novembre del 2014 si è cimentato nelle primarie contro Emiliano in qualità di leader di un proprio movimento civico (“La Puglia in più”), alla guida del quale riuscì anche ad ottenere un ragguardevole risultato personale nelle citate primarie ed un lusinghiero risultato elettorale alla lista nelle successive secondarie, quando ha eletto ben 4 consiglieri regionali anche grazie ai voti confluiti su di essa da parte di alcune frange della sinistra vendoliana pugliese. Insomma, ora è certo che il governatore Emiliano non è più solo nel centrosinistra per la conta ai gazebo su chi dovrà essere il candidato presidente alle regionali del 2020. Altra cosa, però, sono le concrete possibilità di primeggiare nella conta tra coloro che vi parteciperanno. Ma su questo la situazione delle previsioni di vittoria resta verosimilmente pressoché immutata.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 25 Settembre 2019

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