Cronaca

Educare i ragazzi all’uso della parola “pensata”

Si è conclusa con una tavola rotonda su “Etica e sperimentazione nella comunicazione mass mediale” la Terza Assemblea Nazionale sulle Dipendenze e Patologie della Comunicazione Massmediale, organizzata dal Forum “Bambini e Mass Media” a Bari. Dal confronto tra personalità di spicco della comunicazione e dell’informazione nazionale è emersa la necessità di riscoprire il valore della parola e di educare i ragazzi al suo uso corretto. I social network, la rete e anche la tv sono ormai visti come spazi in cui chiunque può parlare, dire la sua, senza limiti di spazio e di tempo, senza rispetto per gli altri (la cui identità in rete è talmente lontana da non preoccupare più), senza l’etica della ricerca della verità, evitando o rifiutando il confronto. La tv urlata, i social network con il loro rilanciare all’infinito informazioni e notizie non verificate, l’affacciarsi in rete di fabbriche delle bufale (o fake news) stanno distogliendo l’attenzione degli stessi operatori del settore dell’informazione dall’etica deontologica propria del loro mestiere: la velocità delle news che corrono sul web sta mettendo in secondo piano la verifica delle fonti, il racconto della verità. E per questo non c’è giustificazione. Come ha suggerito Valentina Petrini, giornalista di Nemo Rai2, “i politici dovrebbero prendere provvedimenti che sottopongano i social network al rispetto di regole deontologiche”, anche perché la maggior parte delle persone, e anche i più giovani, ormai si informano attraverso le news rilanciate su Facebook e non in maniera tradizionale. “Abbiamo il sogno di una comunicazione sociale che non urli, che ci alieni dalla fretta e dalla improvvisazione, che sappia cercare e trovare le parole giuste per raccontare anche l’orrendo e l’irracontabile” è stato scritto nella lettera aperta agli operatori della comunicazione pubblicata dal Forum “Bambini e Mass Media”. I ragazzi hanno bisogno di un mondo della comunicazione e dell’informazione che sappia raccontare e spiegare la realtà in cui viviamo, con rispetto. “Le parole sono un ponte per costruire relazioni”, ha precisato Beppe Giulietti, giornalista e presidente della Federazione Nazionale della Stampa. E la prima fondamentale relazione che i ragazzi devono creare è con la famiglia, comunità educativa imprescindibile. La rete offre molte possibilità per valorizzare creatività e talento e per mettere in relazione le persone, ma solo parlando con gli altri e creando con loro relazioni reali “fisiche” ci si può costruire una personalità forte, capace di vivere la rete in maniera sana, senza diventarne dipendente o vittima. “Ragazzi parlate e denunciate il cyberbullismo ai vostri genitori e alle autorità competenti”, è stato il messaggio di Alessio Ranieri, youtuber, che nelle rete ha trovato successo e popolarità, ma che non nasconde i suoi pericoli.


Pubblicato il 25 Novembre 2017

Articoli Correlati

Back to top button