E’ ancora bufera nella Puglia “Ryanair-dipendente”, ma per gli amministratori è tutto regolare
I contributi regionali erogati annualmente alla compagnia aerea “Ryanair” e i flussi di passeggeri in transito negli aeroporti pugliesi al centro della bufera dopo che il neogovernatore pareva intenzionato a vederci chiaro nei voli foraggiati dalla Regione a spese dei contribuenti. E invece, come hanno capito subito in molti, per Emiliano s’è trattato di un fuoco di paglia così intenso all’inizio, quanto rapido a spegnersi. Le reazioni dei politici e soprattutto delle associazioni di categoria che contano non poco nello scacchiere politici regionale, hanno frenato Michele Emiliano, che ha tirato i remi in barca per “verificare l’opportunità dell’investimento con Ryanair e rivedere le modalità dell’accordo”. Eppure, a fornire i dati relativi al traffico e all’impatto economico dei flussi dei passeggeri non è stato molto tempo fa dinanzi alla Commissione Trasporti della Regione l’Amministratore Unico della società che gestisce gli scali pugliesi, ing. Giuseppe Acierno: a fronte dei 12 milioni di euro stanziati dalla Regione alla società Alla MS (partecipata da Ryanair) per svolgere attività di promozione, comunicazione e marketing, il ritorno economico è stimato a circa 312 milioni di euro annui, con 2 milioni 716mila passeggeri che rivestono il 48,65% del totale di presenze registrate negli aeroporti di Bari e di Brindisi.
Per quanto riguarda poi l’affidamento dei servizi di comunicazione e marketing alla società AMS, è stato l’assessore ai Trasporti pugliese Giovanni Giannini a sottolineare che tutto quanto riguarda la convenzione “…è avvenuto attraverso una regolare procedura ad evidenza pubblica a cui hanno partecipato circa una trentina di compagnie”. E non basta. La compagnia aerea irlandese sarebbe già pronta a potenziare i collegamenti da Lecce e da Taranto con lo scalo brindisino.
Più complicati i voli civili dall’aeroporto di Grottaglie. In effetti da Bari a Brindisi, a Grottaglie, a Foggia c’è da costruire nuove aerostazioni, parcheggi, nuove piste, finder, rampe, viabilità d’accesso, hangar, soluzioni logistiche e di sicurezza: l’irlandese Michael O’Leary (mr. Ryanair) dal 2004 ha fatto planare anche a Bari – come in centinaia di città europee – i suoi metallici uccelli alati che realizzano l’utopia del low cost spinto: viaggiare in aereo gratis (o quasi), mietendo consensi e sempre più passeggeri, creando di fatto un nuovo target di mercato che mai si era avvicinato in precedenza al trasporto aereo. Un grande pezzo di popolo meridionale – giovani e studenti con il miraggio delle grandi capitali europee, famigliole ceto medio che per la prima volta possono festeggiare battesimi e cresime volando, frotte di emigrati che possono finalmente intensificare i contatti con la terra d’origine. Ai sempre più potenti irlandesi dell’aria piace la terra di Puglia ‘migliore e comunista’ e i loro boeing 737 sfrecciano a frotte nei cieli di Bari/Palese e di Brindisi/Casale. I famigerati bandi start-up sono roba per dilettanti. La proposta è onerosa – prendere o lasciare! – ma i risultati garantiti. E per altri tre anni andrà bene così…prendere o lasciare!
Francesco De Martino
Pubblicato il 9 Gennaio 2016