Cronaca

Dopo otto anni Strada La Trofa, vive ancora nell’era preistorica

Era il lontano 2003, quando i residenti di  Strada Vicinale La Trofa, a Carbonara, dopo aver acquisito per iscritto le necessarie petizioni, si rivolsero al Comune di Bari, per ottenere l’allacciamento fognario, l’illuminazione stradale e la posa in opera del manto stradale, ma a distanza di 8 lunghi anni, i residenti della strada vicinale sono ancora ignorati, dimenticati dal Comune di Bari. Increduli di fronte a tanta superficialità, si sono nuovamente rivolti a Giuseppe Calabrese, Vice Segretario Regionale del P.R.I., già Assessore del Comune di Bari, il quale si è sempre dimostrato molto sensibile nei confronti di questo problema. I residenti lamentano il fatto di dover pagare tutte le tasse, proprio come fanno tutti i cittadini baresi, pur non godendo degli stessi diritti. “Hanno richiesto più volte l’estensione delle reti della fogna bianca, fogna nera, della pubblica illuminazione e l’allacciamento delle suddette reti alle proprie abitazioni, nonché la sistemazione della strada con la posa in opera del relativo manto stradale e la costruzione delle relative strutture viarie destinate alla circolazione dei pedoni”, ha spiegato  per l’ennesima volta il  Vice Segretario Calabrese. Si tratta di una strada che sembra essere rimasta indietro di una cinquantina d’anni e al Comune sembra non interessare minimamente. “Si tratta di una strada privata”, rimbrotta quest’ultimo. In realtà, i residenti già nel lontano 2003, rivolsero al Comune un accorato appello, quello di definire in tempi celeri e in un quadro di massima concertazione, tutte le procedure necessarie per l’acquisizione al Patrimonio dello stesso, della strada vicinale. In materia di diritto, la principale distinzione che si rinviene in materia di strade interpoderali attiene all’esistenza o meno di un diritto di uso pubblico sulle stesse: si distingue in proposito tra strade vicinali pubbliche e strade vicinali private. La natura pubblica della strada, dipende dalla coesistenza di tre condizioni quali: (a) “il passaggio esercitato iure servitutis pubblicae da una collettività di persone qualificate dall’appartenenza ad un gruppo territoriale” nonché (b) “la concreta idoneità del bene a soddisfare esigenze di carattere generale, anche per il collegamento con la pubblica via” ed infine (c) “un titolo valido a sorreggere l’affermazione del diritto di uso pubblico, che può anche identificarsi nella protrazione dell’uso da tempo immemorabile”, queste sono tutte condizioni presenti, riguardanti la strada vicinale in questione. Dunque, non è più possibile ignorare una realtà come quella presente nella strada La Trofa, una realtà arretrata in cui molte famiglie, composte anche da anziani e bambini, sono costrette a vivere ogni giorno, versando tasse e contributi, senza ricevere nulla in cambio, neanche i servizi igienico-sanitari, che sono alla base dell’esistenza quotidiana. “L’obiettivo prioritario – ha continuato Giuseppe Calabrese – è quello di dotare tale strada di tutti i servizi indicati ed in particolar modo del manto stradale, al fine di permettere un più agevole passaggio di cicli, motocicli e pedoni, che nel normale svolgimento delle proprie azioni ed attività subiscono danni alla persona e cose, a causa della precaria condizione di viabilità”. Basti pensare che  qualche goccia in più di pioggia,  allaga l’intera strada, che  si trasforma in una melma fangosa e poco agibile. Vi sono stati anche molteplici episodi di emergenza, in cui è stato necessario fare ricorso all’ambulanza, la quale giunta in questo angolo di mondo, completamente dimentico del benessere cittadino, è stata costretta a tornare sulla via principale, a marcia indietro e completamente al buio. Per non parlare poi dell’emergenza drogati e tossicodipendenti, che hanno fatto della strada vicinale La Trofa il loro angolo di “paradiso”, il loro piccolo luogo di ritrovo. Non appena cala la sera, è possibile osservare una lunga sfilza di auto, guidate da tossicodipendenti che, dopo aver parcheggiato dove più gli aggrada, anche di fronte alle abitazioni, si bucano e senza fare troppi complimenti gettano le siringhe infette per strada, mettendo a rischio intere famiglie e animali domestici. Insomma, un vero e proprio incubo per i poveri residenti della strada, abbandonati ed ignorati dal Comune. In una nota del 15 novembre 2006 (n.302413), la Ripartizione Mobilità Urbana e Traffico, si impegnò a risolvere le problematiche relative alla Strada La Trofa, nonché alla Strada Scanzano e la Strada Fanelli previa disponibilità delle risorse finanziarie all’uopo destinate, come attesta il  Vice Segretario Giuseppe Calabrese, il quale rivolge un appello anche alla Regione Puglia, che, attraverso il “Piano Strade” è chiamata a dotare le vie in questione di tutti i servizi necessari per una completa fruibilità sia in termini di agibilità che di sicurezza stradale, così come previsto dal vigente Codice della Strada. Il Sindaco Michele Emiliano non può più ignorare un problema che sta diventando sempre più insostenibile per alcune famiglie baresi. Quando fu eletto sindaco nell’anno 2004, Michele Emiliano, promise ai cittadini di Carbonara che si sarebbe occupato di migliorare le condizioni precarie delle zone periferiche, ma  questa è stata solo una promessa, che non ha visto alcuna realizzazione. E’ tempo che il  Comune di Bari si renda conto che, al giorno d’oggi, non  esistono  cittadini di serie A e cittadini di serie B. Tutti sono chiamati a pagare le tasse e dunque, tutti hanno gli stessi diritti e non solo gli stessi doveri.
Nicole Cascione
 
 
 
 
 
 
 


Pubblicato il 9 Giugno 2011

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