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E’ ancora compravendita dei voti tra rappresentanti di lista, parenti e amici…

Il primo a lanciare l’allarme, con un appello lanciato ai ‘giornalisti di buona volontà’ con un sms postato via telefonino cellulare, è stato l’ex consigliere comunale –oggi candidato- Donato Cippone, per “sollecitare” gli elettori a recarsi a votare domenica 25 maggio, ma soprattutto per “intimare” a presidenti di seggio e scrutatori di rispettare scrupolosamente le modalità di spoglio delle schede. Si tratta di rispettare le norme in vigore, scrive Cippone nel suo messaggio, e si riferisce alla “cattiva abitudine”, spiega ancora lui stesso, di rovesciare le schede elettorali sul tavolo anzichè estrarle dalle urne una a una, scandendo chiaramente la volontà dell’elettore. Una volontà che deve essere immediatamente riportata sull’apposito modulo riepilogativo dopo che la scheda è stata visionata anche dai rappresentanti di lista. L’ex consigliere comunale barese, purtroppo, non si sbaglia, visto che in passato è capitato in molte sezioni baresi che i presidenti di seggio, per terminare piu’ in fretta le operazioni di scrutinio, proponessero a scrutatori e rappresentanti di lista di aprire le urne e, appunto, rovesciare tutte le schede, suddividendole frettolosamente e senza controlli. Un brutto andazzo che, però, non risulta essere mai stato sanzionato in passato. Ma l’ex consigliere della Lista Emiliano non si ferma qui e da’ qualche altro suggerimento a chi avrà l’ingrato compito di verificare le schede per Parlamento Europeo e Comune di Bari. <>. Poi c’è anche chi, come Luigi Cipriani, anche lui ex consigliere municipale, ha intravisto “gravi turbative elettorali”, tanto da indurlo a chiedersi chi deve salvaguardare la legalità? <>. Per essere ancora piu’ chiaro, il capogruppo Indipendente-Libertà chiarisce che prima c’è la richiesta di copia della tessera elettorale di più parenti e amici, promettendo 50 euro per ogni voto. Poi la sera, subito dopo lo scrutinio, se il numero di voti promessi al seggio segnalato trova riscontro, saranno pagati un tot di euro per ogni voto già concordato. <>. Non sarebbe la prima volta che a Bari accadono episodi come quelli descritti da Cippone e Cipriani: basterebbe rammentare che cinque anni fa un paio di rappresentanti di lista votarono in due sezioni diverse, a Bari-Città. Ma dinanzi a questo e altri episodi anche peggiori, finora enti preposti ai controlli e forze dell’ordine si sono dimostrate impotenti, nonostante le varie indagini avviate in passato…

 

Francesco De Martino 


Pubblicato il 20 Maggio 2014

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