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Dopo Santo Spirito, gli “annunci” di Decaro proseguono con il lungomare di Bari

La politica degli annunci dell’amministrazione Decaro, dopo la notizia della scorsa settimana dell’incarico allo studio “Mbm arquitectes slp” di Barcellona, guidato dal noto architetto Oriol Bohigas, per la progettazione preliminare della riqualificazione e pedonalizzazione del tratto di lungomare antistante il porto di Santo Spirito, è proseguita con la più recente notizia dell’ affidamento all’architetto barese Gianluigi Sylos Labini della progettazione per la riqualificazione del waterfront della città vecchia, nel tratto del lungomare Imperatore Augusto che va dal molo S.Nicola (ndr –‘Nderr la lanz’) fino al curvone dell’Autorità portuale, passando per il porto vecchio dinanzi al teatro Margherita e il molo S. Antonio. Riqualificazione, questa, che – come quella del Lungomare Cristoforo Colombo per la parte antistante il porto di Santo Spirito – dovrebbe cominciare agli inizi del 2019. Vale a dire pochi mesi prima delle elezioni amministrative per il rinnovo del consiglio comunale e l’elezione del sindaco di Bari per il successivo quinquennio. Quindi, l’attività del Primo cittadino barese, Antonio Decaro, è ormai tutta proiettata a mettere in campo iniziative finalizzate alla campagna elettorale del 2019 per la sua riconferma a sindaco del capoluogo. Campagna, questa, che – a detta di molti baresi – evidentemente è iniziata con circa due anni di anticipo rispetto alla scadenza naturale dl mandato e che, quasi sicuramente, nei prossimi venti mesi proseguirà in maniera ancor più incalzante ed incessante nella città di Bari e nelle sue periferie, dove alla prossima tornata elettorale amministrativa si giocherà verosimilmente la partita più importante per l’elezione del sindaco e del prossimo consiglio comunale. Infatti, è proprio nelle periferie, come Santo Spirito-Palese e Carbonara-Ceglie-Loseto, che l’amministrazione Decaro – stante alle reazioni e commenti che si registrano quotidianamente sui social da parte di molti cittadini del posto – è praticamente in caduta libera a causa di una serie di iniziative fallimentari su questi territori, che di fatto hanno creato e continuano a suscitare lamentele e malcontenti da parte della stragrande maggioranza dei residenti. Non che le cosa – sempre a detta di molti baresi – vadano meglio nei quartieri centrali della città, come Murat, Libertà, Carrassi e Poggiofranco, solo che nei quartieri periferici, considerata la dimensione quasi paesana dei rispettivi contesti, il malcontento della gente nei confronti dell’Amministrazione comunale si avverte in modo diverso e forse più esplicito di altre parti della città, dove la situazione risulta ancora piuttosto ovattata. Si veda, ad esempio, il caso del restyling di via Sparano o del progetto di spostamento degli Uffici giudiziari dal quartiere Libertà a Carrassi, sulle aree delle ex casermette. E basta osservare le reazioni registrate la scorsa settimana a Santo Spirito, dopo l’annuncio dell’incarico per il restyling e pedonalizzazione del fronte per un intervento prefissato di spesa di 800mila Euro, per rendersi subito conto di come in periferia, nonostante gli annunci di iniziative progettuali, le critiche all’Amministrazione barese siano molto più vivaci e puntuali di quelle registrate in città per altre e diverse situazioni. Infatti, nei giorni scorsi a Santo Spirito, alla notizia del citato affidamento progettuale, in molti hanno obiettato: “Come è possibile pensare di sottrarre ulteriori spazi per i posti auto o alla viabilità veicolare, creando nuove ed ulteriori aree pedonali o di passeggio, senza che prima siano stati individuate e realizzare delle nuove aree a parcheggio?” Interrogativo, questo, che nella fattispecie non è affatto infondato, visto che proprio le aree, prospicienti il porto ed interessate dalla paventata pedonalizzazione, da sempre sono una valvola di sfogo a parcheggio nelle circostanze di maggior afflusso sul locale lungomare Cristoforo Colombo. Vale a dire, nei mesi estivi e nei fine settimana durante le altre stagioni. E – come è noto – il problema dei parcheggi, la cui soluzione è fondamentale sia per sviluppi futuri del quartiere che per un suo miglioramento qualitativo, è stato più volte affrontato solo a parole dal Comune di Bari, ma mai risolto. In proposito basti guardarsi le cronache di un anno fa, quando l’amministrazione Decaro attraverso il vice sindaco dimessosi appena un mese fa, Vincenzo Brandi, promise mari e monti sulla risoluzione del “problema parcheggi” per il lungomare di Santo Spirito e Palese, senza in realtà risolvere nulla. Il timore soprattutto di molti operatori commerciali di Santo Spirito è che i nuovi e recenti annunciati propositi del Comune di Bari per la zona del porto di Santo Spirito, quando saranno concretizzati, potrebbero peggiorare notevolmente l’odierna situazione e conseguentemente sfavorire l’afflusso di presenze non locali nella ex frazione durante l’estate, soprattutto, nei fine settimana. E, quindi, anche il commercio che, dopo il rifacimento nel design della zona portuale, potrebbe ritrovarsi quasi esclusivamente ad usufruire di presenze locali e non anche (come è attualmente) di numerosi forestieri dei Comuni viciniori che, a causa delle eccessive difficoltà di parcheggio, potrebbero non riversarsi più a Santo Spirito per le loro passeggiate a mare, ma in altre località della costa nord barese, come Giovinazzo, Molfetta e Bisceglie. Dove i parcheggi sul mare ci sono ed il traffico sul lungomare è meno caotico. E che il problema della carenza di parcheggi nella zona antistante il porto di Santo Spirito non sia affatto semplice da risolvere è cosa nota da tempo ai cittadini del posto. Infatti, – fa notare uno di essi – un altro grossolano errore commesso dal Comune di Bari a Santo Spirito è stato quello di aver fatto realizzare ad un privato (la Debar spa) la sede distrettuale del presidio Asl e quella della stazione dei Carabinieri sull’unica area libera ancora esistente a ridosso della zona porto. Un’area destinata, forse non a caso, dal Prg vigente (elaborato alla fine degli anni Sessanta e primi anni Settanta dal prof. Quaroni) a zona per “servizi alla residenza”, resa invece edificabile nel 2009 in deroga al Prg dall’allora amministrazione Emiliano. Deroga che di fatto ha reso ora irrisolvibile il “problema parcheggi” nell’intero quadrilatero della zona portuale di Santo Spirito, pregiudicando ogni eventuale possibilità si sviluppo turistico e commerciale della ex frazione e del suo porto. Ma questo è un altro discorso. E, per rimanere in argomento, ciò che ora preme a molti operatori e comuni cittadini di Santo Spirito è che anche un semplice e piccolo restyling della zona porto non si trasformi da beneficio in possibile danno per questa località marinara. Ma a Santo Spirito le critiche all’azione amministrativa di Decaro non riguardano solo l’idea del restyling della zona porto senza una preventiva soluzione per i parcheggi, perché leggendo i post apparsi su alcune pagine locali di Facebook o discutendo con alcuni residenti vien fuori che proprio su quel tratto di lungomare esiste da anni irrisolto un altro problema a dir poco paradossale qual è quello dei liquidi fognari che fuoriescono dai tombini stradali ogni qualvolta si verifica una pioggia. Liquami che – come si ricorderà da altri nostri precedenti servizi – invadono la carreggiata fino ad invadere i marciapiedi, per poi tracimare nello specchio d’acqua del porto. Situazione, questa, sicuramente più importante ed urgente dell’annunciato e paventato restyling di quel tratto di lungomare. Ma di ciò l’amministrazione Decaro si è forse dimenticata nell’annuncio della scorsa settimana, tranne che in una laconica dichiarazione del sindaco Decaro apparsa in uno dei post a commento del nostro servizio giornalistico di sabato scorso e pubblicata in una delle pagine locali di Facebook, in cui ha dichiarato: “io lo so bene. Sara risolto anche quel problema prima dei lavori del lungomare.” Peccato, però, che a ricordare al Primo cittadino tale problema siano stati alcuni utenti del noto social. Ed anche per questo in molti sono convinti di essere, per ora, solo agli inizi di una serie interminabile di “annunci” e “buoni propositi”, probabilmente utili a Decaro per la prossima campagna elettorale. E ben presto non sarà neppure difficile verificarlo.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 8 Agosto 2017

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