Cultura e Spettacoli

Dov’era Netion?

Si parla pochissimo di Netion, un centro abitato oggi scomparso di cui fanno cenno Strabone e Plinio il Vecchio. Di sicuro Netion sorgeva lungo la via Traiana nel tratto compreso tra Kaelia (Ceglie del Campo) e Canusium (Canosa). Di origine peuceta, la città dovette essere fondata verso l’VIII secolo avanti Cristo. Forse fu punitivamente distrutta da Roma per aver sostenuto Annibale. Circa la sua ubicazione, qualcuno ne indica la sede in vetta all’altura di Santa Barbara, nel territorio di Andria. Già nel 1904 nello stesso sito erano state segnalate tombe a tumulo. In seguito, foto scattate dall’alto hanno permesso di individuare più cinte murarie concentriche. Si ritiene pure che in età imperiale il sito di Santa Barbara abbia ripreso ad essere frequentato nei punti più prossimi alla Traiana, come testimonierebbero i toponimi di alcune contrade (Tavernola, Guardiola, Posta San Lizio), probabile retaggio della memoria di antiche stazioni di sosta e cambio. Ma tutte queste restano ipotesi. Dopotutto la ricerca archeologia di Netion non è nemmeno cominciata. Sarebbe il caso di sbrigarsi prima che i tanti tombaroli attivi nella zona comincino a scavare, depredando e compromettendo irreparabilmente la possibilità di ricostruire la storia di questa misteriosa città. I tombaroli rappresentano una minaccia crescente a misura che la tecnologia progredisce. I loro ‘antenati’ vagavano per le campagne percuotendo il terreno con un bastone allargato in basso a tronco di cono : A seconda del suono prodotto era possibile individuare ipogei artificiali. I tombaroli di seconda generazione, adoperavano i metal detector. In entrambi i casi costoro avevano necessità di muoversi a lungo sul terreno, il che significava farsi notare e quindi esporsi alle trappole che le forze dell’ordine preparavano a notte, momento in cui ancora oggi operano questi abusivi dello scavo. Con la terza generazione di tombaroli, quella del drone, è diventato tutto diverso, tutto più facile. La ricognizione aerea permette di dare particolare significato a elementi del territorio che, stando sul suolo, possono passare inosservati. Per esempio, guardando le cose dall’alto al mattino o al tramonto quando la luce è radente, è possibile cogliere micro rilievi che segnalano rovine affioranti dal suolo. In assenza di micro rilievi si può fare caso alle anomalie della vegetazione. Le vestigia sotterrate, mutando la composizione minerale e chimica della terra che le ricopre, modificano la fitogenesi del terreno. Per cui, alcuni tipi di resti danno origine a suoli aridi e pietrosi, mentre nei terreni sabbiosi o instabili le piante tendono ad aggrapparsi a strutture ricoperte da terreno. Risparmiando il 90% del tempo una volta riservato alla ricerca, il tombarolo dell’era globale va a colpo sicuro. Arriva, scava, prende, scappa. Difficile intercettarlo. Tant’è che ora si sente parlare più di traffico di reperti che di tombaroli colti con le mani del sacco.

 

Italo Interesse

 


Pubblicato il 11 Febbraio 2022

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