Cultura e Spettacoli

È dei “ciucci” il Regno dei Cieli

Edito da GEDI un libro autobiografico di Giampiero Spinelli in cui un docente sui generis racconta la parte più importante della propria esperienza professionale

Non è la prima volta che un docente andato in pensione mette mano alla penna per raccontare il vissuto lavorativo dalla prima supplenza al giorno del collocamento a riposo. Col suo ‘La piccola legge – romanzo e fiaba di scuola e gioventù’ (GEDI, 2024) Giampiero Spinelli fa eccezione per il fatto di concentrare i ricordi’ all’anno di prova consumato in un Istituto Professionale di Barletta. L’esperienza, fulminante, segna per sempre un docente non proprio giovanissimo e già reduce dalla prima linea del precariato ‘assolto’ in una “terribile” Scuola Privata. Gentiluomo del nostro Mezzogiorno, figura nostalgica per natura e viscerale appassionato di storia Spagnola del Rinascimento, Spinelli interpreta subito il proprio mestiere come ‘missione’. E la missione – che sarebbe improprio paragonare a quella dell’improvvido Buon Pastore il quale per salvare un capo espone ai lupi un intero branco di pecore – consiste nell’abbracciare la causa dei “ciucci” e dei tamarri, ovvero degli esclusi e degli elementi ritenuti a priori indegni di valorizzazione a causa di un cumulo di pregiudizi a cui l’Istituzione scolastica non è estranea, un pugno di meravigliosi giovani di borgata, ragazzi da neorealismo, roba da far innamorare Pasolini. In una Barletta degli anni novanta, sonnacchiosa, qua e là oleografica e lontanamente duosiciliana, quando non ancora pregna degli umori del giorno della Disfida, si muove un ‘maestro’ d’altri tempi alle prese con una ciurma da Pequod che egli intende rabbiosamente strappare alla mediocrità. Un uomo che vuol essere non un docente ma un comunicatore di sapere, che ambisce a forgiare uomini, “ed insegnare loro a sfondare i muri prima che siano troppo alti o ad aggirarli prima che sia troppo tardi”. Il che significa lottare contro tutto e tutti, a cominciare dalla parte peggiore del narratore. Libro ‘onesto’, ‘La piccola legge’ consegna il ritratto autentico del ‘Professor Cannone’ (‘pessò’, per i suoi amatissimi ragazzi “delle terre dell’Ofanto”), sognatore narcisista e indomito, malinconico e irascibile, tenero e fragile sotto la buccia, un predestinato, un Don Chisciotte col buon senso di Sancho Panza. Spinelli – che sfiora Don Bosco, strizza l’occhio a De Amicis e fra le righe ripudia l’Antonio Mombelli de ‘Il maestro di Vigevano’, di Luciano Mastronardi – ricorda la figura di Bruno D’Angelo, il giovane insegnante uscito dalla penna di Albino Bernardini e protagonista di ‘Un anno a Pietralata’, un altro romanzo autobiografico da cui uno sceneggiato RAI del ’73 diretto da Vittorio De Seta e interpretato da Bruno Cirino. Un libro appassionato e appassionante, anche per la prosa pregna d’ironia garbata e di feroce autoironia, in cui un italiano autorevole ed elegante (che solo di rado si specchia) si contamina spassosamente con la lingua indigena raccontando scuole ‘sgaruppate’, acuti irripetibili di indimenticato cameratismo e di reciproca gratitudine.

 

Italo Interesse

 


Pubblicato il 2 Luglio 2025

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio