Cronaca

E’ corsa dei medici alla pensione: paurosi i varchi in chi rimane in corsia

C’è davvero poco da scherzare coi numeri di chi rimarrà in camice bianco a difesa delle corsie di ospedale o nei nostri ambulatori, a partire dai prossimi due/tre anni, andando poi via via peggiorando la situazione, secondo gli studi di categoria:in Puglia andranno in pensione 3292 medici a fronte di 2422 neo specialisti con un ammanco da far spavento negli ospedali e nei servizi del Servizio Sanitario Pubblico. Le principali carenze riguarderanno la medicina d’emergenza e urgenza con circa cinquecento medici, cardiologia con oltre cento medici, ma anche la chirurgia generale con novantasette medici, anestesia con poco più di novanta, ginecologia, medicina interna e ortopedia con un buco nero attestato sui settanta medici assenti, mentre è gravissima la situazione di pediatria e radiodiagnostica.
Da un confronto tra fabbisogni dichiarati dalla regione e previsione di medici in pensionamento nel periodo 2018-2025, si evince come la regione Puglia esprima un’incongrua richiesta al ribasso di specialisti rispetto alla realtà, soprattutto per le branche più in sofferenza, mentre invece richiede troppi specialisti in altre discipline, che andrebbero a creare un surplus al 2025. Emblematico l’esempio di medicina fisica e riabilitativa: la regione chiede sedici specialisti/anno che, se “soddisfatta”, porterebbe a un surplus di sessantasei fisiatri tra una mezza dozzina di anni, mentre ne chiede solamente dieci all’anno per la medicina d’emergenza-urgenza.
La regione finanzia una trentina di contratti all’anno, spalmandoli a “pioggia” su diverse discipline, rendendo vano il suo sforzo. Ad esempio, finanzia 3 borse/anno di neuropsichiatria infantile che porteranno a un surplus di ventitrè specialisti al 2025, mentre non aggiunge nemmeno un contratto ad anestesia e rianimazione, che pure andrà in profonda sofferenza. E così, tirando le somme, entro il 2025 mancheranno in Puglia circa 1700 medici, a causa della carenza di camici bianchi che interessa tutto il paese e che peggiorerà nei prossimi anni, in relazione ai pensionamenti che non riusciranno ad essere compensati dalle nuove assunzioni. Lo denuncia oggi il Codacons – che richiama gli allarmi lanciati da tutte le organizzazioni del settore, dall’Anaao all’ Osservatorio Nazionale sulla Salute. Dunque, si sta andando incontro a un inevitabile futuro peggioramento del servizio sanitario reso all’utenza, sia in termini quantitativi che qualitativi, a causa della carenza di medici nelle corsie degli ospedali e presso le strutture territoriali – spiega il Codacons – Per affronta l’emergenza medici abbiamo deciso di inviare una istanza alla Regione Puglia, chiedendo di accreditare presso il Servizio Sanitario gli studi medici privati, al pari di quanto già avviene con le cliniche convenzionate, che devono operare per sopperire alla mancanza di camici bianchi.  Per l’associazione a tutela degli interessi diffusi dei cittadini basterebbe apportare le necessarie modifiche alla normativa vigente per consentire a tutti i pazienti di poter accedere in modo il più possibile agevole alle prestazioni di cui necessitano, in particolare attraverso l’introduzione della possibilità di ottenere la prestazione sanitaria presso strutture private non accreditate a fronte del pagamento del ticket sanitario regionale, ovvero in esenzione laddove prevista, al pari di quanto già avviene presso le strutture private accreditate o presso gli enti sanitari pubblici.

Antonio De Luigi


Pubblicato il 1 Maggio 2019

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