Cronaca

Drammatica situazione per le antiche Edicole devozionali della Città vecchia

La situazione del Patrimonio Edicolare della Città vecchia di Bari, composto da ben 240 Edicole votive, di cui quasi l’80% versa in condizioni a dir poco drammatiche, ed il circolo Acli – Dalfino della Città vecchia di Bari, da anni denuncia lo stato di abbandono e di degrado, e di cui solo poche Edicole sono state recuperate, grazie ad Associazioni che hanno risposto al ns. appello, ma il problema purtroppo, non è sufficiente perché questo Patrimonio che è della Stato, e quindi è compito della Soprintendenza recuperare questo Patrimonio, o dell’Amministrazione comunale, che deve prendere di petto questo grave problema, che è il “fiore all’occhiello” della nostra Religiosità popolare, e non iniziative come “ART BONUS”, di cui è stato raccolto nulla, perdendo tempo, e perdendo anche le stesse Edicole, sia sotto l’aspetto artistico che sotto l’aspetto dei furti, a questo grande patrimonio che è ancora oggi alla mercè dei cultori, che invece di ammirare, asportano questi beni. Il Comune deve investire in questo patrimonio in stretta collaborazione con i residenti, che ne detengono la proprietà spirituale e religiosa, e non lasciare ad Associazioni, che con la scusa del recupero, ne rivendicano l’onere di proprietà, decidendo a propria volontà ignorando la volontà dei cittadini come è successo in passato. L’Edicola “dei 3 Santi” in via San Sabino, recuperata da un’Associazione, che dopo il recupero ha deciso senza né contattare, e chiedere ai residenti, la nuova collocazione, cioè nel Museo Civico, ecco che è scoppiata una rivolta, ma questa non deve passare come una reazione negativa, questa gente che è stata custode per secoli dell’Edicola e a cui tengono con una devozione popolare, sono stati ingannati, offesi, perché chi aveva recuperato l’Edicola, ne aveva già deciso la sua nuova destinazione non più per strada, e con i residenti ma in museo. Chi deve mettere mano a questo patrimonio deve essere rispettoso prima del bene pubblico e dei residenti che sono a tutt’oggi i veri custodi questo enorme e vitale patrimonio votivo della Città che è l’attrazione religiosa popolare, ma soprattutto attrazione turistica.

Il sottoscritto, ha accompagnato due dirigenti della Soprintendenza, con cui abbiamo evidenziato una trentina di Edicole più rovinate che necessitano di urgente restauro, e nel contempo le 2 dirigenti hanno constatato lo stato di totale abbandono in cui versa questo cospicuo patrimonio. I “Santi di strada”, sono stati voluti dai residenti, quali custodi di Santità e devozione popolare, tramandata nel corso del tempo, quindi è patrimonio e memoria storica della Città, ragion per cui nel bilancio comunale, deve esistere una somma destinata al recupero devozionale ed alla valorizzazione della memoria storica, votiva ed artistica della Fede popolare e dei suoi cittadini.


Pubblicato il 29 Dicembre 2018

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