Cronaca

Ecco il porticciolo di Torre a Mare, ex frazione ‘principe’

Se questo è un porticciolo: torremaresi disperati e pescatori ancora di più, difficoltà enormi soltanto per mettere e togliere le barchette dall’acqua, ma anche per la semplice manutenzione delle piccole imbarcazioni da pesca o diporto. A Torre a Mare, ormai, non chiedono più la realizzazione di un porto più grande, neanche più il dragaggio per la rimozione di sabbia e rifiuti dai fondali: sono stanchi di ripetere le stesse cose da anni e anni. In verità i torremaresi, speravano che, dovendo portare la sabbia a San Girolamo per la realizzazione delle due spiaggette (nemmeno più realizzate), almeno il dragaggio del loro porticciolo fosse portato a termine. Ma soprattutto speravano con il loro sindaco e concittadino Decaro, tutto si sarebbe fatto, e invece niente e poi niente. E così a Torre a Mare degrado e incuria spopolano: a chi spetta intervenire? Se lo chiedono i pochi residenti che restano anche d’inverno, ma pure ristoratori e proprietari o gestori di pizzerie, bar, pasticcerie e ritrovi per tanti, anzi tantissimi baresi che si affacciano sul porticciolo. Ripetiamo la storia: correva il mese di maggio 2013, quando veniva finalmente pubblicato il bando per la progettazione esecutiva e l’esecuzione dei lavori di dragaggio del porto di Torre a Mare, dopo anni e anni di proteste, petizioni e attese di pescatori e residenti dell’ex frazione barese. Gli interventi previsti finalizzati alla rimozione dei sedimenti presenti nell’area portuale che hanno provocato l’interrimento del fondale, con il ripristino della quota di pescaggio per il transito delle imbarcazioni. Il progetto prevede, dunque, la bonifica preliminare alle operazioni di dragaggio mediante l’asportazione dei corpi presenti, l’attività di dragaggio attraverso la completa rimozione dei sedimenti marini presenti lungo le banchine del molo di sottoflutto e delle aree pedonali/pavimentate (per lo specchio d’acqua portuale sarà effettuato il dragaggio dei sedimenti fino al raggiungimento delle quote di pescaggio), lo stoccaggio dei sedimenti dragati, ma anche il trattamento dei sedimenti mediante idro-ciclonaggio. “Molto presto – spiegava l’allora assessore ai Lavori Pubblici  Lacarra in eterna campagna elettorale per un piddì sempre più in affanno – potremo dare il via ai lavori che consentiranno di adeguare finalmente il porto alle esigenze dei pescatori, degli operatori e dei cittadini di Torre a Mare”. Ora al porticciolo di Torre a Mare regna l’abbandono e il degrado più totale, anche perchè il braccio del porticciolo dove non attraccano le imbarcazioni ha praticamente perso la viabilità pedonale ha causa dello spostamento del muro di protezione formato da blocchi di cemento. Chissà al marzo di quale anno, si riferiva l’ex assessore Lacarra, per l’adeguamento di una minuscola area portuale, già cuore pulsante dell’ex frazione marinara barese, preda di alghe morte, degrado e sporcizia.

Francesco De Martino


Pubblicato il 16 Gennaio 2020

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