Cronaca

Ecco la mappa delle discariche pugliesi irregolari

Incredibile ma vero: dagli ultimi dati ufficiali della Commissione dell’Unione Europea, in Puglia ci sono ben undici discariche irregolari – e cioè da bonificare o chiudere – perché costituiscono un grave rischio per la salute umana e per l’ambiente. Di queste, la metà e precisamente cinque sono sottoposte a procedura d’infrazione, sempre da parte dell’Ue, che pochi giorni fa ha portato la Commissione a deferire l’Italia alla Corte di Giustizia (quarantaquattro discariche in tutt’Italia), e per le altre sei è già in corso il pagamento di una sanzione sancita dalla Corte di giustizia a dicembre 2014 (102 discariche in tutt’Italia). Ecco cosa ha regalato alla Puglia, dunque, il buon governo di Vendola prima ed Emiliano dopo in tema di ambiente e gestione dei rifiuti: quasi una dozzina di discariche che producono rischi serissimi per il territorio e i suoi abitanti. L’ha fatto sapere nei giorni scorsi e senza stare a girarci troppo attorno, l’eurodeputato del Movimento 5 Stelle, Piernicola Pedicini. Ma torniamo subito alle sei discariche pugliesi già in multa, mentre per le altre novantasei presenti nell’intero Stivale, il nostro Paese sta pagando circa 40 milioni di euro all’anno, sanzioni che praticamente equivalgono a 200mila euro ogni sei mesi per le discariche non contenenti rifiuti pericolosi e 400mila euro ogni sei mesi per le discariche con rifiuti pericolosi. Ma ecco di seguito i comuni, e tra parentesi le località, dove si trova ma mezza dozzina maledetta della Puglia, una serie di discariche per le quali dal 2014 si stanno già pagando le sanzioni (l’elenco è aggiornato a dicembre 2016): Ascoli Satriano (Mezzana La Terra); Lesina (Pontone-Coppa Faccio Olive); Binetto (Pezze di Campo); Sannicandro di Bari (Pesco Rosso); S. Pietro Vernotico (Manciandare); Santeramo in Colle (Monte Freddo). Come si può vedere la mappa delle discariche illegale appare equamente divisa tra le province di Bari e Foggia, con una brutta puntatina in Terra salentina, non lontano da Brindisi. “Tutto questo – ha commentato l’eurodeputato del M5S Piernicola Pedicini – è gravissimo e mette in luce l’inefficienza dei governi del Pd, del ministro dell’Ambiente Galletti e dei governi regionali. Un’inefficienza che provoca un serio danno economico all’Italia. Purtroppo, anche in questo caso a pagare saranno i cittadini e non i responsabili degli abusi commessi. Oltre a ciò – ha aggiunto Pedicini – dobbiamo evidenziare le gravi bugie e i dati falsi forniti dal governo. In più occasioni, il ministro dell’Ambiente ha diffuso pomposi comunicati stampa ufficiali in cui ha detto che si stava risolvendo l’emergenza. Galletti, invece di fare annunci, acceleri al massimo le procedure per mettere a norma le discariche abusive e irregolari e faccia tutto quello che gli compete per evitare altre sanzioni da parte della Ue”. Ma sono anni, ormai, che sulla gestione del ciclo dei rifiuti il movimento di Grillo attacca frontalmente gli esecutivi al governo. Per esempio, quando l’assessore regionale al’Ambiente Lorenzo Nicastro aveva cercato di placare gli animi dopo le dichiarazioni dei pentiti di camorra che avevano indicato anche la Puglia ‘cimitero’ dei rifiuti campani, per non creare allarmismi, spiegando che le affermazioni di Schiavone erano “ancora tutte da dimostrare”. Allora fu il deputato del MoVimento5 Stelle Giuseppe L’Abbate a condurre in Parlamento la battaglia dei comitati cittadini per chiudere la discarica più discussa dell’intera Regione Puglia: il megasito di contrada Martucci a Conversano. “Ogni volta che ascolto le affermazioni di Nicastro, mi sembra che parli l’assessore alle discariche e non all’ambiente – tagliava corto L’Abbate – e se non lo convincono le parole di Schiavone rilasciate nel lontano 1997 alla Commissione parlamentare di cui faceva parte il suo presidente Nichi Vendola, può dilettarsi nella lettura della relazione ufficiale della medesima commissione di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti in Puglia, datata giugno 2012. E se non è in grado di comprendere la gravità della situazione significa che i pugliesi sono governati da amministratori che vivono in un mondo tutto loro, fatto di fiori e prati inglesi. Quanti di quei siti citati nella relazione sono stati bonificati? Nessuno! Cosa aspettano Nicastro e Vendola a stracciare quel piano rifiuti regionale che hanno redatto e ad avviare, finalmente, la vera strategia rifiuti zero?” Già, quando, a proposito….

 

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 1 Giugno 2017

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