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Ecco perché i cinque Municipi baresi non contano nulla

Che i cinque Municipi di decentramento amministrativo del Comune di Bari siano delle “scatole” vuote di poteri e, quindi, che non servono a nulla, perché privi delle risorse economico-finanziarie necessarie a poter effettivamente risolvere i problemi strettamente territoriali delle cui realtà sono tuttavia diretta espressione, è cosa risaputa da tempo non soltanto dagli addetti ai lavori, ma anche ormai da molti comuni cittadini, che con il passare del tempo si rendono sempre più conto dell’inutilità di questi organi politici interni al Comune del capoluogo. Ma a conferma ancor di più di quanto l’amministrazione Decaro ignori gli organi politico amministrativi del decentramento comunale anche dal punto di vista formale, non dando alcuna importanza ai Municipi neppure per aspetti di natura semplicemente consultiva ed informativa su questioni anche particolarmente delicate e vitali del territorio di loro competenza, è dimostrato chiaramente dai recenti sviluppi della vicenda dei sette passaggi a livello di Rfi presenti nel territorio del V Municipio barese, ossia quello che comprende le ex frazioni di Palese e Santo Spirito. Infatti, come è noto dalle cronache cittadine della scorsa settimana, il sindaco Antonio Decaro ha incontrato a Roma l’amministratore delegato di Rfi (Rete ferroviaria italiana), Maurizio Gentile, per discutere sull’ipotesi futura di spostamento dei binari della tratta Adriatica che attraversa i centri abitati delle due località periferiche baresi e che al momento sono sicuramente interessate da una prospettiva di soppressione dei passaggi a livello con dei muri in cambio di opere sostitutive di Rfi, necessarie ad assicurare la mobilità interna, già da un anno in via di progettazione definitiva, senza che però le due comunità interessate siano state finora adeguatamente informate né da Rfi, né tantomeno dal Comune, che sulla questione avrebbe dovuto da subito coinvolgere sia l’organo di decentramento territorialmente competente, ossia il V Municipio, che l’intera collettività direttamente interessata dalle soluzioni adottate, per risolvere un problema atavico come quello del fiume di ferro che spacca in due l’abitato delle ex frazioni a nord di Bari. E, soprattutto, della definitiva chiusura dei sette passaggi a livello che, nel bene e nel male, da oltre un secolo assicurano la permeabilità urbana, pedonale e veicolare, di queste due località. Ebbene, il sindaco Decaro giovedì scorso si è presentato dall’ad di Rfi, Gentile, facendosi accompagnare da due consiglieri comunali baresi, Michelangelo Cavone e Massimo Maiorano, entrambi del Pd e, guarda caso, entrambi di Palese, lasciando invece a “casa” il rappresentante del V Municipio, Gianni Moretti, che in veste di presidente di tale organo territoriale avrebbe dovuto forse essere il primo ad essere convocato per un così importante incontro. Ma così non è stato. Ciò – a detta di molti cittadini del posto – la dice ormai lunga su quale sia l’effettiva valenza politica ed istituzionale dei Municipi per il sindaco Decaro. E, quindi, per il Comune di Bari, che evidentemente continua a tenere in vita questi inutili centri di costo politico per sole ragioni politico-clientelari. Ma soprattutto, forse, per continuare ad erogare indennità presidenziali e gettoni di presenza a coloro che all’occorrenza dovranno fare da “portatori di acqua” a liste e candidati per il Comune, oltre che essere utilizzati per fare da “parafulmine” con i cittadini su tutte quelle problematiche spicciole e rognose per l’Amministrazione centrale, quali assistenza sociale, viabilità, igiene urbana, ecc., che costituirebbero chiaramente soltanto delle fastidiose e noiose incombenze per gli amministratori di Palazzo di Città. I su citati consiglieri, Cavone e Maiorano, secondo quanto riportato in una nota comunale hanno partecipato all’incontro del sindaco Decaro con l’ad di Rfi. Il primo nella veste di delegato metropolitano alla viabilità, mentre il secondo come consigliere delegato dal sindaco per i problemi della mobilità cittadina. Ma in molti a Palese e Santo Spirito, oltre ad obiettare sulla mancata presenza del presidente municipale Moretti nella delegazione comunale presentatasi a Roma per discutere con Rfi circa un problema squisitamente territoriale del V Municipio, hanno avuto da ridire anche sulle presenze su citate. Infatti, la partecipazione del consigliere Cavone, spiegata come rappresentanza della Città metropolitana è apparsa solo come una banale giustificazione per evitare di convocarlo esclusivamente come consigliere comunale del posto, cosa questa che avrebbe comportato di conseguenza l’estensione dell’invito anche ad un altro consigliere comunale locale, ovvero Michele Picaro, che nell’aula “Dalfino” è all’opposizione dell’amministrazione Decaro. Infatti, ha sottolineato un cittadino competente in materia, la Città metropolitana non ha alcun tipo di competenza circa l’oggetto dell’incontro. Ancor peggiori le critiche rivolte al sindaco Decaro, per la convocazione del consigliere Maiorano della maggioranza che sostiene Decaro. Poiché Maiorano, pur essendo di Palese nonché delegato cittadino del sindaco per i trasporti urbani, è notoriamente dipendente di Rfi e dunque in un evidente e potenziale conflitto d’interessi nella vicenda. Infatti, si chiedono in maniera forse non fuori luogo le solite “malelingue” (ma probabilmente non troppo!) della politica locale: “Come è possibile che a tutelare i ‘diritti’ delle comunità di Palese e Santo Spirito nei confronti di Rfi intervenga un soggetto la cui carriera professionale dipende direttamente dal vertice aziendale che gli era di fronte durante il colloquio romano?” Interrogativo, questo, che non è affatto peregrino se si considera che il consigliere Maiorano riveste la mansione di “Quadro” all’interno di Rfi, ossia un gradino al di sotto della dirigenza aziendale. E considerato che il citato consigliere, assunto all’interno delle ex FF.SS. con la mansione di “manovale”, in circa trent’anni è giunto al di sotto della dirigenza, pur avendo nel corso della propria carriera accumulato più ore di assenza retribuita, e quindi giustificata, che tempo di effettivo lavoro all’interno dell’azienda ferroviaria di Stato. Perciò, il conflitto di interessi in questa vicenda sicuramente per il consigliere Maiorano non è solo potenziale, ma effettivo. Ma a suscitare le critiche maggiori da parte dei cittadini di Palese e Santo Spirito è sicuramente il silenzio sulla vicenda del presidente del V Municipio, Moretti, oltre che le sue mancate prese di posizione sulla questione insieme all’intero consiglio municipale. Infatti, per la vicenda dei binari e dei passaggi a livello ( e non solo!) la presenza di Moretti è “tam quam non esset” (ndr – “come se non ci fosse”). Esattamente come i cinque Municipi di decentramento del Comune di Bari con l’amministrazione Decaro.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 1 Agosto 2017

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