Cronaca

Dov’è l’asfitticamente presenzialista sindaco Michele Emiliano?

Come in un crescendo rossiniano si fa sempre più cruenta la guerra di mala a Bari. E’ una città ormai da anni  stretta in una morsa criminale che soffoca ogni prospettiva di crescita sia  civile che sociale,rendendola invivibile . Tentando un possibile paragone col capoluogo campano si può certamente affermare che neanche a Napoli  gli scissionisti  – cartello camorristico  capeggiato da Raffaele Amato dopo la sanguinosa scissione dal clan Di Lauro – che si contendono ,armi alla mano, l’enorme business della droga nei quartieri di Secondigliano e Scampia,  sono riusciti a provocare nell’arco di una decina di giorni  una  simile mattanza ,generando nei cittadini un clima di autentica paura.C’è, inoltre, una piccola ma significativa differenza fra Bari e Napoli: il capoluogo pugliese, per estensione geografica e per numero di abitanti,  è meno della metà   del capoluogo partenopeo.La concentrazione di episodi criminali avvenuti recentemente,   fa di Bari  ,sotto il profilo dell’ordine pubblico,una città ormai in piena emergenza criminale; una situazione che si protrae da decenni con picchi ciclici di recrudescenza. Sei episodi ,imputabili a guerre fra i clan ,si sono registrati tra il 22 agosto ed il 2 settembre: i due tentati omicidi , del 59enne Giuseppe Mercante alias Pinuccio u’ drogat e di Felice Campanale, di 66 anni,  figure carismatiche nell’ambito della malavita locale, tre episodi di intimidazione nei rioni San Paolo e San Girolamo, per finire  poi col  mortale agguato,compiuto in modo brutale e con modalità mafiose, ai danni di un  incensurato 43enne  di professione autista dell’Amtab. Su quest’ultimo fatto di sangue ,avvenuto la scorsa domenica sera 2 settembre al rione San Girolamo, gli investigatori stanno lavorando alacremente per cercare di scoprire il  possibile movente che ha armato la mano dei killers.Un lavoro investigativo difficile,ostico, durante il quale alla volte si ha la sensazione di brancolare  nel buio vista la scarsità degli indizi. Nessuna pista per il momento è esclusa .Il fermento criminale che sta stravolgendo la città, nella quale ormai tutti i rioni sembrano a rischio, troverebbe origine,come più volte analizzato e spiegato nelle cronache giornalistiche, nei nuovi equilibri ed assetti all’interno dei vari sodalizi malavitosi ,con le nuove leve che tentano di emergere a discapito dei vecchi referenti pur non avendone né  la  stessa “l’intelligenza” criminale né l’eguale spessore esperenziale; la facilità con cui si contendono ,sparando anche tra la gente, il controllo del territorio è emblematica del fatto che si tratti più di giovani e vacui imbecilli a vocazione delinquenziale ad emulazione gangheristica che di “professionisti” del crimine. In ballo, sia a Bari che in provincia, ci sono gli enormi interessi derivanti dagli affari e  traffici illeciti , droga fra tutti.Una situazione incandescente (a tutto questo andrebbe aggiunta l’azione martoriante  della criminalità predatoria  con i suoi furti in casa, scippi e rapine) che dovrebbe provocare una dura e decisa reazione da parte delle istituzione per tentare di restituire ai cittadini un minimo di sicurezza e vivibilità. I controlli a tappeto effettuati un paio di giorni fa dalle forze dell’ordine nei rioni  più a rischio (Libertà e San Girolamo) hanno sortito,almeno quello,  l’immediato effetto di creare malumori all’interno della malavita per i serrati controlli subiti.Ma come ha reagito la politica locale a questo assalto armato che si protrae ormai da tempo ai danni della città?   La civica amministrazione barese quali contromisure ha tentato o pensa di adottare? Come più volte ribadito dalle colonne di questo giornale ,sullo scottante tema dell’ordine pubblico a Bari i consiglieri di entrambi gli schieramenti ( a parte qualche timido intervento più aleatorio che concreto da parte di qualcuno, pensato  più per salvare la coscienza o la faccia) non è stato fatto assolutamente nulla. O meglio dire nulla sarebbe già molto. A costo di  apparire noiosamente ripetitivi ci sarebbe da rimarcare un dato: non è stato mai convocato,nel corso delle ultime legislature, un consiglio comunale monotematico sulla sicurezza in città, una priorità assoluta che è stata inspiegabilmente ignorata. Forse la gran parte dei nostri eletti  sugli scranni comunali ha preferito nel corso degli anni ,e continua attualmente  a preferire,  spartirsi , manuale Massimiliano Cencelli alla mano, incarichi di sottogoverno e minutaglie del genere. C’è pure chi si accontenta del classico “piatto di lenticchie”, e se poi a tutto questo si aggiunge che alcuni consiglieri di opposizione si comportano più come soci di minoranza , con l’intento e la finalità di ottenere qualche prebenda per i propri amici o familiari, rinunciando di fatto al ruolo nobilmente democratico che dovrebbe svolgere un consigliere di opposizione , ovvero quello del controllo, della presenza e della denuncia sugli atti di una civica amministrazione, si ottiene la patetica  chiusura del cerchio. Il tutto in un contesto di assoluto squallore e mediocrità. Che Bari anneghi pure nel degrado  economico e sociale non è affar loro . Ma anche questo è stato più volte ribadito dalle pagine di questo giornale in ossequio all’aulico motto latino del “repetita iuvant”.Ed in questo clima di emergenza criminale,nel quale si spara ,si ferisce, si uccide, l’asfitticamente presenzialista Sindaco Michele Emiliano dov’è ,cosa fa, cosa dice? Si sta forse godendo le meritate  vacanze dopo le estenuanti,titaniche fatiche amministrative? Le cronache locali non registrano negli ultimi fatti di sangue,così come per gli altri episodi cruenti  di guerra di mala avvenuti mesi addietro, nessun intervento e né alcuna dichiarazione da parte del primo cittadino, forse più preoccupato, secondo i suoi detrattori, per il suo futuro politico che per le sorti della città. In una situazione simile , un gesto almeno formale di presenza istituzionale sarebbe stato da parte sua quanto meno  auspicabile; nemmeno quello ! Lui ,ex magistrato antimafia, che deve parte del suo successo elettorale  alle  battaglie  contro i clan malavitosi , proprio adesso non profferisce alcuna parola ( ci saremmo accontentati anche di un semplice labiale) nel condannare pesantemente ciò che sta accadendo nella “sua “ Bari , soprassedendo così anche a dare  un incoraggiamento morale ai cittadini; neppure quello. Per fortuna il prossimo anno ci sono le elezioni

 

Piero  Ferrarese

 


Pubblicato il 5 Settembre 2012

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