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Dopo quattro anni e mezzo di silenzi assordanti alla Regione, la Lega va all’attacco della maggioranza

Conserva: “Questo Consiglio regionale non legifera più, non discute più di mozioni ed interrogazioni da lungo tempo”

Il partito pugliese di Matteo Salvini, dopo essere stato per circa quattro anni e mezzo praticamente silente su molte questioni che assillano la comunità regionale, va all’attacco del governatore Michele Emiliano con il capogruppo leghista in Consiglio regionale, Giacomo Conserva, che con una nota ha affermato che “la maggioranza di centrosinistra, raccolta intorno al presidente Emiliano, non c’è più da almeno un paio d’anni”. Infatti, ha rilevato Conserva: “Questo Consiglio regionale non legifera più, non discute più di mozioni ed interrogazioni da lungo tempo”, perché “le beghe interne al centrosinistra paralizzano i lavori del Consiglio regionale”. Per poi precisare che “fatta eccezione per la legge di Bilancio, sono quasi due anni che puntualmente ad ogni Consiglio regionale viene meno il numero legale” e pertanto sono state accumulate almeno duecento mozioni che non sono mai state discusse, tra le quali vi sono alcune risalenti addirittura al 2021. “Il civismo in salsa pugliese – ha commentato il capogruppo del Carroccio alla Regione Puglia – muore nella culla in cui è nato”. E, continuando, ha spiegato che “prima si sopperiva alla fragilità di questa maggioranza con il voto del M5S”, ora invece “venuta meno quella stampella, il re è nudo” e “la maggioranza di fatto non c’è più”. Un ritratto impietoso, quello descritto da Conserva sulla situazione della coalizione di centrosinistra alla Regione, per poi affermare che, a parte le dichiarazioni spot, in Puglia “non è stata risolta una sola problematica nella Sanità”, poichè “le liste d’attesa restano ancora lunghe”. A conferma dell’effettiva paralisi in cui è caduta la maggioranza che sostiene il presidente Emiliano, il capogruppo della Lega ha ricordato ciò che è accaduto nel consiglio regionale di martedì scorso, dove “non è stato nemmeno possibile discutere della disciplina di utilizzo delle acque sotterranee con la presenza di agricoltori in aula”, sempre per mancanza del numero legale. E, saltando di palo in frasca, Conserva ha fatto solo un cenno delle tante “situazioni al limite” che in questi anni si sono accumulate alla Regione Puglia, “l’ultima delle quali – ha sottolineato l’esponente leghista – coinvolge la moglie di un consigliere (ndr – Filippo Caracciolo eletto nelle fila del Pd) che supera un concorso ad ‘Aeroporti di Puglia’ salvo poi apprendere che forse i titoli di laurea non ci sono”, per il bando in questione.  Conserva ha anche rilevato che nell’Assemblea pugliese “non è più possibile nemmeno realizzare accordi bipartisan su leggi importanti come quella sulla parità di genere”. Ed al riguardo ha evidenziato che l’emendamento firmato da lui e dal capogruppo del Pd Paolo Campo è stato approvato nel Consiglio del 15 aprile, stabilendo l’obbligo di equilibrio di genere nelle liste che si presentano alle elezioni, ma con la previsione di sanzione pecuniaria in caso di violazione del rapporto minimo del 40% per uno dei due generi. “Campo – ha affermato nella nota – difende in Aula l’emendamento, ma oggi apprendiamo che c’è una pdl a firma della presidente Capone, della consigliere Parchitelli e dello stesso Campo che introduce l’inammissibilità delle liste in assenza della parità di genere”. Quindi, ha rilevato ancora il Capogruppo leghista, “Campo tre giorni prima dice una cosa e la sostiene in Aula e tre giorni dopo smentisce sé stesso”, perciò alla Regione Puglia, a detta di Conserva, “il caos è totale”. Pertanto, il capogruppo della Lega ha concluso affermando che “i pugliesi aspettano provvedimenti calendarizzati da anni, ma che restano immobilizzati all’ordine del giorno a causa di una resa dei conti che ormai dura da due anni tra i partiti della maggioranza” di centrosinistra.  In definitiva, stante alle affermazioni di Conserva la maggioranza di Emiliano sarebbe diventata raccogliticcia ed assai precaria da almeno due anni, perciò importanti provvedimenti per la comunità pugliese restano iscritti all’odg senza poi essere discussi e votati. Peccato, però, che l’opposizione di centrodestra che alla Regione Puglia fa capo al partito di Salvini non sia ancora accorto che nel Palazzo di vetro barese di via Gentile anche la coalizione di centrodestra all’opposizione del governatore del centrosinistra, Emiliano, è raccogliticcia al pari della maggioranza e forse anche da molto più tempo di quest’ultima. Con l’aggravante per l’opposizione di centrodestra che – come attestano i risultati degli ultimi 20 anni – in Puglia neppure alle tornate elettorali il centrodestra riesce ad essere coeso nell’individuazione di nomi che potrebbero almeno tentare di battere il centrosinistra e quindi di vincere almeno qualcuna delle competizioni locali più significative. Ma questo è tutto un altro discorso.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 19 Aprile 2025

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