Cronaca

E’ scomparso il senatore Scamarcio, principe del Foro

Sabato scorso si è spento ad Andria, all’età di 84 anni, uno dei protagonisti pugliesi più illustri della stagione politica del vecchio Psi in Puglia tra la fine degli anni Sessanta e quella degli anni Ottanta, il senatore Gaetano Scamarcio. Personaggio di spicco in politica, ma soprattutto nella sua professione di avvocato. Era considerato unanimemente un principe del Foro, sia dai colleghi che dai magistrati. E non soltanto per l’alto grado di professionalità e competenza, ma anche per lo stile, l’educazione ed il modo con cui svolgeva la professione nelle Aule e negli Uffici giudiziari. Difatti, sono tutt’ora impresse nella memoria di molti addetti ai lavori alcune sue arringhe difensive, come pure impresso nella mente di molti è il ricordo della sua personalità e dei modi apprezzati e gentili con cui svolgeva il suo lavoro nei Tribunali. A ricordare Scamarcio in una solenne cerimonia laica di commiato e saluto alla salma sono intervenuti, oltre al Primo cittadino di Andria, Nicola Giorgino, e di Bitonto, Michele Abbaticchio, unicamente operatori del Diritto nel mondo forense ed in quello giudiziario. In primis ha preso la parola il presidente dell’Ordine degli Avvocati,…………….., del distretto giudiziario di Trani, dove ‘don Gaetano’ (come era solito essere chiamato dai colleghi ) era iscritto dal 1956. A seguire è intervenuto il Procuratore della repubblica presso il Tribunale di Trani, Carlo Maria Capristo, che, con voce commossa e toccante, ha reso omaggio alla salma, ricordandone la figura professionale ed umana attraverso l’esperienza diretta da quando è alla guida dell’Ufficio investigativo del nord barese. A ricordare la figura dello scomparso senatore socialista sotto l’aspetto umano e politico sono intervenuti due professionisti, anch’essi avvocati, oggi entrambi ultrasessantenni, il bitontino Michele Coletti ed il barese Antonio Lisanti, che ai tempi in cui Scamarcio sedeva a Palazzo Madama furono tra i suoi principali collaboratori nel partito. Il primo a Bitonto, il centro più grande del collegio senatoriale in cui l’illustre professionista fu eletto dal 1976 in poi, per tre legislature di seguito, ed in cui Scamarcio trasferì per alcuni anni la residenza familiare, essendo tra l’altro la moglie, dottoressa Zettina Masciale, di origini bitontine; il secondo a livello politico provinciale e di partito. Coletti ha tratteggiato le doti politiche ed umane, ricordandone insegnamenti, opere ed azioni, ma soprattutto la lungimiranza e la capacità innovativa che hanno contraddistinto ‘don Gaetano’ come dirigente di partito e rappresentante istituzionale. Doti, queste ultime, non comuni nell’odierna classe politica. Infatti, ha ricordato sempre Coletti, il senatore scomparso era sempre molto attento ai problemi locali e disponibile con tutti, a prescindere dalle simpatie o dall’appartenenza politica. “Scamarcio da senatore – ha ricordato ancora Coletti – fu pure consigliere ed assessore al Comune di Bitonto, non certo perché avesse bisogno di inserire tali ulteriori cariche nel proprio cursus honorum, ma perché voleva essere vicino alla gente e partecipe di quell’azione amministrativa diretta e concreta, per la risoluzione dei problemi ai comuni cittadini”.  Da non dimenticare, ha sottolineato inoltre il noto collaboratore bitontino, che Scamarcio fu sempre un senatore ‘eletto’ e non ‘nominato’ (ndr – come avviene ultimamente nel sistema elettorale). A Bitonto il senatore scomparso fu pure il protagonista indiscusso di un armonico processo di rinnovamento generazionale nella classe dirigente locale del Psi, senza traumi o rotture politiche irreversibili, ma con grande senso di responsabilità e rispetto nei confronti di chi aveva preceduto nella rappresentazione politiche ed istituzionale il partito.          

 

Giuseppe Palella

 


Pubblicato il 25 Settembre 2014

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