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E’ caccia ai cittadini a passeggio

Molti baresi non hanno ancora capito bene se e quando si potrà uscire di casa per prendere un po’ d’aria o fare qualche compera, a prescindere dal clima festaiolo. E non sanno se ridere o piangere, di fronte all’ultima decisione del primo cittadino di passare alla rimozione delle panchine, per cercare di scoraggiarli dal prendere l’ascensore di casa e mettere il naso fuori dall’uscio di casa. Da Palazzo di Città il silenzio di fronte a provvedimenti di volta ridicoli, insensati o semplicemente infondati di fronte a norme, leggi, regolamenti e perfino ordinanze licenziate dallo stesso Sindaco, regna assordante. Salvo il consigliere-capogruppo del Gruppo Misto di centrodestra Michele Picaro. “Piuttosto che trovare soluzioni serie e immediate, Decaro sa solo far rimuovere le panchine per evitare stazionamenti e assembramenti. Una scelta davvero ridicola che comporterà un inutile aggravio di costi per la comunità. Ma il primo cittadino crede davvero che togliendo qualche panchina possa convincere i baresi a non uscire e a non passeggiare per le vie del centro? Ormai in città regna la più totale confusione amministrativa tra ordinanze e decisioni improvvise che di certo non aiutano a tenere sotto controllo l’emergenza. Se davvero si vuole fare qualcosa per fermare l’avanzata del covid -incalza Picaro- il nostro Sindaco dovrebbe battersi in ogni sede, dai tavoli in prefettura a quelli con il Governo, per incrementare la presenza di forze dell’ordine e trovare una soluzione alla lenta agonia del settore della ristorazione e a interi settori del commercio che stanno morendo. E che di certo non si salveranno per qualche panchina in meno sul lungomare o su corso Vittorio Emanuele”. Eppure dopo la riunione dell’altra mattina al tavolo provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, presieduta dal Prefetto Bellomo, le misure di vigilanza anti-Covid sono sembrtate più confusionarie del solite, limitandosi a conti fatti a rafforzare i servizi di controllo in città, specie in considerazione delle restrizioni contenute nell’ordinanza sindacale del 10 dicembre scorso. E così da domani, nel prossimo week-end e per tutto il periodo delle festività, fino al 3 gennaio prossimo (….forse) dovrebbe sostanzialmente aumentare l’impiego di pattuglie appiedate sulle principali vie dello ‘shopping’ natalizio, allo scopo di garantire l’osservanza delle regole di distanziamento ed evitare fenomeni di assembramento. Tanto bastone e niente carota, tanto per capirci, con divise bianche, azzurre e nere che potrebbero stazionare dappertutto. Perfino all’ingresso di casa, oppure celate dietro alle palme dei giardinetti pubblici. Insomma, niente accesso, per le giornate di sabato e domenica e festività annesse e connesse, ai giardini e giardinetti pubblici sul lungomare nel quartiere Umbertino, con rimozione forzata (…ma ci metteranno i segnali stradali orizzontali e verticali?) di tutte le panchine su corso Vittorio Emanuele e Lungomare di Crollalanza, dove le presenze stanziali di persone adulte nelle ore mattutine e di ragazzi nelle ore serali hanno superato il livello di guardia. Un “ulteriore tentativo per ridurre il più possibile gli stazionamenti di persone”, per Decaro. Il quale dal canto suo dice che sta cercando a tutti i costi di sottrarre strumenti e luoghi alla socialità delle persone, perché per lui è chiaro che ci sono fasce di popolazione che non sono ancora consapevoli del pericolo che stiamo correndo. Insomma, i veri pazzi che diffondono il virus, untori del Ventunesimo Secolo, sono i baresi che circolano per strada. Vabbè, saranno pure bardati di mascherina e unguenti vari a portata di mano, ma andarsi a comprare capitone, cotechino e panettone in tempi di covid/19, che follia….

Francesco De Martino


Pubblicato il 18 Dicembre 2020

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