Cronaca

“Ecco chi sono i veri frenatori della sede unica della giustizia”

Il consigliere comunale e metropolitano Giuseppe Carrieri, sempre sulla sede unica dei palagiustizia a Bari, torna volentieri in argomento: <> Dunque, l’iniziativa della Cittadella non solo era percorribile, almeno fino all’ultima sentenza del Consiglio di Stato, ma opporsi all’iniziativa pareva proprio “…comportamento difforme da quanto prevede l’ordinamento giuridico nazionale”. Lo precisava anche un altro legale, l’avvocato Felice Eugenio Lorusso, difensore della societa’ ‘Paolo Pizzarotti’, all’indomani della sentenza della Corte di Giustizia Europea. L’organo delle toghe di Strasburgo che aveva stabilito come, per un progetto di quel tipo e quella portata milionaria e cioè la costruzione di una sede unica per gli uffici giudiziari baresi, servisse una gara d’appalto e non una semplice ricerca di mercato. La Corte suggeriva al Consiglio di Stato – dinanzi al quale pendeva il giudizio – di “chiudere il procedimento dell’indagine di mercato senza accogliere nessuna proposta e aprire un nuovo procedimento, nel rispetto della normativa dell’Unione in materia di appalti pubblici di lavori”. Il legale dell’impresa parmense aveva anche offerto una diversa lettura della sentenza, la quale “riafferma – spiegava ancora l’avvocato Lorusso – il basilare principio per cui il giudicato del Giudice nazionale non e’ tangibile dalla Corte”. Dunque la Corte di Giustizia lungi dall’opporsi alla realizzazione della Cittadella, riconfermava la percorribilita’ dell’iniziativa cosi’ come statuita dal giudice nazionale. Nel corso della vicenda il Comune di Bari ha posto in essere comportamenti contrari ai principi della certezza delle situazioni giuridiche, tanto che la guerra a colpi di carte bollate tra lo stesso Comune e la ditta Pizzarotti per la costruzione della sede unica della Giustizia a Bari non è per niente terminata…(adl)

 

 

 


Pubblicato il 21 Giugno 2016

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