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Ecco l’esecutivo del “Decaro-bis”: la fotocopia della giunta uscente con qualche restyling

A distanza di una settimana esatta dalla proclamazione ufficiale del riconfermato Primo cittadino di Bari, Antonio Decaro del Pd, è stata presentatala nuova squadra di governo della città che lo affiancherà nel mandato 2019-24. Per la presentazione del nuovo esecutivo cittadino, Decaro anziché effettuarla nel luogo simbolo della “Casa comune” dei cittadini baresi, vale a dire il Palazzo di Città di corso Vittorio Emanuele, questa volta ha preferito farla nell’edificio all’interno della ex caserma Rossani che ospiterà la biblioteca regionale. Di “nuovo” la squadra scelta per il “Decaro bis” ha solo un terzo dei suoi componenti, perché gli altri 2/3 sono assessori uscenti riconfermati praticamente con le stesse deleghe. Quindi, più che di una nuova squadra, trattasi sostanzialmente della fotocopia della Giunta uscente con qualche restyling. Infatti, dei nove assessori già nominati (il decimo, quello all’Urbanistica, si è riservato di indicarlo in seguito) ben sei sono uscenti e tre le novità. Tra le
novità, in primis figura Eugenio Di Sciascio, rettore uscente del Politecnico di Bari, nominato vicesindaco ed assessore cin deleghe alla trasformazione digitale e ai servizi civici, ma anche allo sviluppo industriale, zone economiche speciali e lavoro. Per Di Sciascio, che ritiene questa sua nuova esperienza “molto sfidante”, “l’innovazione ha senso se migliora la vita delle persone”. La seconda novità riguarda le Politiche culturali e turistiche, per le quali il sindaco Decaro ha scelto la giovane Ines Pierucci, nota operatrice culturale che vanta diverse esperienze professionali nel settore dei libri. Pierucci è coordinatrice del sodalizio il “Presidio dei Libri”. La terza novità èVito Lacoppola, che è stato nominato assessore alla Città dei diritti, della partecipazione, della trasparenza e della legalità. Mentre i sei assessori uscenti riconfermati sono: Pietro Petruzzelli (Ambiente, Sanità e Sport), Francesca Bottalico (Città solidale e Servizi alla persona), Carla Palone (Città produttiva e mare, Fiera del Levante), Giuseppe Galasso (Infrastrutture, Opere pubbliche, Mobilità e Verde), Alessandro D’Adamo (Bilancio), Paola Romano (Istruzione, Università, Ricerca e fondi Ue). Tra le deleghe che sono rimaste in capo al sindaco vi sono quelle alla Polizia locale, alla Protezione civile, alle società partecipate, al contenzioso e temporaneamente, fino a quando non sarà individuato il nome del decimo assessore, anche quelle all’edilizia privata, alla gestione del territorio ed urbanistica, per le quali Decaro avrebbe forse voluto come ‘tecnico’ esterno l’assessore regionale all’urbanistica dell’ex giunta Vendola, la docente di Pianificazione urbanistica del Politecnico barese Angela Barbanente, che però – secondo alcune indiscrezioni – al momento ha declinato l’invito. Quindi, l’esecutivo del secondo mandato a sindaco di Decaro e che dovrebbe affiancarlo per il quinquennio 2019-2024 attualmente è composto da cinque uomini e quattro donne. Pertanto, trattasi di un esecutivo in cui il rispetto della parità di genere è pienamente assicurata e dove anche gli assessori esterni (D’Adamo, Di Sciascio, Galasso e Pierrucci), cioè non scelti tra gli eletti in consiglio comunale, rappresentano circa la metà dei componenti della nuova Giunta, mentre i restanti cinque (Bottalico, Lacoppola, Palone, Petruzzelli e Romano) sono esponenti eletti in consiglio lo scorso 26 maggio che dovranno lasciare il posto consigliare, perché – come è noto – incompatibile con quello di Giunta, ai primi dei non eletti delle rispettive liste in cui sono stati candidati. E, vedendo più in dettaglio quest’ultimo aspetto, si avrà che nell’aula “Dalfino” sin dalla prima seduta di insediamento del nuovo consiglio comunale entreranno il neofita Danilo Cipriani al posto di Bottalico per la lista “Bari bene comune”, l’uscente e ripescato Giuseppe Cascella al posto di Lacoppola per la lista “Decaro per Bari”, l’uscente e ripescato Giuseppe Giannuzzi al posto di Palone per la lista “Decaro sindaco” ed il neofita Nicola Amoruso e l’ex vice di Decaro, Pierluigi Introna, al posto rispettivamente di Romano e Petruzzelli, entrambi della lista del Pd. In altri termini, i nomi degli assessori scelti all’interno degli eletti, ci sono rispettivamente i primi degli eletti delle tre liste civiche Bbc, “Decaro per Bari” e “Decaro sindaco”, mentre il secondo ed il terzo in classifica della lista del Pd. A questo punto è probabile che la più suffragata (la neofita Elisabetta Vaccarella) della lista di maggioranza relativa, il Pd per l’appunto, possa essere scelta per la guida dei lavori in aula, ossia per la presidenza del consiglio comunale. Ipotesi, questa suffragata anche dal fatto che la composizione dell’Assemblea barese eletta lo scorso maggio per la prima volta annovera al suo interno, tra maggioranza ed opposizioni,  ben 14 presenze femminili su un complessivo di 36 consiglieri. Ossia il 40% di donne presenti in consiglio comunale. Circostanza, questa, che aveva fatto anche ipotizzare questa volta ad un vice di Decaro che fosse, sempre in ossequio alla parità, di genere femminile. Ma così non è stato, per cui ora è più probabile che una donna venga scelta per la guida del consiglio. Concludendo l’intervento di presentazione dell’esecutivo fotocopia del precedente con restyling, il sindaco Decaro ha affermato: “Credo di aver composto una squadra di governo che possa realmente mettersi al servizio della comunità e non una giunta legata alla mia carriera politica o frutto delle pur legittime aspirazioni di singole personalità”, sottolineando che: “Con queste nomine sono certo di aver trovato il giusto equilibrio tra esperienza, la determinazione dei più giovani e differenti sensibilità politiche che mi hanno accompagnato in questi anni da sindaco”. Ma sarà così davvero? E’ forse presto per dirlo. Però, anche quest’ultima Giunta, come d’altronde quella uscente, di certo non è fatta per “volare alto”. E, quindi, con il rischio che qualcuno dei suoi componenti posa gettare qualche sia pur piccola “ombra” sul suo “vertice”. Anzi, è assai verosimile che anche i tre assessori di nuova nomina, come i loro sei colleghi riconfermati siano stati scelti anch’essi per “volare basso”, se non addirittura quasi “rasoterra”, in modo che anche per i prossimi cinque anni possa essere quasi sicuro che a Bari l’unico a “brillare” nei piani alti del Palazzo di corso Vittorio Emanuele sia sempre lo stesso dei cinque anni appena trascorsi.

Giuseppe Palella

 


Pubblicato il 29 Giugno 2019

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