Cronaca

Dopo rabbia e denunce a vuoto ci siamo: Puglia senza PSR

“La misura è colma, mai nella storia di questa Regione abbiamo scontato così tanti problemi con le misure del Piano di Sviluppo Regionale (PSR) e a pagarne le conseguenze tante aziende agricole pugliesi ferme al palo. Tempo fa in audizione denunciai all’Assessore Di Gioia i continui malfunzionamenti del sito dell’Elaborato informatico progettuale (Eip). Uno strumento che avrebbe dovuto ridurre i tempi burocratici ha in realtà portato alla paralisi del sistema agricolo pugliese”, attacca senza sconto il consigliere regionale del Movimento 5Stelle Cristian Casili. Tutto questo proprio mentre nelle altre regioni scorre tutto liscio, non come in Puglia, dove la macchina del sostegno degli investimenti in agricoltura si è inceppata da tempo e ancora oggi esistono criticità denunciate senza riscontro da agronomi e agrotecnici  che presentano –sempre più spesso a vuoto – le domande di finanziamento. E adesso un centinaio di agronomi, periti agrari e agrotecnici provenienti da tutto il territorio regionale in rappresentanza di un migliaio di aziende agricole pugliesi contesteranno, anche davanti al Tribunale Amministrativo di piazza Massari a Bari, i bandi del Programma di Sviluppo Rurale (Psr). In particolare le procedure utilizzate per la definizione delle graduatorie delle misure di sostegno 6.4 (Creazione e sviluppo di attività extra-agricole), 4.1a (Investimenti finalizzati a migliorare la redditività, la competitività e la sostenibilità) e 4.1b (Investimenti realizzati da giovani agricoltori che si insediano per la prima volta). Le criticità rilevate dal mondo agricolo? Molte e molto serie e vanno ad inficiare quelle aziende meritevoli avvantaggiando i furbi che dichiarano dati non rispondenti alla realtà. Tanto per capirci: se in una pratica di finanziamento si dichiarano dati sovrastimati come ad esempio un posto tavola a 100 euro o un posto letto a 200 euro, la performance economica di quella azienda sarà superiore rispetto ad un’altra azienda che si è basata su parametri di riferimento più corrispondenti alla realtà e questo vale anche per le altre attività. Ecco perché a questo punto si rende pertanto necessario per salvare il salvabile correggere per l’ennesima volta il tiro al fine di limitare questa libertà nell’inserimento di dati non congrui, che finisce per penalizzare migliaia di aziende agricole pugliesi. A tutela di tutte le domande presentate regolarmente, dunque, sarebbe quanto mai necessario sospendere immediatamente la pubblicazione delle graduatorie, effettuando contemporaneamente un’attività pre-istruttoria che possa permettere di escludere tutti i progetti redatti con parametri non ordinari. E così determinare parametri di riferimento come quelli adottati da altre regioni. A questo, e non per ultimo, si aggiunge che i criteri di selezione adottati hanno penalizzato pesantemente alcune province rispetto ad altre, in particolare la Provincia di Lecce che sconta criticità strutturali e fitosanitarie più pesanti, rispetto ad altri territori e si ritroverà infine con un numero esiguo di investimenti che comprometteranno, ancora di più, l’agricoltura salentina giunta ormai al capezzale. Insomma, aumenta sempre di più l’esasperazione per la situazione riguardante questo benedetto PSR, quello targato 2014-2020. Gli appelli dei giovani che vorrebbero avviare un’attività agricola e degli imprenditori agricoli purtroppo sono caduti nel vuoto da mesi e mesi, nel più totale immobilismo in cui versa l’agricoltura pugliese con tante aziende costrette a chiudere per investire altrove. Tutto questo mentre negli uffici regionali del lungomare che seguono le pratiche agricole si respira aria di smobilitazione, con gli ultimi funzionari che aspettano la quiescenza, ma con le  meritate posizioni organizzative cucite addosso. E l’assessore al ramo, ancora più spaesato di prima, prima ammette che sono  necessari aggiustamenti allo sgangherato sistema informatico, poi pare rimangiarsi tutto, provocando disagi che danneggiano agricoltori e imprese, già in ginocchio per i ritardi del precedente PSR 2007-2013, pari a circa 2 miliardi di euro, per i “rilevanti errori” annotati dagli ispettori dell’Unione Europea. Come e peggio di prima…

 

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 10 Novembre 2017

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