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“E’ solo una vetrina delle vanità della politica locale, un mercato settimanale che non serve a nessuno”

Il "controbilancio" del partito di Giorgia Meloni sull'edizione fieristica appena conclusa

“Un mercato settimanale, ben lontano dai fasti del passato”. E’ stata definita così l’ottantaseiesima edizione della Fiera del Levante dal capogruppo alla Regione di Fratelli d’Italia, Francesco Ventola, nell’apposita conferenza stampa che il partito pugliese di Giorgia Meloni ha tenuto ieri mattina nel Palazzo barese di via Gentile, per fare un “controbilancio” sull’edizione del 2023 del tradizionale e più importante appuntamento, appena conclusosi, della Fiera di Bari. Un appuntamento sul cui esito Ventola non ha dubbi, essendo a suo avviso “tutto da rifare. O da ripensare. Perché la Fiera del Levante contrassegnata dalla coppia Emiliano-Decaro è stata la Fiera delle vanità”, dove gran parte dei 37 convegni svoltesi quest’anno sono stati organizzati dalla Regione e, per altro, senza registrare “alcuna presenza imprenditoriale di rilievo” e “nessun interesse sollevato”. Motivo per cui, il capogruppo di Fdi, parlando della campionaria settembrina, non ha usato mezzi termini nel definirla icasticamente come la vetrina di un “clamoroso insuccesso”, avvalendosi anche di un video girato nel pomeriggio di venerdì 8 settembre che mostra il quartiere fieristico di lungomare Starita spopolato di espositori ed in evidente stato di degrado anche logistico e strutturale. ll capogruppo di FdI ha poi puntato il dito anche contro le strategie di marketing dell’ente che, a suo avviso, non sarebbero coerenti, a cominciare dal costo del biglietto d’ingresso, fissato a 4 Euro, ovvero inferiore al costo del parcheggio, nonché alla circostanza che ha visto registrare un maggior afflusso serale al quartiere fieristico, legato alle attrazioni spettacolistiche svoltesi nell’edizione di quest’anno della Fiera del Levante. Manifestazioni, queste ultime, che però – ha rilevato Ventola – sono ben lontano dalle attività di promozione commerciale a cui l’ente barese sarebbe finalizzato per tradizione e statuto. “L’immagine più veritiera” della 86esima edizione – ha concluso Ventola – è stata forse caratterizzata dalla storica fontana monumentale, “un tempo fiore all’occhiello e simbolo della campionaria ed oggi invece ricettacolo di immondizia”. Sulla stessa lunghezza d’onda di Ventola le riflessioni degli altri consiglieri del gruppo regionale di Fdi presenti alla conferenza stampa. Per il barese Michele Picaro, che nel capoluogo pugliese è anche consigliere comunale, la parabola discendente della rassegna barese sarebbe iniziata già con l’era di Emiliano a sindaco di Bari, per poi proseguire con la cessione della gestione delle attività all’ente fiera di Bologna, sancita dall’odierno Primo cittadino barese, Antonio Decaro. Per Picaro, inoltre, il sostegno alle attività della FdL non poteva e non doveva passare dal lauto fitto di 116mila euro mensili pagati dalla Regione per l’ospedale Covid-19 collocato – come è noto – nel dicembre del 2020 all’interno del quartiere fieristico. Il consigliere foggiano di Fdi, Gianni De Leonardis, ha invece stigmatizzato la mancanza da parte del governo regionale di un piano per il rilancio delle altre esposizioni fieristiche pugliesi e che sta penalizzando severamente altre strutture, come la Fiera di Foggia. L’auspicio di De Leonardis è stato che almeno un decimo delle somme destinate dalla Regione alla Fiera del Levante siano ora destinate a quella ottobrina del capoluogo dauno. Per il consigliere ionico Renato Perrini, il giudizio “più bruciante” sull’edizione della Fiera di Bari è quello arrivato dalla strada, ovvero dal riscontro di un fallimento certificato dalle lamentele dei visitatori. Mentre per il consigliere brindisino Luigi Caroli la mancanza di pianificazione e di investimenti ha inciso non poco sul destino della Campionaria barese e che ha determinato anche in quest’ultima edizione le assenze anche di importanti aziende nazionali ed internazionali e che invece erano presenti tradizionalmente all’evento. Il gruppo pugliese di FdI infine ha preannunciato la formalizzazione di un’interpellanza volta a sapere quanto sia costata alla Regione Puglia l’occupazione dei padiglioni per la presenza in fiera nell’edizione appena conclusasi. Una tematica, anche questa, che necessita di approfondimento. La conferenza stampa di ieri sulla Fiera del Levante ha occasione al gruppo di Fdi di accennare anche ad altre questioni, tutte collegate alla campionaria, come quella emerge leggendo la pagina 58 del Giudizio di parifica della Corte dei Conti, resa nota appena due giorni fa, dove sono stati evidenziati dubbi sull’opportunità di taluni fitti pagati dalla Regione, come quelli per occupare determinati spazi all’interno della Fiera. Insomma, il sospetto è che a mantenere ancora in vita la storica ed un tempo gloriosa Fiera del Levante sia le risorse erogare dalla Regione Puglia per gli stand da essa occupati e per i concomitanti convegni organizzati, piuttosto che i canoni corrisposti dagli espositori. Se cosi fosse realmente, sarebbe forse il caso di chiedersi: “A chi serve effettivamente ancora la Campionaria barese, all’economia e, quindi, al mondo imprenditoriale e commerciale oppure alla politica locale?” Un interrogativo, questo, che già da alcuni anni si pongono anche molti pugliesi alla luce dell’innegabile ed ormai vistoso decadimento in cui è caduta la vecchia ed un tempo gloriosa Fiera barese.

 

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 22 Settembre 2023

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