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“E agli esuberi del Petruzzelli, nessuno ci pensa più?”

“Gli esuberi al Petruzzelli? Sono colpa di una politica clientelare e Decaro festeggia proprio nel giorno dell’annuncio dei licenziamenti”. Così, senza troppi giri di parole, torna sull’argomento il capogruppo dei Conservatori e Riformisti, Ignazio Zullo.  “Se non di cattivo gusto, e’ stato quanto meno inopportuno l’altra sera – secondo Zullo – festeggiare l’elezione del sindaco di Bari, Antonio Decaro, a presidente nazionale dell’Anci nel Teatro Petruzzelli”. “Il clima di festa poco si addiceva – aggiunge Zullo – con la dichiarazione di poche ore prima del sovrintendente Biscardi che annunciava il licenziamento di ben settantaquattro dipendenti. La firma sotto la lettera di quei licenziamenti dovra’ metterla proprio Decaro in qualità di presidente della Fondazione Teatro Petruzzelli. Quindi giornata decisamente non opportuna per festeggiare. A cio’ si aggiunga che ancora nessuna responsabilita’ viene individuata su come oggi il Petruzzelli abbia in pianta organica settantaquattro esuberi. Anche in questo caso in attesa che tali responsabilita’ vengano individuate in altre sedi, e’ indubbio che esiste una responsabilita’ politica che e’ sotto gli occhi di tutti: ahime’ una politica di stampo clientelare che ha consentito l’assunzione di diverse unita’ di coristi, orchestrali, personale tecnico”. E allora, a chi addebitare le colpe di questa politica “clientelare” che a Bari sono in molti a conoscere non bene, ma benissimo? <>, erano le parole stampate bene in vista nei comunicati che giravano tra i lavoratori della Fondazione Petruzzelli non più di quattro anni fa. E pareva che fosse tutto è bene quel che finiva bene, almeno per allora. Incontri su incontri tra commissario della Fondazione Petruzzelli, parti sociali, lavoratori e loro rappresentanti, seduti attorno ad un tavolo il Commissario Carlo Fuortes, il segretario generale della Cgil di Bari Giuseppe Gesmundo, il segretario Slc Puglia Nicola Di Ceglie e Riccardo Antro (sì, proprio lui, finito poi sul banco degli imputati nei vari processi sulle tangenti all’ex Provincia) revisore legale e contabile e consulente della Camera del Lavoro di Bari. Partendo dal bilancio e dai grossi problemi collegati all’Ente Lirico Sinfonico barese, di comune accordo emergeva nel 2012 la volontà di appianare i conti in rosso recuperando una serie di risorse per riempire il disavanzo. Il Commissario Carlo Fuortes valutava positivamente competenze e professionalità del teatro a cominciare dai lavoratori del laboratorio le cui professionalità saranno valorizzate anche attraverso l’impiego di commesse esterne, fuori dalla Puglia: in scena regolarmente il Barbiere di Siviglia, spettacolo realizzato con il massimo impegno e ad altissimo livello. E figurarsi….la proposta del Commissario, accolta dalla Cgil e dai lavoratori riuniti in assemblea nel Politeama, è quella di contrattualizzare il coro maschile a partire dal 24 marzo 2012. Il coro femminile e gli orchestrali il primo aprile. E la Cgil trionfante convocava un’assemblea nel Politeama di Corso Cavour, giorno nel quale vennero firmati tutti i contratti a tempo, vale a dire fino a fine maggio. Il sindacato si era pure impegnato a ritirare l’articolo 28 mostrando così un gesto di apertura e disponibilità nei confronti del Commissario, e di sciogliere l’assemblea permanente all’interno del Teatro. Insomma, l’aspetto positivo di questa vicenda era non solo il fatto che tutti riprenderanno a lavorare, e che la scadenza del 31 maggio solo simbolica in quanto le attività del teatro programmate tutto l’anno, ma che l’impegno della Cgil di Bari, il sindacato da sempre in prima linea per i lavoratori del Petruzzelli guidato dal segretario generale Gesmundo e dal segretario Slc-Cgil Di Ceglie, era ancora quello di lavorare a fianco del rappresentante del Governo Fuortes per “…dare il massimo del proprio contributo nel pieno rispetto dei ruoli reciproci per un effettivo, reale e duraturo rilancio del politeama barese”. E tutte le cannonate ad alzo zero su assunzioni e favori nella Fondazione, culminate nell’esposto-denuncia presentato in procura proprio dalla Cgil? Tutto in secondo piano, mentre chissà, c’era qualcuno che già pensava a chiedere bustarelle in cambio di forniture a favori, negli uffici tra via Putignani e Corso Cavour. Ma torniamo a bomba. “Il Petruzzelli – conclude Zullo – era diventato, negli anni, una sorta di porta girevole e un giro non si negava a nessuno. Oggi un cavillo giuridico ha stabilito che quelle unità, seppur assunte in modo provvisorio hanno carattere di stabilità, per cui si e’ dato vita a un’operazione di assunzione collettiva prima, e ora di licenziamento di esuberi che appare piu’ un gioco machiavellico che il voler rispettare la pianta organica di un Teatro simbolo di un’intera Regione”.

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 14 Ottobre 2016

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