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Edilizia giudiziaria, altro “tema” scottante per l’amministrazione Decaro

Un altro tema scottante per l’amministrazione Decaro sarà in discussione nella seduta monotematica del consiglio comunale fissata per le ore 16,30 di giovedì prossimo in prima convocazione e, qualora dovesse saltare per mancanza del numero legale, per il giorno successivo alla stessa ora in seconda convocazione. Infatti, l’argomento all’Odg del prossimo consiglio sarà quello dell’edilizia giudiziaria e, in particolare, la proposta di diniego al trasferimento dal quartiere Libertà delle diverse sedi degli Uffici giudiziari baresi. Iniziativa, quest’ultima, che il sindaco Antonio Decaro ha  intrapreso invece da tempo e che sta portando avanti nonostante le numerose proteste di alcune associazioni e comitati civici, sia dello stesso quartiere Libertà che del quartiere Carrassi, dove Decaro vorrebbe far realizzare un Polo unico della Giustizia in via Fanelli, sull’area delle ex-casermette, ma soprattutto senza aver mai discusso precedentemente la questione in consiglio comunale. E, quindi, senza alcun confronto ufficiale con i rappresentanti dei cittadini nell’aula “Dalfino”. Difatti, a chiedere che l’Assemblea cittadina discutesse di edilizia giudiziaria e, quindi, del diniego a spostare in qualsiasi alta zona della città il Tribunale civile, la Corte d’Appello e la Procura generale, attualmente ospitati nel sontuoso Palazzo di piazza Enrico De Nicola, come pure la Procura della Repubblica ed il Tribunale penale ospitati nel Palazzo di via Nazariantz, sono state circa duemila cittadini baresi che, lo scorso anno sottoscrivendo una petizione popolare ai sensi dell’artico 42 (comma II) dello statuto comunale di Bari, hanno chiesto che sul tema si esprimessero formalmente i consiglieri comunali e che, quindi, l’argomento fosse iscritto all’Odg del consiglio, così come è avvenuto a giugno scorso, dopo l’invio della petizione al Comune, dove il consigliere di opposizione Giuseppe Carrieri fu il primo a chiedere (sempre secondo quanto previsto dal citato art. 42 dello statuto cittadino) all’allora presidente dell’Assemblea, Pasquale Di Rella, di iscrivere l’argomento all’Odg dell’Aula. E ci sono voluti ben otto mesi prima che l’Odg indicato dai 2000 sottoscrittori giungesse nell’aula “Dalfino” e, quindi, che il consiglio comunale affrontasse l’argomento “edilizia giudiziaria”, per far conoscere alla Città qual è la posizione al riguardo, sia delle forze politiche presenti a livello comunale che dei singoli esponenti. Una posizione sicuramente significativa, data l’importanza del tema, perché riguarda nel suo complesso il futuro di un quartiere, qual è per l’appunto il Libertà, che nonostante sia semicentrale già ora vive una situazione socio-economica difficile e di forte degrado urbano. Ma la decisione sull’ubicazione degli Uffici giudiziari è importante anche per il quartiere Carrassi, dove l’amministrazione Decaro vorrebbe traslocare, sulle aree delle ex caserme “Capozzi” e “Milano”, in un unico “polo” tutti gli Uffici giudiziari attualmente presenti al Libertà da oltre un cinquantennio. Infatti, un eventuale spostamento su Carrassi di detti Uffici potrebbe portare ad una situazione di eccessivo congestionamento urbano di una zona già gravata da altri uffici e strutture di interesse collettivo e già adesso scarsamente attrezzata per far fronte alla mole di traffico che tal genere di presidi comportano. Però, in caso di svuotamento del Libertà dall’arcipelago di uffici giudiziari che attualmente lo popolano, le conseguenze negative maggiori riguarderebbero proprio questo quartiere che, proprio per la particolare situazione socio-economica in cui si è venuto a trovare a causa di diversi fattori, è finito recentemente anche all’attenzione della speciale “Commissione parlamentare d’indagine per la sicurezza delle periferie” che lo scorso giugno venne in missione nel capoluogo pugliese, per meglio approfondire la situazione di taluni quartieri degradati baresi. E, tra questi, compare infatti anche il Libertà. Nella corposa e dettagliata relazione di detta Commissione parlamentare d’inchiesta, presentata alle Camere agli inizi di febbraio, a pagina 404, a proposito del quartiere Libertà di Bari, si legge: “Una concreta minaccia, più che un’opportunità, viene dal possibile spostamento in altro sito (ex caserme di via Fanelli) delle strutture per l’amministrazione giudiziaria civile, penale e per i minori, oggi tutte presenti nell’area. Non è infatti del tutto chiara, al momento, la possibile contropartita in termini funzionali ed economici per la perdita di questi grandi presidi del terziario pubblico”. E, proseguendo nella lettura, la Commissione conclude la propria analisi sullo storico quartiere barese affermando: “In sintesi, il quartiere Libertà vive un momento critico, sospeso tra possibile riqualificazione e rilancio nello scenario urbano e territoriale ed eventuale ulteriore declino e marginalizzazione. Appare quindi necessario un approccio strategico in grado di fare massa critica delle azioni in corso e nella mobilitazione di apporti, finanziari ma soprattutto culturali e progettuali da parte di tutti i soggetti pubblici e privati coinvolti”. Quindi, anche alla luce di tale recente documento, diventa ancor più interessante per i baresi conoscere cosa pensano le forze politiche presenti in consiglio comunale dell’iniziativa dell’amministrazione Decaro di disattendere la precedente valutazione comunale, che vedeva nel mantenimento dell’arcipelago giudiziario al Libertà come la soluzione più idonea per un equilibrato sviluppo del tessuto cittadino, piuttosto che puntare ad un “Polo” unico periferico della Giustizia, che potrebbe mettere sicuramente a rischio il futuro di un intero quartiere, oltre che di svariate centinaia di operatori economici e commerciali dello stesso. Una risposta politica a cui l’Assemblea cittadina è chiamata a rispondere giovedì prossimo ed a cui molti baresi sperano non si sottragga, come è invece avvenuto in altri casi e spiacevoli circostanze.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 14 Febbraio 2018

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