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E’ sempre scandalo sanità: visite e cure d’oro al Centro Oncologico di Bari

Non c’è pace manco nel nuovo e modernissimo Oncologico di Bari, aperto da pochi mesi nell’ex Ospedale ‘Domenico Cotugno’ di Poggiofranco. Infatti sull’indagine interna al Centro oncologico “Giovanni Paolo II” per fare luce sui costi eccessivi degli esami diagnostici “salva – vita” è intervenuto con tanto di interrogazione scritta a risposta scritta indirizzata all´assessore Fiore, il consigliere della Regione Puglia e presidente di “Moderati e Popolari”, Antonio Buccoliero. “Non solo si rende necessaria un´indagine interna – ha immediatamente spiegato Buccoliero – alla luce dei costi eccessivi per una mammografia, in assoluto i più alti di tutta la Puglia, ma s´impone anche l´urgenza di richiamare un Codice Etico sanitario, dal momento che appare paradossale che un Centro d´avanguardia come il Giovanni Paolo II, che può contare un cospicuo fatturato annuo, oltre che su altrettanto consistenti finanziamenti pubblici, debba balzare all´attenzione dell´opinione pubblica non per i trattamenti all´avanguardia, ma per le tariffe più alte mai registrate sull´intero territorio regionale. Senza contare poi la lunga lista d´attesa, che viene di colpo abbattuta con l´intramoenia. Si tratta di una situazione kafkiana, che deve richiamare l´attenzione del governo regionale”. Una ragione, quindi, che ha spinto Buccoliero a presentare, sulla vicenda, un´interrogazione ‘urgente’ all’assessore Fiore, per capire come mai i contribuenti-utenti pugliesi, per di più ammalati di patologie gravi, debbano continuare a farsi carico di spese esorbitanti, per potersi curare. Scrive Buccoliero, infatti, nella sua lunga e puntigliosa interrogazione: “Il Centro Oncologico Giovanni Paolo II di Bari rappresenta un punto di riferimento per tanti malati oncologici della Puglia ed è considerato a tutti gli effetti un Polo d´eccellenza. Meta come sanno tutti, ogni anno, di pazienti oncologici provenienti, in maniera particolare, dalle province di Lecce, Brindisi e Taranto, che nella struttura barese trovato risposte adeguate in termini di esami diagnostici e terapie oncologiche”. Ma veniamo ai fatti. Il nuovo Centro che è anche Istituto di Ricerche e Cure nel campo dell’Oncologia può contare, annualmente, su un fatturato pari a circa 14 milioni di euro, a cui si aggiungono, di recente, i 18 milioni di euro di finanziamenti percepiti per il trasferimento di sede. Eppure all´interno del ‘Giovanni Paolo II’ di Bari, per una semplice mammografia, si richiede, come minimo, 94 euro. In altri centri oncologici del Salento, da Brindisi, a Taranto fino a Lecce, la somma richiesta la stessa analisi mammaria va da un minimo di 38 euro a un massimo di 60 euro (cifra, quest´ultima, comprendente anche la visita specialistica). Ma non basta. Per sottoporsi, al Giovanni Paolo II, ad una mammografia si rientra in una lista d´attesa lunghissima, che ricopre un arco di tempo non inferiore ad un anno. Lista che però viene “magicamente” ridotta di appena qualche giorno, con l´intramoenia. Coloro che si rivolgono ad un Centro oncologico sono sempre pazienti con gravi patologie, che oltre a non avere molto tempo a disposizione per un esame salva – vita, non possiedono, in molti casi, i mezzi economici necessari per ricorrere all´intramoenia. Ecco perché il consigliere regionale tarantino si rivolge all´assessore alla Sanità per sapere: quali misure intenda adottare per porre fine ad una situazione scandalosa, che rappresenta un danno e un´autentica beffa al sacrosanto diritto alla salute. Ma soprattutto se non sia il caso di porre in essere un´indagine interna, al fine di verificare le corrette procedure all´interno del suddetto Centro oncologico con il chiaro obiettivo di scongiurare o arrestare eventuali abusi nei confronti di ignari paziente e di richiamare un necessario Codice Etico sanitario, dal momento che appare paradossale che un Centro d´avanguardia come il Giovanni Paolo II, che può contare un cospicuo fatturato annuo, oltre che su altrettanto consistenti finanziamenti pubblici, debba balzare all´attenzione dell´opinione pubblica non per i trattamenti all´avanguardia, ma per le tariffe più alte mai registrate sull´intero territorio regionale. Il danno, oltre alla beffa, sulle spalle dei sempre più tartassati e vituperati malati della Puglia migliore e parolaia dei vari Vendola, Tedesco e Fiore…
 
Francesco De Martino
 
 
 
 
 
 
 
 


Pubblicato il 11 Maggio 2011

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