Cronaca

Dopo il ministro Boschi, anche Lotti in “missione” in Puglia

Non deve essere rimasto entusiasta il ministro delle Riforme del governo Renzi, Maria Elena Boschi, delle manifestazioni a favore del “Sì” al referendum costituzionale organizzate sabato scorso un Puglia, ed in particolar quella di Bari nel padiglione del Mezzogiorno alla Fiera del Levante, dal segretario renziano del Pd pugliese, Marco Lacarra, e dal Primo cittadino barese, Antonio Decaro, esponente di punta dell’ala renziana nel Pd locale, se il premier, a meno di una settimana dalla presenza del ministro, ha inviato in Puglia, per fare il punto della situazione, un altro autorevole esponente del suo governo, Luca Lotti, braccio operativo della sua organizzazione correntizia nonché sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. Infatti, gli incontri del Pd pugliese per il “Sì” di sabato scorso, ma soprattutto quello barese, non dovrebbero aver molto convinto il ministro Boschi, che evidentemente ha riferito al premier Renzi di qualche dubbio che possa essergli sorto sia sul numero dei partecipanti agli incontri che sulla composizione della platea che, soprattutto a Bari, era formata prevalentemente da semplici cittadini, in prevalenza dipendenti degli Enti amministrati da Decaro, e pochissimi militanti e referenti di partito delle realtà comunali pugliesi. Per non parlare, poi, della quasi totale latitanza dalla campagna referendaria per il “Sì” dei consiglieri regionali del Pd. Quindi, la “missione” di giovedì scorso del sottosegretario Lotti in Puglia dovrebbe essere stata effettuata per serrare le fila del Pd regionale, ma soprattutto della corrente renziana capeggiata da Decaro e Lacarra che, con il governatore pugliese, Michele Emiliano (Pd), a livello politico locale hanno più affinità e sintonia di quanto lo stesso Renzi possa forse immaginare. Insomma, a un mese e poco più dalla consultazione referendaria del 4 dicembre il segretario-premier Renzi potrebbe aver mandato in Puglia il suo braccio operativo, Lotti per l’appunto, per fare chiarezza tra chi è con lui e la sua riforma e chi invece è con il governatore Emiliano, notoriamente attestato sul “No” sebbene al momento non si sia ancora espresso formalmente. Lotti nei suoi due giorni di incontri pugliesi, quello di giovedì a Bari e venerdì in altri centri nel brindisino, non polemizza affatto con il governatore pugliese del Pd, perché evidentemente l’accordo con Decaro e Lacarra è di non innescare alcun fuoco polemico che potrebbe far rompere la tregua in atto con Emiliano sulla campagna per il referendum. Una tregua che in teoria dovrebbe probabilmente consentire a Decaro e Lacarra di fare con tranquillità campagna referendaria per il “Sì”, mentre ad Emiliano di giocare a “carte coperte” per non creare troppi imbarazzi ai due esponenti renziani di punta in Puglia. Per cui il “console” di Renzi sceso questa settimana in Puglia si limita a enunciazioni di circostanza ed afferma: “In ballo è il futuro del Paese” e non quello di Renzi, Lotti, o il governo. Però, avverte pure: “Non temo una regione o cosa succederà in Puglia, mi auguro che il sì prevalga in Italia”. Come dire che in Puglia potrebbe pure accadere che viva il “No” se Emiliano nelle prossime settimane rompesse la tregua sulla quale Decaro e Lacarra dovrebbero averli impegnato, però sia Renzi che Lotti sono convinti che in Italia vincerà il “Sì” a prescindere dal risultato pugliese. E questo sarebbe come una sorta di messaggio cifrato che Lotti vuol forse dare agli esponenti del Pd pugliese più fedeli ad Emiliano per fare in modo che questi non si impegnino troppo o, meglio, affatto a sostegno del “No”, lascando quindi che a fare la campagna referendaria siano solo Decaro, Lacarra ed i loro accoliti. E le rassicurazioni in tal senso forse non mancano. Difatti, la parola d’ordine ad esponenti e militanti presenti agli incontri pugliesi con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio è la stessa di sabato scorso alle manifestazioni con il ministro Boschi, ossia “Tranquilli, il Pd in Puglia è per il sì, qualche defezione ci sarà, ma lo schieramento è compatto”. Però, non a caso Lotti nei suoi discorsi alla presenza di Decaro e Lacarra ha sottolineato: “Emiliano ci fa correre di più. E noi corriamo di più”. Anche se, per la verità, a molti addetti ai lavori della politica locale non è chiaro a chi si riferisse Lotti con questa sua frase. E, in particolare, l’interrogativo è se nella corsa bisognava includere anche Decaro e Lacarra (e quindi l’affermazione era una sorta di esortazione ai renziani pugliesi ed a questi ultimi in particolare) oppure era riferita solo a lui, Renzi, la Boschi e restanti vertici romani della corrente del premier. Ma per sapere questo con certezza in Puglia bisognerà aspettare la chiusura dei seggi il 4 dicembre prossimo.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 29 Ottobre 2016

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