Cronaca

Dopo la Ue, anche il governo Renzi “beffa” l’olivicoltura pugliese

Non è bastata al Governo italiano la recente beffa a danno dell’olivicoltura nazionale causata dalla decisione della Commissione europea di spalancare le porte dell’Unione all’ulteriore incremento di importazione senza alcun dazio dell’olio tunisino, per cui ora anche il premier Matteo Renzi è intervenuto di propria iniziativa investendo, attraverso i fondi a disposizione del Ministero per gli Affari esteri, ben 20 milioni di Euro dei contribuenti italiani per sostenere la produzione di olio d’oliva in Pakistan. La notizia per molti produttori olivicoli pugliese ha dell’inverosimile al punto che qualcuno di essi ha esclamato: “Ma come per il primo Piano olivicolo nazionale il Governo, attraverso ministro alle Politiche agricole Maurizio Martina, ha messo a disposizione appena 32 milioni di Euro, mentre per un intervento assistenziale all’olivicoltura Pakistana spendono 20 milioni!”. “È un’iniziativa  che ha dell’incredibile e che il governo Renzi sta attuando senza alcuna ragione politica che possa convincere gli agricoltori italiani” ha affermato l’ex vice presidente dell’assemblea e consigliere regionale pugliese Nino Marmo di Forza Italia, concludendo  una nota dai toni alquanto critici nei confronti del Governo in cui ha pure dichiarato: “Il rapporto con la Tunisia, in un’ottica di reciproca collaborazione dei Paesi dell’area mediterranea, può essere tollerabile e condivisibile anche quando si tratta del commercio di olio extravergine d’oliva. Quello che, invece, risulta incomprensibile e dannoso è lo stanziamento di 20 milioni di euro per l’assistenza tecnica allo sviluppo dell’olivicoltura in Pakistan”. Ma ha protestare, per tale decisione del governo Renzi, nel centrodestra pugliese è solo il consigliere forzista della Bat, perché anche l’esponente regionale forzista della provincia di Bari, il bitontino Domenico Damascelli, è intervenuto con una propria nota di dissenso in cui ha dichiarato: “Siamo sconcertati: un ulteriore schiaffo ai nostri olivicoltori già vessati dalla concorrenza dell’olio tunisino e dalle contraffazioni”. Infatti, ha rilevato Damascelli nella stessa nota di protesta  proseguendo: “Mentre i nostri produttori non ricevono alcuna attenzione da parte del governo, si investono 20 milioni in Pakistan (!) nell’ambito di una cooperazione internazionale sbilanciata dalle diverse condizioni imposte dai due Stati agli imprenditori”. Ed ha poi aggiunto: “Per noi è a dir poco assurdo. Gli italiani hanno già subito l’importazione europea  dell’extravergine tunisino in piena libertà ed oggi apprendono con stupore che le tasche del governo Renzi diventano bucate quando si tratta di altre realtà extracomunitarie”. Approfittando del tema, il consigliere regionale di opposizione ha inoltre sollevato pubblicamente un interrogativo che interessa l’imprenditoria agricola pugliese. “Vorremmo anche sapere – ha infatti affermato Damascelli  – se verranno trasferiti regolarmente prima dell’estate i fondi Pac per il settore olivicolo, perché voci sempre più insistenti sostengono che vi sia il rischio di deleterio ritardo. Oltre al danno, quindi, anche la beffa”, concludendo poi con un’esortazione al Presidente della Regione: “È giunta l’ora che Emiliano suoni la sveglia al governo, affinché faccia sentire la voce della Regione che produce più olio extravergine in Italia”. “Difendere il Made in Italy – ha ricordato in chiusura Damascelli – è un dovere”. Anche l’attuale vicepresidente dell’Assemblea regionale, il foggiano Giandiego Gatta anch’egli di Fi, è intervenuto per stigmatizzare la decisione del Governo nazionale di sovvenzionare con ben 20 milioni di euro il settore olivicolo pakistano. Infatti, ha rilevato il vice presidente del consiglio regionale pugliese: “La Puglia è  la prima Regione  per produzione di olio extravergine d’oliva e questo evidenzia quanto i produttori nostrani siano i primi a risentire di scelte nefaste”. “E se già abbiamo lottato contro la scellerata decisione di aprire le porte senza alcun dazio all’olio tunisino – ha commentato Gatta – non possiamo che restare sbigottiti davanti all’ultima trovata del premier Renzi, che ha investito 20 milioni di euro per sostenere la produzione di olio in Pakistan!”, aggiungendo: “Ormai l’agricoltura in generale è un settore nel mirino di Renzi, il quale, con il suo governo, non perde mai occasione per bersagliarlo”. Infatti, ha pure osservato con biasimo l’esponente regionale forzista della provincia di Foggia, “i nostri produttori sono chiamati al rispetto di normative e oneri complessi e ciononostante continuano ad offrire olio di altissima qualità. Un impegno che andrebbe sostenuto, ma qui si pensa ad aiutare la Tunisia ed i Paesi arabi”, per poi concludere il proprio intervento in modo alquanto sarcastico: “ A questo punto ci auguriamo che la pioggia di milioni in Pakistan possa essere utile a Renzi in termini elettorali: qualora l’abbia deciso perché nutre il desiderio di abbandonare la guida dell’Italia e proporsi altrove, per gli italiani i 20 milioni non sarebbero uno sfregio, ma un investimento di alto profitto”. Al momento non si registrano altre prese di posizione contro la scelta governativa italiana di finanziare un Paese mediorientale, il Pakistan per l’appunto, in un comparto agricolo concorrenziale ad un settore strategico della nostra agroindustria che già versa da tempo in condizioni drammatiche. Però, non è escluso che nei prossimi giorni le proteste e le polemiche contro tale decisione del governo Renzi possano accendersi anche da altri fronti che non siano solo quelli di opposizione, come già ampiamente riferito, ma anche da settori sindacali di categoria o vicini alla maggioranza. E, quindi, al Governo nazionale, però, in dissenso con la scelta ministeriale di sostenere in maniera così massiccia l’olivicoltura del Paese centrasiatico rispetto agli interventi finora effettuati per l’analogo settore agricolo nostrano.

Giuseppe Palella      


Pubblicato il 18 Giugno 2016

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