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Ecco i top manager premiati dalla Regione, con qualche sorpresa…

La rivoluzione all’interno della complessa macchina burocratica, chiamata “M.A.I.A.” dal governatore Michele Emiliano? Le vecchie aree in cui si divideva l’Ente per gestire e curare, ad esempio, Turismo, Finanze e Bilancio, Cultura, Risorse Umane, eccetera cambiano nome e adesso si chiamano -…udite udite – dipartimenti. E gli ex settori, invece? Beh, quelli diventano sezioni e gli uffici, invece, servizi, alla faccia della fantasia. Quindi, tanto per capirci, il Servizio Personale guidato dall’avvocata Gattulli che si compone di tre uffici, da ieri si è trasformato in Sezione, con un bel tris di servizi annessi, come si dice e  scrive correttamente a partire da quest’oggi nella nuova carta intestata della Regione. E non fa niente se sul Sito ufficiale dell’Ente ci sono ancora le vecchie ripartizioni, settori, uffici e aree, coi nomi dei rispettivi capiarea: da Francesco Palumbo tanto caro all’assessora Silvia Godelli, fino alla stessa Gattulli e al dottor Gabriele Papa Pagliardini, tanto per citare qualcuno rimasto pienamente in sella, nonostante rivoluzioni e cambiamenti di facciata. Insomma, in puro stile gattopardesco, pur con un ex magistrato antimafia al timone della Regione Puglia, si cambia tutto (i nomi dei servizi e settori…) per non cambiare niente. Ma andiamo avanti, per occuparci ancora di questioni del personale. E cioè dei centocinquantanove dirigenti di ruolo che, coi loro colleghi a tempo determinato, questo mese si ritroveranno in busta paga il pagamento dei lauti premi per i risultati e obiettivi raggiunti nell’Anno 2013. Certo, sarà solo una porzione pari al 70 per cento di quei premi, ma assolutamente ben accetti dai diretti interessati questi (tardivi) ‘benefit’ economici – comunque previsti per legge – tenendo conto che, in ogni caso, i tre componenti dell’Organismo Indipendente di Valutazione (OIV) non hanno ancora abbassato la guardia circa i criteri di calcolo. Criteri e calcoli che ora si ridurranno evidentemente agli arretrati relativi agli anni 2014 e 2015. Nel ‘listone’ allegato alla determinazione dirigenziale n. 635 del 20 ottobre coi nominativi dei dirigenti premiati, coi relativi acconti e saldi, c’è qualche curiosità di non poco conto. Premesso che nell’elenco di quelli di ruolo figura erroneamente qualche dirigente con contratto a tempo determinato (anzi, almeno un paio al Consiglio con quei famosi contratti rinnovati frettolosamente, sui quali hanno messo gli occhi i consiglieri del Movimento 5 Stelle), ci sono dirigenti mediocri, bravi ed arcibravissimi. Tra questi ultimi non sfuggono i nomi con gli importi premiali più sostanziosi e cioè Adriana Agrimi (Euro 37.371), Gianna Elisa Berlingerio (Euro 36.942), Giuseppe D’Onghia (40.479), Rosa Fiore (40.479), Bernardino Notarangelo (39.115), Pasquale Orlando (40.025), Francesca Pace (40.025), Silvia Papini (40.479), Silvia Piemonte (35.703 + 1.581), Angela Vincenti (40.025) e Giovanni Vitofrancesco (39.570). Poi ci sono i loro colleghi che hanno intascato tra i 30 e 35 mila euro, che avranno di che consolarsi in vista del doppio stipendio in busta il mese prossimo. Ma ciò che fa maggiormente meraviglia, a una lettura più attenta del ‘listone’, è che tra i mega-dirigenti pugliesi (meraviglia fino a un certo punto, ovviamente…) è che tra gli arcibravi figurano i responsabili di sezioni come Agricoltura e Alimentazione, valenti collaboratori del megadirettore Papa Pagliardini. Il primo responsabile a capo del settore da tre anni nel mirino di fronte all’emergenza – epidemia degli ulivi in Puglia (…tanto da buscarsi il commissariamento) e l’altra sua collega dirigente (premiata anche lui con il massimo del premio) terminata sotto schiaffo in questi giorni dopo che Emiliano in persona ha minacciato di ricorrere alla Procura per colpa della istruttoria nella fornitura di capannone e attrezzature annesse, nell’ambito di un succoso appalto finanziato dall’Interreg. Una vicenda da chiarire che, in ogni caso, vede coinvolti anche l’impresa barese ‘Spazio Eventi’ e l’agenzia regionale Pugliapromozione. Insomma, quasi lecito dubitare di capacità e valenza economica di un paio di super-manager pubblici valutati con il massimo dei voti, se il loro diretto superiore s’è distinto anche lui con il massimo dopo aver fatto perdere alla Regione Puglia, sempre in quel campo agro-alimentare (infestato da una pioggia di esposti, interpellanze e denunce su appalti truccati e conflitti di interesse), circa 80 milioni di euro nel PSR 2007/2013, pronto a perderne più del doppio con quello successivo, relativo alle annualità 2014/2020? Come meravigliarsi se a quello stesso dottor Gabriele Papa Pagliardini è stato pure confermato l’incarico di Autorità di Gestione (…che praticamente non esiste) fino alla fine di quest’anno, ben sapendo che solo per le rendicontazioni di piani e progetti subissati perfino dalle osservazioni dell’Unione Europea non basteranno i dodici mesi successivi, fino a tutto il 2016….peggio di così.

 

Francesco De Martino              


Pubblicato il 12 Novembre 2015

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